lunedì 4 gennaio 2021

Cosa spinge le persone a fare sport? La pazzia?

 Matteo SIMONE 21163@tiscali.it

http://www.aracneeditrice.it/index.php/pubblicazione.html?item=9788825528275 

Lo sport aiuta a comprendere il significato dello sforzo e dell’impegno, aiuta a conoscersi sempre di più soprattutto nelle condizioni difficili dove si tratta di prendere decisioni e di andare avanti. Lo sport permette di comprendere l’unione del corpo, mente e cuore; l’importanza della passione, il credere nelle cose che si fanno, credere in se stessi. 

Di seguito alcune testimonianze attraverso risposte alla domanda: Cosa spinge le persone a fare sport?

Pierluigi Lops: “La pazzia. Lo sport è gioco e divertimento, ogni bambino o adulto ha dentro di sé la voglia di divertirsi e giocare fino a 80 anni. Lo sport ma soprattutto la corsa ti permettono di scoprire ogni cellula del tuo corpo. La sensazione mentre corri è proprio quella di analizzare le proprie sensazioni mentali e confrontarle con il tuo corpo con ogni movimento degli arti, con ogni contrazione muscolare e con ogni respiro”.

domenica 3 gennaio 2021

Elisa Spuri: Esibirsi vincendo la paura, ti fa sentire campionessa

 Quando ti buttano giù, tu vola! 
Matteo SIMONE 

380-4337230 - 21163@tiscali.it  

Lo sport ti mette alla prova in allenamento ma soprattutto in gara quando si tratta di competere e dimostrare a sé stessi quanto si vale e a volte affrontando pubblico e avversari che possono far sperimentare pressioni e tensioni.
 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Elisa attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Ti sei sentita campionessa almeno un giorno? Mi sono sentita campionessa per un giorno sicuramente durante la mia prima gara di ballo, avevo 6 anni ma ricordo ancora l’emozione e l’adrenalina di quel giorno. Sentir pronunciare il proprio nome e quello del proprio ballerino, presentarsi al centro della pista ed esibirsi vincendo la paura, ti fa sentire campionessa a prescindere dal risultato”.  

venerdì 1 gennaio 2021

La gara della vita, dove si sperimentano le emozioni più belle

Libro “Sport, benessere e performance” 
Matteo SIMONE  

Le emozioni vissute da atleta sono importanti, diventano un
imprinting per il senso di autoefficacia. 

Una delle fonti dell’autoefficacia sono proprio le sensazioni vissute in precedenti situazioni, dove si è sperimentato successo e competenza. Questi eventi e le sensazioni correlate diventano una risorsa per la persona, sempre a disposizione; basta andare a ricercarla nel momento del bisogno. 
L’atleta attraverso lo sport impara ad acquisire una mentalità vincente, comprende che se davvero vuole qualcosa, farà di tutto per ottenerla, attraverso un lavoro di goal setting di definizione di obiettivi, focalizzandosi per quell’obiettivo ritenuto importante, e impegnandosi al massimo con passione e determinazione per il suo raggiungimento. 

Presentazione libro “Sport, benessere e performance”

Prof. Aureliano Pacciolla 

Dir. Master in Psicologia dello Sport 

LUMSA-HUMANITAS 


Matteo Simone: Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono su benessere e performance dell’atleta. 

Matteo Simone non è nuovo ai lettori e cultori della psicologia dello sport ma con questa sua ultima opera vuole dare un contributo alla ricerca in questo settore attraverso l’esperienza di una vasta varietà di atleti.  

Gli obiettivi di Matteo Simone sono: il contributo che lo sport può dare al benessere (cap. 1); i sogni realizzati e da realizzare (cap. 2); la gara della vita (cap. 3); le sensazioni e le emozioni che si sperimentano nello sport (cap. 4); l’esperienza di indossare la maglia della nazionale (cap. 5); il raggiungimento della performance (cap. 6); come allenare la mente (cap. 7). 

L’autore inizia con la sua esperienza personale che dopo aver praticato vari sport finalmente incontra Sergio Screpanti che lo ha portato all’Atletica La Sbarra in cui ha sperimentato le vaste possibilità che può dare lo sport fra cui l’aiuto ad un’atleta donna non vedente.

mercoledì 30 dicembre 2020

Elisa Stefani maglia azzurra nei cross 2008 e nella mezza maratona 2020

 Matteo SIMONE  

Elisa Stefani dell’A.S.D. Brancaleone Asti riesce a rincorrere i suoi sogni portando a compimento ogni suo desiderio impegnandosi e credendoci con serenità e pazienza.  

Il 31 Marzo 2019 scrissi un articolo su Elisa contenente una mia intervista ed è interessante la risposta alla seguente domanda.

Sogni da realizzare e realizzati? “Maratona di Praga dove correre per ritocchi il Personal best. Sogni realizzati i titoli italiani e la maglia azzurra nei cross 2008, e mi piacerebbe indossare un’altra maglia azzurra.” 

https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/2019/03/elisa-stefani-sogni-realizzati-i-titoli.html 


domenica 27 dicembre 2020

Sabri (Criceteam): Vorrei correre una maratona, penso di averla già nelle gambe

 5 donne, lavoratrici, madri, amiche con la passione della corsa

Matteo SIMONE 21163@tiscali.it

http://www.psicologiadellosport.net 

Non c’è un’età per iniziare a correre e non c’è un’età per smettere. Prima o poi la corsa arriva nella vita di un a persona, si fa sempre i tempo a iniziare a correre per sperimentare soprattutto benessere da soli o in compagnia.

Dalle avversità nascono delle opportunità, si parla di crescita post traumatica, dalle sconfitte si traggono insegnamenti, insomma tutte opportunità per sviluppare resilienza che, soprattutto in questo lungo periodo di pandemia, confusione, incertezza, destabilizzazione, serve ad andare avanti mettendo un po’ da parte mete, obiettivi e sogni.

Roldano Marzorati: Credo che i 60 anni non siano un limite per eccellere

 C'è da augurarsi che il 2021 possa essere un rifiorire di ripresa gare
Matteo SIMONE 

Non c’è un’età per iniziare a fare sport e non c’è un’età per smettere di fare sport. 

Lo sport può far sperimentare sia benessere che performance, c’è sempre tempo per eccellere nello sport.
Di seguito Rolando racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Cosa ti spinge a fare sport anche dopo i 60 anni?Fondamentalmente il passare degli anni non han mutato la mia spinta a fare sport, sono cambiati i riscontri in termine di prestazioni ma la voglia di mettermi in gioco con traguardi calibrati all'età è la stessa di quando avevo 20 anni”.

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