La mia crew è stata a cinque stelle
Matteo SIMONE
Il 12 aprile alle ore 10.00, dalle acque dei Navigli di Milano, sono partiti gli atleti iscritti all’UMS24 (Ultramaratona Milano Sanremo 282 km) e gli atleti iscritti alla prima Ultra Monferrato 120km.
Il primo a toccare il mare di Sanremo e quindi a vincere l’UMS24 è stato l’australiano Lachlan McDonald in 35h47’, precedendo la ungherese Zsuzanna Maraz 35h54’. Completano il podio maschile i due atleti filippini: Rolando Espina 36h40’ e Bren Kevin Cabasa 39h08’, a seguire Danilo Tagliaferri (primo atleta italiano). Completano il podio femminile Francesca Scola (prima italiana) 47h13’ e Tiziana Mugheddu 50’55, quarta Paola Pari 51h20’ e quinta Maria Pinto 51h35’.
Il primo atleta a concludere l’Ultra Monferrato 120km è stato Fabrizio Bocchi in 15h51’, precedendo Gabriele Traini 17h02’ ed Emiliano Paradisi 20h34’. Tra le donne la prima donna è stata Paola Noris 21h07, precedendo Tamara Servegnini ed Elena Pola, arrivate insieme in 24h00’.
La prima squadra a staffetta è stata Golfo Dianese Ultra Runners 25h17’, precedendo di pochi minuti Stand By Me 25h29’, completa il podio Albenga Runners 26h18’. C’ero anch’io con il Team Colosseum (Claudio Ramognino Gentile, Laura Ligia, Micaela Testa, Andrea China Marrocchini, Matteo Simone), arrivati sesti in 35h19.
Di seguito approfondiamo l’esperienza di Elena Pola attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Elena, come è andata la UMS24? Problemi, criticità? Buongiorno Matteo! Sono molto contenta. Ero iscritta alla UMS ma non ho potuta prepararla in modo adeguato in quanto a fine dicembre ho subito un delicato intervento alla faccia che mi ha abbattuto (nel vero senso della parola) costringendomi a stare ferma per cinque settimane.
E ancora oggi ho forti nevralgie facciali che mi infastidiscono non poco. Sono partita a mente libera, per godermi l'esperienza senza alcuna aspettativa e mi sono divertita molto. Non essendo allenata sono subentrati problemi articolari alle rotule e ho approfittato del traguardo intermedio ad Ovada (dove sono nata, tra l'altro) per fermarmi lì. Peccato non essere riusciti salutarci ma mi ha fatto tanto piacere incrociare il tuo sguardo alla partenza.
La UMS è una gara davvero dura e impegnativa, dei tanti concorrenti alla partenza, tanti non arrivano a toccare il mare di San Remo per diversi motivi, quest’anno ha influito tantissimo la temperatura elevatissima.
Ci si iscrive tanto tempo prima per seguire un congruo programma di allenamento ma può succedere che qualcosa remi contro durante il periodo di allenamento o ci sono degli eventi avversi che non permettono di prepararsi a dovere.
La voglia è tanta di mettersi in gioco in questa grande sfida, presentandosi alla partenza per cercare di arrivare fino al mare di San Remo ma bisogna essere consapevoli e resilienti nel conoscersi bene e capire quello che si può fare restando integri e sani e sembra aver preso la giusta decisione Elena fermandosi alla distanza intermedia e comunque trascorrendo 24 ore di gara con fatica ma anche divertendosi e mi ha fatto davvero piacere vederla sorprendentemente in partenza.
Avevi una crew o assistenza? La mia crew è stata a 5 stelle in quanto l'amico che mi ha assistito è un ultra-runner (Paolo Fortese) che si era rivolto a me (come cliente) nel 2022 per impostare la gestione alimentare prima e durante l’UMS. La sua gara era andata alla grande e siamo diventati grandi amici, condividendo tantissime giornate di sport, insieme. Di conseguenza senza parlare, lui già sapeva di cosa avessi bisogno in quanto ‘c'era passato prima di me’.
Questo è il bello del mondo delle ultramaratone, si fatica insieme, ci si confronta, ci si aiuta, ognuno con proprie competenze e professionalità può essere una risorsa per l’altro e si creano amicizie forti e consolidate.
Quali allenamenti e alimenti sono stati risultati fondamentali? È stato fondamentale essere riuscita a idratatarmi e alimentarmi con criterio, perché la giornata era un po' calda. Ho mangiato molto più del solito perché mi sentivo bene.
Una gara di 120km dove si consumano energie preziose e tantissimi liquidi a causa di un caldo elevato e bisogna conoscersi bene e sapersi integrare a dovere per essere sempre lucidi e reattivi non solo per il gesto fisico ma anche per gestire eventuali criticità o pericolosità lungo il percorso, quali il traffico in alcuni tratti.
Paura, tensione, ansia durante la gara? Tanta emozione, quella sì. Alle 7 del mattino avevo già le lacrime agli occhi. Tensione/ansia, no perché avevo proprio voglia di godermi il viaggio, dopo tanti mesi tristi e problematici. Paura nemmeno perché ero circondata da amici (tra cui anche lo staff di UMS di cui faccio parte, solitamente) che mi hanno dimostrato affetto sincero. E giù lacrime!
La pratica delle ultramaratone sembra essere per persone dure, a volte considerate anche masochisti e invece si scopre che tanti vogliono approcciare al mondo delle ultramaratone per mettersi in gioco per fare lunghi viaggi con se stessi e con altri, riflettendo lungo il percorso, apprezzando luoghi e sperimentando emozioni intense.
Bellissima e utilissima la testimonianza di Elena che ho avuto modo di conoscere nel 2022, quando feci da crew ad Alessio Tomassini e lei che faceva parte delle giubbe rosse (lo staff) dell’UMS, dispensava sorrisi, alimenti e bevande al ristoro.
Cosa hai scoperto di più su te stessa? Che è un peccato avere dei limiti fisici oggettivi, ma che comunque son stata saggia ad ‘aggirarli’ per potermi comunque godere sensazioni per la quale vale la pena vivere.
In effetti resiliente non è chi arriva a tutti i costi, anche a costo della propria salute, ma chi è consapevole di quello che può fare restando integro con la consapevolezza che ci sarà un’altra occasione, che va bene anche un po’ di meno, che si prende quello che c’è oggi e che può bastare per adesso e il meglio deve ancora venire.
Cosa hai portato a casa? Quello che mi ‘lega’ alle Ultra non è il traguardo da raggiungere ma il cielo: il giorno che tramonta, la notte che aspetta l'aurora, l'alba che si fa giorno. Porto a casa questa emozione.
Concordo tantissimo con Elena e questo è un messaggio importante da trasmettere, in questo mondo ultra-faticoso non c’è solo sofferenza ma le forti emozioni che si provano nel godersi le luci e i bui, il cielo stellato del Turchino, le gallerie della ciclabile verso San Remo, le finestre sul mare lungo la costa ligure, un viaggio sportivo turistico difficile da organizzare senza l’organizzazione dell’UMS.
Cosa hai lasciato lì? Eh, ho lasciato lì la vista mare perché non ci sono arrivata, al mare.
Prossimi obiettivi? Mi sono iscritta al Passatore il mese prossimo, sempre con l'unico obbiettivo di godermi il tramonto, la notte e l'alba (visto che sono lenta).
A volte la lentezza diventa un’opportunità per godere di più, per allungare il periodo di osservazione di se stessi e del mondo che appare sempre più sorprendente quando ci soffermiamo un po’ di più del solito.
Cosa dicono di te familiari, amici, colleghi di lavoro? Vivo e lavoro sola, quindi non ho modo di confrontarmi. Gli amici apprezzano molto il mio modo di vivere.
Apprezzo tanto questa ricca testimonianza di Elena, utile sia a chi si riconosce in lei che ai non addetti ai lavori che a volte ritengono gli ultrarunner un po’ bizzarri.
La Dr.ssa Elena Pola lavora come Biologo Nutrizionista Specialista in Patologia Clinica presso sedi varie (centri medici, centri medico-sportivi, ecc.…), occupandosi di squilibri nutrizionali, disturbi alimentari, intolleranze alimentari, prestazione sportiva.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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