La desensibilizzazione e
rielaborazione attraverso i movimenti oculari (eye movement desensitization and
reprocessing da cui l'acronimo EMDR), è un metodo clinico sviluppato da Shapiro
che osservò (1987) su se stessa che il movimento degli occhi sembrava ridurre
lo stress causato da ricordi traumatici. Molti studi sono stati condotti per
valutare l’efficacia del metodo EMDR, riconoscendolo come metodo evidence-based
per il trattamento del disturbo post traumatico da stress (PTSD).
Dalla
letteratura emerge un’alta comorbilità tra PTSD e dipendenza. La
presenza di esposizione al trauma nei soggetti con abuso di sostanze è ben
documentata (Peirce et al., 2008). La ricerca indica che tra il 22% e il 43%
delle persone con PTSD fanno abuso di sostanze, nei reduci di guerra fino al
75% (Jacobsen et al., 2001)
I comportamenti di dipendenza sono causati e
mantenuti da esperienze traumatiche che il soggetto ha vissuto nel corso della
sua storia. I pazienti hanno quindi difficoltà a mantenersi sobri e a guarire
dai ricordi traumatici (Ford et al., 2007; Peirce et al., 2008)
La terapia di routine usa una combinazione di
farmaci, servizi di disintossicazione, terapia individuale, familiare, gruppi
di auto-aiuto (AA), ecc.. I protocolli in uso per la cura delle dipendenze non
prevedono il trattamento contemporaneo del PTSD e della dipendenza.
L’Eye movement Desensitization and Reprocessing
(EMDR) è il trattamento più efficace per disturbo di stress acuto e PTSD.
Obiettivo Eye movement Desensitization and
Reprocessing (EMDR), ridurre l’impatto emotivo degli eventi traumatici che
predispongono e mantengono il comportamento di dipendenza; ridurre il
comportamento compulsivo all’uso di sostanze; aumentare la compliance al
trattamento.
Tre punti fondamentali dell’azione psicoterapeutica
sono, oltre all’importante fase di costruzione dell’alleanza terapeutica e la
raccolta delle informazioni:
- la costruzione di un obiettivo positivo, in
termini di adeguatezza e vantaggio del soggetto
nel funzionare bene;
- il trattamento dell’ esperienze traumatiche,
inclusa la dipendenza, che coinvolgono cognizioni negative che il soggetto ha
su di sé (non ho il controllo, non posso sopportarlo, sono sfortunato, non sono
amabile etc..) e che sono responsabili del mantenimento del vissuto negativo
nel presente dell’esperienza traumatica;
- la desensibilizzazione della compulsione nella sua
intensità e dei relativi fattori scatenanti.