mercoledì 28 aprile 2021

Dino Valmori, Rugby: 14 fratelli in campo hanno bisogno di me come io di loro

 Matteo SIMONE 

Lo sport diventa un modo per vivere con altri in modo salutare, tendendo sempre il fisico allenato, avendo sempre uno stile di vita sano che ti fa curare l’alimentazione ed avere sane abitudini.

Di seguito Dino racconta la sua esperienza di atleta rispondendo a un mio questionario.

Ti sei sentito campione nello sport?Si è successo più di una volta.”

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato a 12 anni con la squadra locale di rugby della mia città, ho preso parte in selezioni regionali nel corso degli anni nelle giovanili, finito il liceo ho fatto delle selezioni per poter partecipare al campionato con la primavera del Rugby Parma F.C. che in quell’anno gareggiava in ‘Top Ten’ e successivamente ho partecipato al campionato di serie A con il CUS Torino rugby.”

Quali fattori contribuiscono al tuo benessere e/o performance?Di sicuro un allenamento costante, una corretta alimentazione ed una vita soddisfacente possono mettere le basi per una performance sportiva ottimale.
Nello sport chi contribuisce al tuo benessere e/o performance?Lo sport che pratico è uno sport di squadra, è quindi importantissimo che il rapporto tra i vari componenti della squadra debba essere improntato sulla fiducia e sul rispetto. Oltre i compagni di squadra anche l’allenatore deve, come un direttore di orchestra, capire per primo le necessità dei giocatori e portarli ad una crescita sportiva.”

La gara della tua vita dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle?La partita più bella è stata quella con il quale, con l’Olbia rugby, abbiamo vinto il campionato sardo e siamo arrivati ai play off in toscana. E’ stata combattuta fino all’ultimo e, con un calcio piazzato agli ultimi minuti, siamo passati in vantaggio. Proprio all’ultimo eravamo in difesa ad un metro dalla nostra linea di metà, ma resistendo abbiamo indotto l’avversario in un errore che ha fatto finire la partita a nostro vantaggio. Me la ricordo come una vittoria bellissima.”
Quale è stata la tua gara più difficile?La partita più difficile l’ho avuta quando, in un campionato di Coppa Italia ho giocato per la prima volta nella prima squadra del rugby Parma F.C. venendo dalle giovanili, ho trovato un tipo di tecnica, una velocità delle azioni ed un contatto fisico che erano ad un livello con cui non mi ero mai interfacciato prima ed ho avuto serie difficoltà a stare al passo con il gioco.”
Una tua esperienza che ti da la convinzione che ce la puoi fare? Quando sono in difficoltà penso molte cose per darmi la carica, penso che mi sono allenato con continuità e che ho affrontato la preparazione come un professionista, penso che ci sono altri 14 fratelli in campo che hanno bisogno di me come io di loro, penso che l’avversario è fatto di carne ed ossa ed è stanco quanto se non più di me.”
 

Belle parole, questo è lo sport che vogliamo, giocare e competere insieme facendo squadra ognuno apportando il meglio di sé per un obiettivo comune sfidante ma raggiungibile.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Una cosa curiosa sono i riti di iniziazione che si vengono a creare quando un giocatore delle giovanili fa un esordio in 1^ squadra. Segnano il passaggio dalle giovanili al mondo dei “grandi” proprio come nelle antiche tribù indigene. Esse cambiano da squadra a squadra Ma sono sempre presenti e sempre contornate da una ragionevole dose di birra. Alla prima iniziazione mi sono ritrovato in un autogrill vestito esclusivamente con un pupazzo di peluche a coprire la parte genitale, alla seconda mi hanno morsicato la natica sinistra (e ne conservo ancora una cicatrice!).

Si mettono in conto aneddoti divertenti e bizzarri, servono anche a consolidare lo spirito di squadra a fortificare i giocatori, ad essere accolti nel fantastico mondo dello sport di squadra, squadre speciali fatte di persone che vogliono impegnarsi, allenarsi duramente per competere con altre squadre per portare a casa un bel gioco, una bella esperienza, una bella vittoria.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport? Senso di gratificazione, condivisione di un obiettivo comune, disciplina e buonsenso, rispetto per i compagni e per l’avversario.”
Quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nel tuo sport?Il mio è uno sport di contatto, va da se che il momento del contatto fisico è particolarmente delicato. Si deve fare attenzione a come si placca e a come si viene placcati, ma se fatto correttamente i rischi si abbassano notevolmente.”
 

Bisogna essere consapevoli di quello che si sta facendo, dei propri rischi, essere convinti del proprio gioco, andare avanti sicuri protetti dagli altri compagni di squadra avanzando sempre fino alla meta.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti inducono a fare una prestazione non ottimale?Di condizioni fisiche sicuramente c’è l’overtraining, ovvero arrivare al giorno della partita senza aver completamente recuperato dall’ultimo allenamento (ciò può avvenire se l’allenamento è stato pianificato non ottimamente o se non si fa uso di integratori proteici che accelerano il processo di recupero). Condizioni ambientali sicuramente il caldo afoso e l’umidità che favoriscono la sudorazione eccessiva, con annessi crampi e disidratazione.”

Per tanti c’è il problema dell’overtraining, ci vuole tanta attenzione da parte degli allenatori a calibrare gli allenamenti e gli esercizi in funzione delle gare ma anche in funzione dei singoli atleti, ognuno ha i suoi modi di recupero, ognuno deve essere consapevole dei propri tempi di recupero e quindi diventa importante comunicazione e feedback con gli allenatori per finalizzare al massimo gli allenamenti soprattutto quelli in prossimità delle gare.
Cosa ti fa continuare a fare sport?L’idea che questo sport non è semplicemente uno sforzo per costruire il fisico perfetto per l’estate o per avere un contratto di milioni di euro, questo sport è diventato una passione ed una valvola di sfogo della mia vita, il tutto in un contesto di amicizia e socializzazione, è per questo che continuo a praticarlo.”

Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Grazie a Dio non Ho mai provato infortuni sportivi e non ho memoria di grandi crisi che hanno necessitato un superamento. Le sconfitte d’altro canto ci sono state e sono state numerose. Le ho superate cercando sempre di trasformare la delusione e la tristezza della sconfitta in sprone e spinta per allenarsi di più e meglio, al fine di rialzarsi dopo la caduta.”

Lo sport insegna a essere resilienti, a continuare anche dopo sconfitte, a non mollare, a rialzarsi sempre costruendo e consolidando sempre più il proprio fisico e la propria mente.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? Caro ragazzo, lo sport ti farà fare esperienze che nessun videogioco ti potrà mai regalare, lo sport ti fa diventare un cittadino ed una persona migliore perché ti dà un’educazione al rispetto. Lo sport insegna che niente è gratis e che quasi tutto chiede sacrificio, che sia anche solo un centimetro nel campo da rugby o un centesimo di secondo nel campo di atletica o in piscina. Però lo sport insegna anche che lo sforzo ed il duro lavoro paga sempre.”
 

Lo sport aiuta a diventare persone migliori, in grado di ottenere quello in cui si crede, in grado di impegnarsi sempre correttamente e onestamente per raggiungere mete e risultati ambiti nello sport, nella famiglia, nel lavoro.
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping?Che soddisfazione si può provare nel vincere una gara automobilistica truccata? O barando in una partita a carte? E’ lo stesso ragionamento che si può applicare nel doping. Se poi a questo si aggiunge il fatto che esso produce danni irreparabili al corpo, penso che si arrivi facilmente alla conclusione che è una cosa da evitare.

Anche no al doping per tanti motivi, per avere la coscienza a posto, per non prendere in giro se stessi e gli altri, per non rischiare la salute e la vita, per continuare a fare sport onestamente e lealmente continuando a guardare negli occhi gli amici, gli avversari, familiari e fan.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?I miei genitori non avevano praticato rugby ma hanno trovato una realtà sana e trasparente nella squadra della mia città, e hanno fatto provare questo sport sia ai miei fratelli che a me, anche se a livello dilettantistico, oggi pratichiamo ancora tutti e tre questo sport. Per gli amici non praticanti e profani c’è ancora molto poca informazione Su questo sport, si crede che sia una specie di arena nella quale si fa a botte e basta, tuttavia questa realtà sta migliorando, da quando il 6 Nazioni è nella TV in chiaro e tutti possono vedere di cosa si tratta, molta gente si è avvicinata al rugby.”

Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica?Ho scoperto che il perseverare ed il resistere nel momento dell’allenamento mi producono un’immediata sensazione di benessere nel post ed un miglioramento nella capacità di concentrazione nei giorni a seguire.”
Riesci a immaginare una vita senza sport?Si che ci riesco, Ma che tristezza!”.
Hai mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere atleta?Ho iniziato da un anno un corso lavorativo che mi sta occupando molto delle mie giornate e che richiede un’idoneità fisica costante. Ho deciso non di smettere di allenarmi ma di continuare lo sport ad un livello meno intenso con una squadra locale così da poter godere lo stesso della realtà rugbistica ed allo stesso tempo abbassare il rischio di infortuni.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?Ritengo che sia molto importante, lo psicologo dello sport è un professionista che ha focalizzato i suoi studi nel cercare di capire come la mente umana agisce e reagisce nelle varie situazioni che si vengono a creare nello sport. Per questo il suo supporto può essere di fondamentale importanza ogni qual volta la stabilità venga compromessa (trauma nella vita privata che ha ripercussioni sulle performance sportive, o trauma fisico con difficoltà di recupero motorio, etc.) una figura qualificata come lo psicologo dello sport a volte risulta essenziale.”

Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?Mi piacerebbe diventare un pilota di elicottero, iter che sto già percorrendo e che spero di concludere positivamente, una volta stabilizzato mi piacerebbe prendere contatti con una squadra di rugby locale e partecipare alla formazione ed all’allenamento delle squadre giovanili.

Un’intervista a Dino è riportata sul mio libro Cosa spinge le persone a fare sport?

Psicologo, Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it

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