giovedì 29 aprile 2021

Riccardo Martella, calcio: Ho raggiunto dei traguardi che non immaginavo

 Il duro lavoro ripaga sempre

Matteo SIMONE

http://www.psicologiadellosport.net 

La passione, l’impegno, la costanza, il duro lavoro portano a ottenere grandi risultati che potrebbero sembrare inimmaginabili. Di seguito Riccardo racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

Quando ti sei sentito campione nello sport?Ho sempre pensato che l'umiltà nello sport vada messa al primo posto. Ciò non significa non credere in se stessi, ma capire quali sono i propri limiti e che sicuramente c'è qualcuno che riesce dove noi abbiamo una mancanza. A tal proposito non mi sono mai definito un campione: ho raggiunto dei traguardi che non immaginavo, mettendo costanza e sacrificio in ciò che facevo e in cui credevo fortemente, e la frase celebre che mi sono sempre ripetuto, che rispecchia un po' quello che è il mio modo di vivere è: ‘Il duro lavoro ripaga sempre’. Il campione è colui che si allena per migliorare dove è carente, i risultati e le vittorie sono solo conseguenze”.
 

Per ottenere qualcosa di importante bisogna faticare, fare sacrifici, mettere da parte altro e focalizzarsi con costanza e determinazione.

Qual è stato il tuo percorso nello sport?Ho iniziato nel ‘lontano’ 2004 a praticare piscina. Vivendo in una città di mare, sono stato ‘forzato’ in questa scelta, che poi in realtà ho apprezzato notevolmente. Parallelamente nel 2006, mi sono approcciato al basket: le convocazioni con dei ragazzi molto più grandi hanno fatto crescere in me il desiderio di continuare questa strada che però, solamente un anno dopo, a causa di un litigio con il coach per un motivo futile ho deciso di interrompere (‘Mamma non ci voglio andare più a basket’- ricordo di aver detto questa frase come se fosse ieri). Nello stesso anno, con l'influenza dei miei compagnetti di scuola è iniziata l'avventura del calcio. Mi divertivo e non pensavo ad altro. Crescendo, soprattutto per via del grande gruppo squadra che avevamo, ci siamo tolti notevoli sfizi: vittoria per 5 anni di seguito di campionati regionale, final six nazionali e numerosi tornei. A 16 anni, ho deciso di cambiare squadra: volevo riavvicinarmi a casa e dato che quella del comune limitrofo era stata promossa in serie D quale migliore occasione. Dopo un provino, arriva la chiamata e si parte con questa nuova avventura. Al primo anno di Allievi sono stato promosso con l'U19 nazionale, collezionando 5 presenze per entrare, e l'anno successivo entro a far parte in pianta stabile della rosa. Non mi è mai balzata per la testa l'idea di diventare calciatore, un po' anche perché sognavo di fare il pilota, ma la convocazione con la rappresentativa nazionale e successivamente le convocazioni in prima squadra hanno alimentato questa ‘speranza’. Lo scorso anno, preso dagli impegni scolastici (frequentavo il liceo scientifico tra mille sacrifici di tempo e denaro) ho chiesto di essere ceduto in prestito a una squadra di Eccellenza abruzzese con la quale ho vinto la Coppa Italia, salvo poi lo stop al campionato a causa del covid. Proprio in questo frangente, ho compreso che non valeva più la pena fare sacrifici per qualcosa che non volevo realmente fare (154 km al giorno, uscivo la mattina alle 7 di casa per tornare alle 20.30, mangiare e mettermi a studiare, spesso addormentandomi sui libri) e così si è conclusa la mia avventura agonistica. Ad oggi continuo a vivere la mia vita da sportivo, andando a correre la mattina appena svegliato e facendo esercizi anaerobici la sera. Non rimpiango nulla di ciò che ho vissuto”.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica?Ho scoperto i miei limiti, imparato a conviverci e migliorarli. Allo stesso tempo ci si rende conto dei pregi che si hanno e che devono essere messi al servizio degli altri”.
 

Lo sport porta a conoscere se stessi, a fare esperienza, a far parte di un gruppo o squadra con forti ambizioni e progetti sfidanti condivisi.
Nello sport cosa contribuisce al tuo benessere?Credo che lo sport comporti benefici non solo a livello fisico ma soprattutto emotivo: una corsa liberatoria in riva al mare mi permette spesso di chiarirmi le idee e rilassarmi”.
Che significa per te praticare attività fisica?Praticare attività fisica, significa dare beneficio alla mente e al corpo. Ho da sempre vissuto una vita sana, mai fatta di eccessi, dovuta al senso di rispetto che ho verso me stesso. Credo che lo sport non debba essere una forzatura e se per qualche motivo non si ha voglia, è meglio fermarsi e recuperare voglia ed energia”.

Lo sport aiuta al fisico e alla mente, fa sentirsi in forma fisicamente mantenendo e incrementando il tono muscolare e aiuta a liberare la mente, a riflettere, a elaborare, risolvere situazioni e problemi.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?I miei familiari mi hanno sempre sostenuto, non entrando nel merito delle mie scelte, ma facendomi capire che alla pratica dello sport andava sempre affiancata una buona dose di studio. Ho sempre avuto libero arbitrio, e probabilmente è proprio per questo che sono riuscito a raggiungere quelli che io reputo ottimi traguardi sia sportivi che scolastici”.
 

Lo sport diventa un’ottima occasione per apprendere dall’esperienza, dalla vita pratica che viene affiancata a tante teorie, a tanti studi.
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport?Carisma e forza di volontà mi hanno sempre contraddistinto. Non a caso i vari mister mi hanno scelto come capitano per più di 6 anni consecutivi, una scelta che mi ha riempito di orgoglio e responsabilità. Ho sempre pensato che la mia leadership non derivasse dalla capacità di parlare (che tutto sommato non mancava) ma dal mettersi dietro a tutti e aiutare i miei compagni a raggiungere un determinato obiettivo”.

E’ importante saper essere sia gregari che leader, capire come condurre e coinvolgere un gruppo di persone e come collaborare con altri con proprie capacità mettendo a disposizione proprie risorse, qualità, caratteristiche utili all’intero gruppo o squadra.
A cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport? Quali sono le difficoltà e i rischi?Come diceva il mio fisioterapista, l'infortunio è sempre dietro l'angolo. In parte è vero. Infatti la prevenzione degli infortuni tramite esercizi mirati permette di limitare questi rischi. Personalmente non ho avuto infortuni gravi nonostante fossi un difensore abbastanza spericolato. Quando ho tirato troppo la corda, alle volte il mio fisico non ha retto e gli stiramenti muscolari non hanno tardato ad arrivare. Altro fattore determinante è sicuramente la concentrazione che aiuta nell' evitare determinati movimenti pericolosi e dannosi”.
 

Lo sport come può dare, così può togliere, bisogna prestare attenzione alle cose che si fanno, a non esagerare o strafare, valutare proprie sensazioni corporee e messaggi che si ricevono dal proprio corpo per capire quando rallentare o fermarsi per prevenire problemi e disagi.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi?L'aiuto in determinate circostanze infelici, che sicuramente non mancano, di uno specialista può aiutarci a capire e aprire la mente, a credere maggiormente in noi stessi. Dovrebbe essere visto, a mio modo, come un qualcuno che ci dia un consiglio fraterno e rinsaldi le convinzioni che evidentemente, in un momento di debolezza sono venute meno”.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni, COVID?Dover superare momenti difficili non è semplice. Alle volte basta non pensarci troppo, lavorare e affidarsi a qualcuno che ne sa più di noi e sicuramente si riuscirà a far fronte a ciò. Lo sport non è solo attività sportiva: lo sport permette di acquisire notevoli capacità in termine di organizzazione, cooperazione con i compagni e qualità di leadership, e cosa più importante ci aiuta a credere in noi stessi e superare le difficoltà”. 


A volte si attraversano momenti o periodi difficili, dove ci possono essere avversità da saper affrontare, gestire, superare, o periodi di demotivazione che possono far venire dubbi alla persona, insicurezze e avere a disposizione una figura professionale idonea a valutare, confrontarsi può essere molto utile e risolutivo.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle?Probabilmente la finale di Coppa Italia, giocare dinanzi a 6000 spettatori non ha prezzo. Sono emozioni che non si riescono a descrivere e la gioia di essere incitato da persone che non si conoscono alla quale puoi regalare felicità è difficile da raccontare”.
 

Lo sport porta a sentirsi protagonisti, permette di provare sia la fatica che le soddisfazioni.

Hai un riferimento? Ti ispiri a qualcuno?Il mio idolo è stato Andrea Barzagli. Ho trovato in lui somiglianze, sia nel modo di giocare ma soprattutto nel fatto di non esporsi al di fuori del rettangolo verde, di non criticare, in altre parole di rimanere umile nonostante il successo”.

 

Andrea Barzagli è un allenatore di calcio ed ex difensore. Con la nazionale italiana è stato campione del mondo in Germania 2006, considerato tra i migliori difensori al mondo della sua generazione.

Una parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? "Il duro lavoro ripaga sempre".

Sogni realizzati e da realizzare?Dottore, purtroppo una schisi a una vertebra ha mandato in fumo il sogno di una vita. Non le nascondo la grande delusione ma probabilmente lo sport mi ha insegnato proprio ad andare avanti e credere in me stesso nei momenti di difficoltà”.

 

Lo sport aiuta a saper essere resilienti, a rimodulare piani e programmi ed essere disposti a ripartire sempre.
Come ti vedi a 50 anni?Sicuramente in forma continuando a praticare sport, con una bella famiglia e con il lavoro che ho tanto desiderato”.
Quanto credi in te stesso?Credo fortemente in me stesso, ho capito che con voglia e determinazione sono capace di portare a termine tutti gli obiettivi che mi pongo”.

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