martedì 13 aprile 2021

Paolo Bravi, ultrarunner: Un risultato che si può raggiungere va raggiunto

 Ho immaginato che Mimmo (Domenico Strazzullo) mi incitasse, mi spingesse  
Matteo Simone 21163@tiscali.it 


Sabato 10 aprile 2021 ha avuto luogo a Provaglio D’Iseo (BS) il Campionato Italiano Individuale IUTA 12 ore corsa su strada su un circuito di 1366 metri tra le vie e i vicoli del centro del paese.

Il titolo italiano è andato a paolo Bravi, Grottini Team Recanati ASD, che è riuscito a percorrere nelle 12 ore di gara km 141,62, precedendo Stefano Emma km 136,72 e Mattia Di Beo km 132,57. 
Francesca Canepa SF50 con km 136,59 vince il titolo femminile arrivando 3^ nella classifica generale e ottenendo anche il record italiano. 
Il podio femminile è completato da Lorena Brusamento km 121,71 che era detentrice del precedente record di 134,368 km ottenuto proprio nel 2017 nella seconda edizione di Ultra Franciacorta e completa il podio Elisa Bellagamba km 114,09. 

Paolo Bravi, di seguito racconta la sua impresa attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come stavi e cosa pensavi la prima ora?A beh, alla prima ora cerco di non avere pensieri se no è la fine. Sinceramente non ho guardato il percorso e fatto nessun tipo di riscaldamento volutamente in modo di utilizzare la prima parte di gara per prendere il via e capire dove ero, dove dovevo andare, dove era meglio passare, dove una piccola asperità del percorso poteva con il passare delle ore diventare una difficoltà. Senza tralasciare che tra i primi doppiaggi di qualcuno che andava più piano e alcuni punti del percorso che ti permettevano di incrociare gli altri partecipanti …ho utilizzato anche la prima parte per un po’ di saluti e capire chi era lì a correre insieme a me”.

La testimonianza di Paolo fa comprendere un po’ come sono le gare di ultramaratona, gare senza troppo stress, dove non c’è fretta di partire, non bisogna perdere troppe energie soprattutto in partenza perché si hanno a disposizione 12 ore in questo caso per faticare, per capire, per organizzarsi giro dopo giro, per valutare come si sta andando e cosa bisogna fare per far meglio, per prendere in mano la situazione per cercare di vincere, per tenere sotto controllo gli avversari, per capire come affrontare la prossima volta una curva o una salita o cosa prendere al prossimo ristoro approfittando anche per incontrare amici e avversari. 
Come stavi e cosa pensavi l'ultima ora?A be ormai il percorso lo abbiamo capito, i piedi sappiamo dove li abbiamo messi, i compagni con cui abbiamo condiviso le 12 ore li abbiamo conosciuti visti e rivisti tutti…facciamo che finisca presto! A parte gli scherzi alla fine mi son detto ormai è fatta, quante volte ho corso 1 ora faccio 1 ora anche oggi!”.

L’ultima ora si tirano le somme, bisogna gestirla, bisogna non sbagliare, è tutto sotto controllo dal punto di vista fisico, mentale, alimentare, bisogna solo non mollare e arrivare fino alla fine e se c’è margine rispetto a un potenziale avversario si può essere più sereni e continuare a gestire la gara.  
Quale alimento, cibo e/o bevanda, è stato determinante?Devo dire che tutto è andato bene e ho rispettato il protocollo reintegrativo che avevo preparato…qualche piccola modifica in corsa c’è stata perché a un certo punto sentivo caldo ed ho avuto la necessità di incrementare la quantità di liquidi prevista”.

Per eccellere, per essere campioni c’è bisogno che tutto funzioni, che tutto sia sotto controllo, e bisogna essere attenti e osservatori di se stessi e dell’ambiente circostante capire come rimodulare piani e programmi in base a eventuali circostanze avverse o improvvise. E la nutrizione/integrazione in sforzi prolungati e considerati anche estreme è estremamente importante.
Chi ti assisteva, sosteneva, supportava?Erano a farmi assistenza Enrico e Luca, sono stati speciali nel farmi sentire a mio agio. Purtroppo tutti noi siamo distrutti e sconvolti per la prematura e inaspettata scomparsa del nostro caro Mimmo (Domenico Strazzullo) che era sempre al mio fianco, una persona fondamentale per tutti noi. Sapevano che ero lì dove Mimmo mi avrebbe dovuto accompagnare, immaginavano che a ogni curva, a ogni angolo lui ci fosse…ho immaginato che Mimmo mi incitasse, che Mimmo mi spingesse che Mimmo era pronto a vedere la mia rimonta in gara. La cosa bella che mi hanno fatto sentire il calore del tifo anche da casa i miei amici, la mia famiglia, i ragazzi e le ragazze che alleno, gli stessi organizzatori e Monica Casiraghi tecnico anche lei con la quale seguiamo e cerchiamo di far crescere il movimento della 100km. Una persona dal carisma unico”.
A chi dedichi il titolo?Naturalmente a Mimmo”.

Queste sono bellissime parole di Paolo che non è solo atleta ma anche un tecnico, allenatore, amico, e sa che dietro l’atleta c’è un mondo di persone che può essere determinante per il suo benessere e la conseguente performance e così è per lui, tante persone vicine che incoraggiano, assistono, tifano, persone che diventano fraterne e che quando non ci sono più restano sempre nel cuore e dentro di sé per continuare a fare il loro lavoro di presenza e sostegno. 
Te l'aspettavi? Ci credevi più tu o qualcun altro?Scherzando con Mimmo dicevo voglio provare a correre 12h a 5’ al km di media cioè 144km…e lui mi diceva 140 vanno bene…quindi il mio risultato è stata una buona via di mezzo tra i 144km e i 140km…Ci credevo che si…bisogna sempre credere in quello che si fa …certo che poi oltre al crederci bisogna anche correre.  Un risultato che si può raggiungere va raggiunto”.

In effetti si fanno programmi, progetti, previsioni in base a esperienze precedenti, allenamenti fatti come da programma ma poi sono tante le variabili in gioco, lievi sensazioni che potrebbero compromettere o favorire la prestazione e confrontarsi con persone esperte o comunque che conoscono l’atleta come caratteristiche personali e atletiche può essere utile a non esagerare, a nono strafare ma anche a non sottovalutarsi.  

Cosa racconti a familiari, amici, colleghi e cosa dicono loro di te?Io racconto tutto, dagli allenamenti che faccio, dalle sensazioni e emozioni che provo. I familiari ormai si sono messi il cuore in pace, la corsa fa parte della mia vita. Amici i compagni di squadra mi conoscono e hanno il piacere di condividere con me queste esperienze cosi io con loro, i miei colleghi spesso fanno domande e non conoscendo magari l’ambiente fanno domande stuzzicati dalla curiosità”.

Il mondo delle ultramaratone può sembrare strano e bizzarro ma è una disciplina particolare a cui dedicarsi per scoprire capacità e caratteristiche personali per affrontare, gestire, superare sfide sempre più impegnative.
Cosa consigli ai maratoneti per prevenire, affrontare, gestire, superare il muro dei 30-35km?Io ai miei allievi dico spesso che molti muri sono stati abbattuti, molti muri non sono mai esistiti e alcuni muri li creiamo noi. L’idea di correre e pensare che ad un certo punto ci sia un muro l’ho sempre scartata. Sicuramente l’elemento essenziale e fondamentale per tutti quelli che vogliono correre la maratona è l’allenamento e nello specifico il così detto lungo o lunghissimo. In fondo preparare una maratona è come seguire la ricetta per fare una torta…devi mettere insieme più ingredienti nelle giuste dosi in una determinata sequenza …e come nella preparazione della torta, delle cose se fatte prima o dopo poco cambia nel risultato altre invece rispettare la sequenza è fondamentale.
Poi ognuno in base alle proprie caratteristiche legate a diversi fattori quali tempo, potenzialità, storia sportiva, obbiettivi, ecc. deve essere in grado di trovare o farsi trovare la ricetta giusta. Io tra il correre per superare un muro o essere parte attiva nella preparazione di una torta preferisco la torta…poi alla fine la puoi anche mangiare!”. 

Quindi se si fanno le cose fatte bene, se si seguono piani e programmi non c’è paura di nessun muro, basta solo vivere l’esperienza della maratona una gara che ti dà grandi soddisfazioni dopo un congruo periodo di allenamenti fatti di ripetute corte e lunghe, medi, progressivi, lunghissimi, test su 10.000 metri. Mezze maratone ed eventualmente anche 30-35km. 
Prossima maglia azzurra? Ai mondiali 24 ore è possibile?Ci saranno i campionati mondiali a ottobre in Romania…se farò parte della squadra azzurra farò questa seconda esperienza della 24h. Sono sincero da un lato quasi mi impressiona l’idea di correrla e prepararmi per riuscire a correre 24ore dall’altro questa distanza della 24 ore mi inizia ad affascinare.  
A un certo punto è come se mi fossi detto “se devi correre la 24h Paolo devi lasciarti affascinare come in passato ti ha affascinato la maratona e la 100km” e credo che sia il segreto per riuscire a prepararla nel migliore dei modi … poi se volete sapere dove sia e quale sia il fascino della 24h ne parliamo prossimamente!”.
 
Tutto sta ad appassionarsi alle cose e poi ci si impegna e ci si crede fino alla fine, l’appetito vien mangiando, provando si comprende di cosa si tratta e di cosa si ha bisogno per far bene, per migliorare, per eccellere.
Paolo oltre che essere stato nazionale 100km ha già partecipato ai Mondiali 24 ore ad Albi in Francia nel 2019 come raccontato in una precedente intervista.
Un’intervista a Paolo è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre”.
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
Paolo è menzionato nel mio ultimo libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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