venerdì 6 gennaio 2017

La forte determinazione e la resilienza del runner Mimmo Ricatti



Psicologo dello sport, Psicoterapeuta

 

Impegnatevi per ottenere ciò di cui avete bisogno, e quando non riuscite a ottenerlo, ebbene, sorridete e tentate ancora, in un modo diverso.                 William Hart  

 

In fisica il termine resilienza indica la proprietà di un materiale di resistere a stress, ossia a sollecitazioni ed urti, riprendendo la sua forma o posizione iniziale.

Se un atleta è fortemente motivato nel voler praticare il suo sport che comporta lavori, sacrifici, rinunce, affronterà le sconfitte a testa alta, complimentandosi con se stesso per quello di buono che è riuscito a fare finora, complimentandosi con l’avversario per la bravura dimostrata in quell’occasione, anche perché prima o poi lo trovi uno più forte o che comunque riesce a batterti; in questo caso un aspetto importante del vero campione è la resilienza, il cui significato è: “mi piego ma non mi spezzo”, che sta a significare che il vero campione esce fuori dalle sconfitte con più voglia riscattarsi, di far meglio, di migliorare gli aspetti, le aree in cui ha mostrato carenza; il concetto di resilienza è presente anche nelle persone che subiscono traumi, quelli che possiedono questa caratteristica non vanno incontro a stress acuti, o disturbi post traumatici da stress, ma ne escono più forti, con un valore aggiunto.

giovedì 5 gennaio 2017

Mimmo Ricatti, atletica: Ho avuto la fortuna di fare del mio sport un lavoro

Matteo Simone 

Ho conosciuto Mimmo Ricatti alcuni anni fa e mi ha sorpreso la sua determinazione e impegno nel fare sport, nel pretendere tanto da se stesso ma anche dai suoi amici di squadra e di allenamenti.

Mimmo cerca di comprendere come far meglio, come curare con attenzione tutti gli aspetti inerenti la prestazione atletica, l’allenamento fisico, la nutrizione, non trascurando l’aspetto mentale.
Mimmo è determinato, severo con gli altri ma soprattutto con se stesso, ma quello che gli fa fare il salto di qualità è l’essere resiliente, ad ogni impedimento si è sempre rialzato, ha sempre ricominciato con più entusiasmo di prima, con più coraggio, con più determinazione, con più esperienza, con più sicurezza e questo gli ha permesso di raggiungere tanti traguarda ad iniziare dalle gare di mezzofondo fino alla maratona.
Interessandomi di psicologia dello sport e benessere ho chiesto a Mimmo di rispondere ad alcune domande che riporto di seguito.
Mimmo appare essere sereno, oramai è diventato espertissimo di allenamenti e gare, si conosce bene e sa che nello sport, soprattutto praticato ad alto livello, sono importanti diverse componenti, non solo la grinta, l’aggressività.

Trasmettere alle nuove generazioni la bellezza e l'utilità della pratica sportiva


Aumentano le iniziative volte allo sviluppo dell’attività fisica in tutti i contesti e rivolta a tutte le persone di qualsiasi età, ceto sociale, cultura e altro.

C’è sempre più consapevolezza che l’esercizio fisico è una sorta di medicinale senza effetti collaterali per prevenire malessere e per il raggiungimento di uno stato di benessere psicofisico, emotivo e relazionale.
L’OMS raccomanda un minimo di 30 minuti di attività fisica moderata (che include ma non si limita allo sport) al giorno per gli adulti e di 60 minuti per i bambini.
Nell’infanzia e nell’adolescenza (5-17 anni) è indicato praticare non meno di un’ora di esercizio fisico moderato al giorno e come minimo 3 sedute la settimana di attività aerobica che sollecitino l’apparato muscolo-scheletrico, in modo da stimolare l’accrescimento e migliorare forza muscolare ed elasticità. (WH, Global recommendations on physical activity for health. 2010).

mercoledì 4 gennaio 2017

Si riprende a Roma con i Sabato di cultura, sport e psicologia



 

Sabato 7 e 14 gennaio, continuo a presentare il mio nuovo libro "Ultramaratoneti e gare estreme" http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product

Sabato 7 Gennaio 2017 alle 17.00 presso Planet Sport Running, Viale Spartaco 62. Interverranno: Francesca Arpino, laurea magistrale in psicologia delle organizzazioni;Gian Paolo Sobrino, Ultrarunner; Prof. Maria Francesca Piacentini, Dipartimento di Scienze di Movimento Umano e dello Sport, Università di Roma, Foro Italico; Dott.ssa Patrizia Ziti, psicologa dello sport; Prof. Alberto Cei, professore a contratto di Coaching all’Università di Tor Vergata di Roma e docente della Scuola dello Sport del Coni.

Sabato 14 Gennaio 2017 alle ore 18.00 presso L’Associazione Culturale Auximon, Via Giuseppe Tuccimei 1 (Piazza Euclide). Interverranno: Dr.ssa Silvia Bartocci – psicologa - psicoterapeuta – runner; Mauro Vicini – Ultrarunner.
 
Il libro parla di tanti atleti, maratoneti ed ultramaratoneti, atleti di trail e di ultratrail, sabato culturale all’insegna della fatica, dello sport, con la presenza di ospiti d’eccezione, si parlerà dell’esperienza di allenamento, di gara, dell'equilibro che si viene a creare tra attività sportiva, famiglia e lavoro.

Nel testo parlo di passione nello sport, di motivazione, di superamento del limite gradualmente un passo alla volta, riportando le esperienze di tanti ultrarunner sia di livello amatoriale che di livello nazionale ed internazionale che fanno sport per ore ed anche giorni sperimentando deprivazione del sonno, partecipando a tante gare in autosufficienza, cioè provvedendo personalmente alla loro alimentazione.

martedì 3 gennaio 2017

Juan Pablo Savonitti, ultrarunner: Da quel momento è diventata una droga

Continuo ad approfondire la conoscenza di atleti, mi interessa conoscere la passione per lo sport, la consapevolezza, l'autoefficacia, la resilienza, impegno, risultati, nutrizione, gestione stress, ecc..

Contattando diversi atleti mi è capitato di conoscere alcuni super sportivi che definisco quasi cannibali di sport.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Juan attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Adesso a quasi 35 anni no. Ma quando ne avevo 17/18/19 e facevo atletica leggera (400 metri) un po' si.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? Da piccolo giocavo a pallavolo e pallacanestro per 2 club diversi. Ero in Argentina e un giorno a 16 anni ho conosciuto un allenatore d'atletica Cubano, Miguel Angel Justiz. In quel momento lasciai pallavolo e pallacanestro e mi sono dedicato soltanto all'atletica leggera 400metri. L'ho fatto per 2 anni e da quel momento ho sempre fatto qualcosa: Palestra, Alpinismo, Tennis, Body Building, Crossfit. Soltanto lo scorso giugno (2016) e senza allenamento ho corso la mia prima 100 km, Vitosha 100, in Sofia, Bulgaria. Da quel momento è diventata una droga. Ad un certo punto sono riuscito a correre un ultra di 141 km ed il weekend successivo un'altra di 86 km, per certi atleti questo sarebbe una follia.

lunedì 2 gennaio 2017

Si è conclusa a Manfredonia la Settimana dello sport, psicologia e cultura 2016

Matteo SIMONE 

Grande successo per la settimana della cultura, sport e psicologia a Manfredonia.

Enormi le adesioni da parte di tanti che hanno avuto l’opportunità di transitare dalle parti di Manfredonia che oltre a visitare la città con le sue chiese e basiliche, gli ipogei, il suo castello, scorci panoramici, hanno anche avuto l’opportunità di poter partecipare alle presentazioni di libri di psicologia e sport.
La settimana dello sport, cultura e psicologia ha avuto inizio il 27 dicembre alle ore 19.00 con L’uomo dei podi Riflessioni psicologiche su un atleta vincente, Co-autori Matteo Simone, Antonello Vargiu, Aracne editrice, Roma, 2016.
La presentazione del libro ha avuto luogo presso Frizzi e Lazzi walking, corso Manfredi 303, punto vendita dell’atleta d’eccellenza, l’amico Michele Spagnuolo che partecipa a gare ardue e coinvolge comuni cittadini nelle sue attività di camminate per strada o sentieri e gradualmente e progressivamente a uscite in montagna o a gare di corsa su strada.

Intervista a SIMONE Matteo al termine della stagione sportiva 2016

A cura di Stefano SEVERONI

L’anno 2016 è ormai alle spalle: un primo bilancio della tua attività sportiva.
Quest’anno dal punto di vista fisico sportivo posso vantare solo un ciclopellegrinaggio da Fiuggi a San Giovanni Rotondo di 330km. E’ stata una bella sfida, il massimo chilometraggio in una giornata. La partenza era alle 01.00, eravamo un gruppo di 12 persone, tra i quali anche una donna. La cosa bella di queste sfide, almeno per quanto mi riguarda, è che alla partenza c’è la considerazione che si tratti di un’impresa notevole e che finché non si parte, c’è anche qualche perplessità rispetto alla buona riuscita. In particolare quel giorno di luglio, avevo appena cenato ed aspettavo un amico che mi accompagnava in macchina a Fiuggi e nell’attesa avevo sonno, così come avevo sonno nel tragitto in auto da Roma a Fiuggi, ma salito sulla bici tutto è cambiato, ero pronto alla sfida, le endorfine iniziavano ad andare in circolo, l’attivazione psicofisica aumentava. Ed è andata tutto bene, sembrava quasi impossibile ma ce l’ho fatta, ho saputo gestire bene le mie forze e le mie energie, all’inizio ero l’ultimo del gruppo ma ogni volta riprendevo il gruppo e poi ho capito che non mi stancavo mai, avevo un’andatura che mi permetteva di andare sempre avanti facendo soste di poco tempo, mentre gli altri correvano ad andature elevate e poi facevano ampi recuperi. Allora ho iniziato a raggiungerli ed a partire subito in modo che era il gruppo che poi doveva raggiungermi e superare, così ho fatto fino a destinazione.


Oltre all’attività sportiva individuale, posso menzionare una eccellente prova di gruppo con la mia squadra La Sbarra & I Grilli arrivati primi come squadra maschile e terzi come squadra femminile alla Corri per il verde.
Inoltre sono contento per l’aumentare degli atleti con disabilità visiva e l’aumentare delle guide che riusciamo a coinvolgere per portare avanti il progetto Achilles International, sempre più persone sono sensibili agli altri e vogliono sperimentarsi come guide.
Per concludere sono soddisfatto della mia attività sportiva culturale che mi ha permesso di scrivere nel 2016 ben 4 libri, di cui due a quattro mani, e precisamente sono stati pubblicati:
Ultramaratoneta: un’analisi interminabile (coautore Daniele Baranzini), Edizioni ARAS, Fano.
L’intento di questo libro è di illustrare l'ultramaratona, un particolare vissuto di sport a volte considerato estremo, ai limiti della umana ragionevolezza.

Translate