Psicologo, Psicoterapeuta
Ringrazio
Giuseppe Di Summa per avermi rivolto interessanti e stimolanti domande che
riporto di seguito con a seguito le mie risposte.
L’attività fisica promuove il benessere, la salute fisica e mentale,
previene le malattie, migliora le relazioni sociali e la qualità della vita,
produce benefici economici e contribuisce alla sostenibilità ambientale.
L’attività
fisica promuove il benessere, lo sperimento sulla mia persona e sulle persone
con le quali mi relaziono. Il benessere significa stare bene, soddisfatti,
sentirsi bene, capaci, stare in forma, sapersi relazionare. Si tratta di una
salute fisica e mentale, perché fisico e mente sono in relazione, corpo e mente
funzionano insieme, sono alleati, se sta bene l’uno l’altro sta meglio, le due
parti hanno bisogno di sperimentare benessere insieme, se sei disposto a metterti
in movimento sei più propenso ad affrontare problemi, situazioni, persone. Ti
senti più sicuro, coraggioso, fiducioso.
L’attività fisica produce benefici economici, perché più fai attività fisica e meno ti ammali e più sei produttivo al lavoro e nelle relazioni familiari e amicali. L’attività fisica contribuisce alla sostenibilità ambientale, sei meno propenso a usare mezzi inquinanti come macchine, ti sposti a piedi per brevi o medi tragitti e in bici per tragitti più lunghi, lo sperimento sulla mia pelle e c’è anche una certa sintonia con altre persone che praticano attività fisica, quando ci si incontra ci si saluta perché si è complici nell’affrontare la fatica che diventa amica perché aumenta la consapevolezza delle proprie capacità e risorse e si raggiungono sempre più obiettivi impegnandosi fisicamente e mentalmente.
L’attività fisica produce benefici economici, perché più fai attività fisica e meno ti ammali e più sei produttivo al lavoro e nelle relazioni familiari e amicali. L’attività fisica contribuisce alla sostenibilità ambientale, sei meno propenso a usare mezzi inquinanti come macchine, ti sposti a piedi per brevi o medi tragitti e in bici per tragitti più lunghi, lo sperimento sulla mia pelle e c’è anche una certa sintonia con altre persone che praticano attività fisica, quando ci si incontra ci si saluta perché si è complici nell’affrontare la fatica che diventa amica perché aumenta la consapevolezza delle proprie capacità e risorse e si raggiungono sempre più obiettivi impegnandosi fisicamente e mentalmente.
La
Carta di Toronto per l’Attività Fisica diventa un impegno comune dal lontano
2010, un punto di riferimento per tutte le nazioni del mondo fatte di persone e
istituzioni, di famiglie e scuole, di lavoratori che insieme ognuno con il
proprio impegno, può contribuire a una società e collettività migliore, meno
malata, più propositiva.
L’attività
fisica diventa un grande investimento per tutti, per le persone, istituzioni,
collettività. Una palestra per promuovere corretti stili di vita e un
addestramento alla vita per un futuro migliore, più consapevole. L’attività
fisica rende più maturi e responsabili.
Le
persone devono essere messe in condizioni di fare sport a qualsiasi età e con
ogni modalità e in ogni contesto, dai luoghi di lavoro alle scuole. Uno sport
per piccoli e grandi, per persone con qualsiasi difficoltà, deficit,
disabilità. Ognuno deve essere messo in condizioni di poter fare un’attività
fisica individuale o di gruppo.
Lo sport, il suo insegnamento, e la raccolta di indicazioni
scientifiche, come comportarsi secondo te?
Ognuno in base al proprio ruolo e competenze può essere protagonista e veicolo di trasmissione informazioni, esperienze, nozioni, insegnamenti di attività fisica o può indirizzare a persone, istituti, scuole. Già nelle famiglie bisogna cercare di spostarsi dalle zone di confort come i divani e scrivanie e frequentare luoghi all’aperto per giocare o muoversi.
Iniziando nelle famiglie il percorso diventa
più facile nelle scuole dove ragazzi e genitori possono chiedere programmi di
attività fisica adatti alla loro età e al contesto di vita e gli insegnanti
possono coinvolgere gli allievi in lezioni pratiche e teoriche di attività
fisica, allenamento, valori e regole.
L'esperienza dell'allenamento
alla luce della promozione dello sport nelle scuole, quali sono le differenze,
tra palestra e coach, con la scuola e il maestro/l'insegnante?
I ragazzi devono avere dei riferimenti
che all’inizio sono i parenti prossimi come fratelli, cugini, genitori, zii poi
le persone di riferimento possono diventare insegnanti o allenatori a scuola o
frequentando corsi o scuole di un qualsiasi sport. Bisogna spiegare dall’inizio
ai ragazzi la progressione nello sport dal gioco al benessere, dagli infortuni
alle sconfitte, dallo sport amatoriale e quello professionistico.
L’insegnamento deve comprendere non solo l’allenamento fisico ma anche i
fattori inerenti l’acquisizione di conoscenza corporea, anatomica, fisiologica;
l’acquisizione di forza mentale, padronanza delle proprie sensazioni ed
emozioni, quindi affiancare ad allenatori, tecnici, coach, anche psicologi,
medici dello sport, fisioterapisti.
Si parla dello " sgobbone
" nello sport, di chi è felice di fare fatica, di allenarsi, come arrivare
a questo cambiamento?
Come tutte le cose e come in tutti i
campi c’è sempre il rischio di esagerare, di investire troppo nello sport, di
isolarsi, di coltivare troppo un unico orto, di farsi male, di essere
imprudente. Per questo dall’inizio è importante affiancare più multidisciplinarietà
nell’attività fisica per spiegare cosa è bene e cosa è male, quali possono
esser i rischi, come alimentarsi, come avere a disposizione una via di fuga, un
piano B, come distrarsi, come recuperare, cosa può succedere negli anni.
A cosa tieni, specialmente, che
si conosca della realtà di oggi sull'argomento Movimento, sport, salute?
Non
dobbiamo rimandare come al solito, non possiamo aspettare di andare in congedo
dal lavoro per dedicarci allo sport ma dobbiamo da subito coltivare la passione
dello sport e a ciò si ha bisogno di comprensione nei contesti di vita delle
persone come le famiglie e gli ambienti lavorativi, bisogna far passare il
messaggio che lo sport aiuta le persone a stare bene fisicamente e mentalmente
e quindi permettetegli e agevolateli
nella pratica di uno sport, la persona starà meglio e di conseguenza staranno
meglio le persone che si relazioneranno.
Inoltre
agevolare l’uso di strutture e impianti sportivi soprattutto per ragazzi e
persone che non lavorano e non possono permettersi ingressi in impianti e
strutture sportive. Comuni e istituzioni devono prevedere spazi e tempi a costi
moderati, ridotti e anche senza spese. Altro aspetto importante può essere la
flessibilità per esempio degli orari di lavoro che permetterebbe a persone di
praticare uno sport in alcuni giorni della settimana facendo un orario
lavorativo diverso in modo che il vantaggio sarebbe anche per il traffico nel
senso che si diluirebbe l’afflusso delle persone nei luoghi di lavoro negli
stessi orari intasando strade, paesi e città. Permettendo flessibilità di orari
si snellirebbe il traffico e le persone possono viver più ora meglio senza
aspettare l’età pensionabile
Il
prossimo 14 novembre si terrà il convegno “Movimento, sport e salute” presso
l'Istituto Superiore di Sanità - Aula Pocchiari, con ingresso da Viale Regina
Elena 299. Il convegno è destinato al personale di enti e istituzioni sanitarie
e di ricerca impegnato nella promozione dell’attività fisica e agli stakeholder
coinvolti su tale tematica. La partecipazione all’evento è gratuita. È
possibile iscriversi alla pagina: https://ebook.iss.it/
Psicologo, Psicoterapeuta
380-4337230
- 21163@tiscali.it
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