giovedì 15 novembre 2018

Lorena Brusamento, ultramaratoneta: Non esiste un limite a ciò che si può fare

Matteo SIMONE 

Il 3 novembre 2018 si è svolta la 2^ edizione della 100 Km del Val di Noto da Ragusa a Noto.

L’ultramaratona è stata vinta da Federico Borlenghi in 8h03’50” che ha preceduto Enrico Maggiola 8h30’14” e Rapisarda Carmelo 9h00’03”.
Lorena Brusamento è arrivata prima delle donne in 9h29’52” precedendo Elisa Benvenuti 9h49’31”, Maria Alessandra Galioto 10h 04’00” e Lara La Pera.
Di seguito approfondiamo la conoscenza della vincitrice attraverso risposte ad alcune mie domande.
Complimenti che significa per te questa vittoria? Come e quando hai capito che potevi vincere?E’ stata una gara un po’ 'scommessa' perché dopo Spartathlon e la Sardinia Ultra Marathon, non avevo idea di come avrebbe reagito il corpo. Ho corso senza pensare alla posizione in classifica, potevo essere in testa così come ultima senza che questo condizionasse la mia gestione di gara.”

Gli ultrarunner sono sempre pronti a mettersi in discussione, a osare, a presenziare a gare importanti e prestigiose nei posti più lontani apprezzando le bellezze del percorso e la cultura locale.
Come consideri l'organizzazione, il percorso e il paesaggio?La 100 km di Noto è una gara bellissima, organizzata da poche persone con l'aiuto di tanti volontari in modo a mio avviso impeccabile! Ancora una volta mi sono trovata a correre in posti meravigliosi con un meteo orribile, nuvoloso, vento, pioggia ci hanno accompagnato per quasi tutto il percorso.”

Più si fanno cose considerate grandi, difficili, quasi impossibili, più ci si sente pronti per le cose più difficili, c’è sempre meno bisogno di preparazione andando sempre avanti nelle difficoltà.
Cosa è cambiato nel tempo negli allenamenti e nell'affrontare le gare?Arrivare alla fine in buona condizione senza grosse sofferenze e con sensazioni positive, mi ha fatto capire ancora una volta che non esiste un limite a ciò che si può fare...se si usa la testa e si ascolta il proprio corpo.”

È la mente che prepara e predispone il fisico alla fatica con la consapevolezza di quello che si è riusciti a fare in precedenza, risolvendo crisi e difficoltà, arrivando comunque al traguardo.
Quali aspetti curi di più ora?In questo momento cerco molto di più la cura dell'aspetto mentale che curare l'allenamento in senso stretto. Sto cercando di modificare qualcosa anche a livello alimentare, procedo per tentativi.”

Si apprende sempre di più nel tempo su se stessi con prove ed errori senza abbattersi, senza deprimersi ma con la consapevolezza che c’è sempre da imparare, non si finisce mai di apprendere e di formarsi nella palestra dello sport di endurance.
In che modo mantieni la passione per questo sport di fatica? Cosa rispondi a chi direbbe: chi te lo fa fare?Tutto ciò che faccio è prima di tutto un mio personale viaggio, questo da sempre e credo che fino a quando mi piacerà 'viaggiare' dentro me stessa in questo modo, continuerò a fare questo tipo di gare! Se Poi questo mi fa essere un piccolo esempio, un piccolo aiuto, offrire a qualcuna delle persone che mi circonda lo stimolo per provare a fare quel piccolo passo in più, mi da l'energia per continuare a fare senza stancarmi!
Dove vuoi arrivare? Quando e in che modo? Prossimi obiettivi?Non so dove arriverò, so che non ci sono limiti e che posso cercare di realizzare ogni sogno o cercare di raggiungere ogni obiettivo che lungo questo cammino 'Ultra' arriverà.” 
Ora che direzione hai?C'è la voglia di esplorare altre situazioni, di percorrere strade mai percorse...si vedrà cosa si potrà fare! Io per ora continuo a divertirmi, sentirmi bene e vivere nuove uniche esperienze!

Interviste a Lorena sono riportate nei libri: 
“Lo sport delle donne”, edito da Prospettiva Editrice. 
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, Edito da Aracne Editrice 
Inoltre Lorena è menzionata nel libro “Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline. 

Matteo Simone +393804337230
Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta

Nessun commento:

Translate