Matteo SIMONE
Il 3 novembre 2018 si è svolta la 2^ edizione della 100 Km del Val di Noto da Ragusa a Noto.
L’ultramaratona è stata
vinta da Federico Borlenghi in 8h03’50” che ha preceduto Enrico Maggiola 8h30’14”
e Rapisarda Carmelo 9h00’03”.
Lorena Brusamento è arrivata prima delle
donne in 9h29’52” precedendo Elisa Benvenuti 9h49’31”, Maria Alessandra Galioto
10h 04’00” e Lara La Pera.
Di seguito approfondiamo la conoscenza
della vincitrice attraverso risposte ad alcune mie domande.
Complimenti che significa per te questa vittoria? Come e quando hai capito che potevi vincere? “E’ stata una gara un po’ 'scommessa' perché dopo Spartathlon e la Sardinia Ultra Marathon, non avevo idea di come avrebbe reagito il corpo. Ho corso senza pensare alla posizione in classifica, potevo essere in testa così come ultima senza che questo condizionasse la mia gestione di gara.”
Gli ultrarunner sono sempre pronti a
mettersi in discussione, a osare, a presenziare a gare importanti e prestigiose
nei posti più lontani apprezzando le bellezze del percorso e la cultura locale.
Come consideri l'organizzazione, il
percorso e il paesaggio? “La 100 km
di Noto è una gara bellissima, organizzata da poche persone con l'aiuto di
tanti volontari in modo a mio avviso impeccabile! Ancora una volta mi sono
trovata a correre in posti meravigliosi con un meteo orribile, nuvoloso, vento,
pioggia ci hanno accompagnato per quasi tutto il percorso.”
Più si fanno cose considerate grandi,
difficili, quasi impossibili, più ci si sente pronti per le cose più
difficili, c’è sempre meno bisogno di preparazione andando sempre avanti nelle
difficoltà.
Cosa è cambiato nel tempo
negli allenamenti e nell'affrontare le gare? “Arrivare alla fine in buona condizione senza grosse sofferenze e con
sensazioni positive, mi ha fatto capire ancora una volta che non esiste un
limite a ciò che si può fare...se si usa la testa e si ascolta il proprio corpo.”
È la mente che prepara e predispone il
fisico alla fatica con la consapevolezza di quello che si è riusciti a fare in
precedenza, risolvendo crisi e difficoltà, arrivando comunque al traguardo.
Quali aspetti curi di più ora? “In questo momento cerco molto di più la cura
dell'aspetto mentale che curare l'allenamento in senso stretto. Sto cercando di
modificare qualcosa anche a livello alimentare, procedo per tentativi.”
Si apprende sempre di più nel tempo su
se stessi con prove ed errori senza abbattersi, senza deprimersi ma con la
consapevolezza che c’è sempre da imparare, non si finisce mai di apprendere e
di formarsi nella palestra dello sport di endurance.
In che modo mantieni la passione per questo sport di fatica? Cosa
rispondi a chi direbbe: chi te lo fa fare? “Tutto ciò che faccio è prima di tutto un mio personale viaggio, questo
da sempre e credo che fino a quando mi piacerà 'viaggiare' dentro me
stessa in questo modo, continuerò a fare questo tipo di gare! Se Poi questo mi
fa essere un piccolo esempio, un piccolo aiuto, offrire a qualcuna delle
persone che mi circonda lo stimolo per provare a fare quel piccolo passo in
più, mi da l'energia per continuare a fare senza
stancarmi!”
Dove
vuoi arrivare? Quando e in che modo? Prossimi obiettivi?
“Non so dove arriverò, so che non ci sono
limiti e che posso cercare di realizzare ogni sogno o cercare di raggiungere
ogni obiettivo che lungo questo cammino 'Ultra' arriverà.”
Ora che direzione hai? “C'è la voglia di esplorare altre situazioni,
di percorrere strade mai percorse...si vedrà cosa si potrà fare! Io per ora
continuo a divertirmi, sentirmi bene e vivere nuove uniche esperienze!”
Interviste a Lorena sono riportate nei libri:
“Lo sport delle donne”, edito da Prospettiva Editrice.
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, Edito da Aracne Editrice
Inoltre Lorena è menzionata nel libro “Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.
Matteo Simone +393804337230
Psicologo clinico e
dello sport, Psicoterapeuta
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