Matteo SIMONE
Il 15 aprile 2012, Valeria
Straneo ha stabilito il Record Italiano di Maratona in 2h23'44" a Rotterdam, classificandosi al 2° posto, record detenuto fino al 3 Dicembre 2023, data in cui Sofiia Yaremchuk stabilisce nuovo record italiano a Valencia in 2h23'16".
Di
seguito approfondiamo la conoscenza di Valeria attraverso risposte ad alcune
mie domande.
Quale ritieni sia la tua prossima gara importante? “Europei Berlino 2018.”
Valeria,
nata il 5 aprile 1976 ad Alessandria, sposata e mamma di due figli, è stata selezionata per
rappresentare l’Italia agli Europei di maratona che si svolgeranno dal 7 al 12
agosto del 2018 a Berlino.
Degli uomini è stato selezionato Daniele Meucci;
delle donne oltre a Valeria sono state selezionate Caterine Bertone e Veronica Inglese. Saranno preselezionati ulteriori atleti che correranno maratone
maschili inferiori alle 02h13’ e maratone femminili inferiori a 02h32’ nel periodo
che va dal 1 agosto 2017 all’8 aprile 2018 e le ultime due maratone utili
saranno quelle di Roma e Milano.
Ti senti pronta? Hai in programma allenamenti o gare test per valutare
lo stato di forma?
“Non ancora. Sicuramente sì, maratona in primavera, gare su diverse distanze,
10km e mezze maratone.”
Non
si è mai pronti per un evento importante come una maratona di un Campionato
Europeo, soprattutto quando non si è più giovani, ma si è ottenuta la miglior
prestazione e con il passare degli anni ci si distanzia un poco dalla miglior
prestazione. Comunque Valeria ha dimostrato di essere costante nelle sue
prestazioni nel tempo correndo una maratona ai giochi olimpici dello scorso
anno con un tempo di 2h29’44” e quindi ci può lavorare per stare nei minimi previsti
dalla FIDAL. Gli obiettivi importanti si raggiungono impegnandosi con fiducia
in sé, con determinazione e facendo dei test periodicamente per valutare lo
stato di forma, e proprio stamattina domenica 29 ottobre Valeria era a Bari per
fare un test sui 10 km, gara che ha vinto e coincidenza ha voluto che facesse
una foto con mia sorella Giovanna anche lei alla partenza della mezza maratona
che ha portato a termine impiegando 2 ore, anche lei sposata e mamma di due
figli ma ha iniziato a correre un paio di anni fa a 50 anni.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, della prossima gara importante? “L'unica mia preoccupazione è quella di
infortunarmi. Per il resto non vedo l’ora di poter gareggiare ad alti livelli.”
In
effetti Valeria è abituata a correre ad alti livelli con eccellenti risultati
partecipando nel corso degli ultimi anni ad Europei, Olimpiadi, Mondiali e
ottenendo anche il Record Italiano di maratona, ma sa anche che questi potrebbero
essere gli ultimi treni e comunque bisogna avere un elevata consapevolezza degli
anni che passano che ci rendono da una parte più vulnerabili a infortuni ma
anche più attenti per prevenirli e ascoltare attentamente qualsiasi avviso che
ci permetta di correre ai ripari al più presto, con fisioterapia per esempio, massaggi
adeguati e altre pratiche di cura di sé.
Ti consigli con un team? Famiglia, amici, figure professionali? “Si come sempre: allenatore,
fisioterapista, mio marito e amici.”
Diventa
importante avere un team che si occupi dell’atleta in modo che si possa
focalizzare sui suoi allenamenti serenamente fidandosi ed affidandosi
all’allenatore che ti conosce bene e sa come portarti al momento della gara
nella miglior condizione possibile, il fisioterapista che si prenda cura di
muscoli, articolazioni e tendini in modo da tenere il fisico pronto, riposato
ed elastico per eccellere al meglio con un corretto gesto atletico che permetta
di sperimentare sia benessere che performance. Famiglia e amici diventano una
grande risorsa che ti stimano, ti incitano, ti convincono che vali quando hai
eventuali momenti di sconforto.
E’ cambiato nel tempo il tuo modo di preparati a gare importanti? “Sì, devo fare molta attenzione alla
distribuzione dei carichi per non infortunarmi.”
E’
un lavoro quasi chimico e di equilibrio perché la alta performance richiede
carichi elevati di lavoro, soprattutto la
maratona che prevede ripetute con recuperi più ridotti e allenamenti molto
lunghi o doppie uscite giornaliere senza trascurare l’eventuale allenamento in
palestra per tenere sempre tutto a posto, tutti i muscoli e gli organi che
devono contribuire al buon andamento in corsa.
Coccole e autoprotezione hanno posto nella tua preparazione o nel pre-gara?
“Dopo
gli allenamenti più duri mi gratifico, mi coccolo con un bel bagno caldo e
mangiando i miei cibi preferiti!”
Autoprotezione e coccole proteggono dall’eventuale stress sperimentato per la riuscita degli
allenamenti, per il tempo da dover incastrare per allenarsi. Insomma l’atleta
ha bisogno di prendersi tanta cura di sé, sia attraverso la famiglia e gli
amici, sia da se stesso prendendosi tempi propri per rilassarsi, per staccare
dalla fatica dell’allenamento, del lavoro, delle faccende domestiche. E’ un
elemento che io consiglio oltre all’allenamento fisico, alla nutrizione,
all’allenamento mentale. Può essere considerato una marcia in più, che ne so
anche un po’ di umorismo, autoironia, aiuta a rialzarsi sempre, a superare
momenti difficili, a essere più resilienti, positivi e propositivi.
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Non proprio, ammiro però le persone
semplici, oneste, umili che si fanno il mazzo in silenzio…non sopporto gli
arroganti, i maleducati e quelli che non rispettano il prossimo.”
Un’esperienza passata che ti dà la convinzione di potercela fare nello sport o nella vita? “Prima o poi i periodi brutti passano, bisogna solo tenere duro e avere tanta pazienza. Non sempre ho la convinzione
che ce la posso fare, ma ci provo.”
Una parola o una frase che ti aiuta ad affrontare
la prossima gara? “Più
che la prossima gara, il prossimo momento difficile… che quasi sempre arriva
in gara. Allora mi dico “step by step” e cerco di arrivare alla fine!”
Questo
mi piace, è una buona pratica, un buon approccio, soprattutto per la tipologia
di gara di maratona che richiedono uno sforzo e una fatica prolungata nel tempo
e se hai un live fastidio a inizio gara lo devi portare fino alla fine, se non
usi quest’approccio meditativo si consumano tante energie e nella mente frullano
tanti pensieri negativi. Un passo alla volta è un buon metodo per affrontare le
ultramaratone e per praticare lo sport di endurance, ne so qualcosa.
C’è qualcuno che contribuisce al benessere e performance nello sport? “Il mio Team.”
Ogni
persona può fare grandi cose, ma insieme si fa meglio e si arriva meglio e
prima dove vuoi arrivare e come vuoi arrivare.
Cosa hai scoperto del tuo carattere che ti aiuta nel prepararti e
affrontare gare importanti?
“Non do importanza alle gare importanti. Non è menefreghismo o mancanza di
professionalità, semplicemente affronto tutto molto serenamente e non mi faccio
prendere dall’ansia.”
Vero
alla fine si vive uguale con quello che siamo e con quello che riusciamo a
fare, certo ci fa piacere eccellere, soprattutto quando c’è anche un ritorno
economico, sponsor, oltre alla gioia immensa e alla soddisfazione personale e
dell'intero team.
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare
importanti?
“L'essere molto concentrata sull’evento, aver la consapevolezza di aver svolto
una preparazione adeguata che mi permette di partire tranquilla e senza ansia.”
Questo
è vero e vale per qualsiasi sport ma anche per qualsiasi attività lavorativa
importante, quando richiedono la nostra presenza, il nostro intervento, è
importante centrarsi nel qui e ora, fare attenzione alle persone e al contesto,
mettere da parte pensieri e distrazioni ed essere consapevoli che abbiamo a
disposizione il nostro bagaglio culturale, formativo ed esperienziale per fare
quello che ci richiedono nel miglior modo possibile, senza farsi tanti pensieri
negativi e senza porsi tanti limiti mentali, altrimenti non si va da nessuna
parte ed evitiamo esperienze importanti dalle quali si apprende sempre e si
cresce come persone e come professionisti.
Quale può essere un messaggio rivolto agli organizzatori della prossima
gara?
“Più WC, non sono mai abbastanza!"
Questa
sembra essere una richiesta legittima, ci sono sempre tante persone alla
partenza e prima di partire si corre sempre nei bar o in luoghi appartati per
espletare le proprie funzioni fisiologiche prima della partenza, per le donne è
un problema in più.
Ringrazio
Valeria per aver risposto a queste mie domande, lo considero davvero un regalo
per me e per quelli che sono interessati al mondo dell’atletica e in
particolare alle maratone, si sa poco del mondo del running soprattutto ad alti
livelli, si parla solo di tempi, di numeri, di ripetute, di record, ma non si
sa cosa c’è dietro ogni atleta.
"Lo sport delle donne. Donne sempre più
determinate, competitive e resilienti", 8 ottobre 2018, di
Matteo Simone (Autore).
Sogni
Olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per
trasformare il sogno olimpico in realtà. Presentazione di: Isabel Fernandez.
Prefazione di: Sonia De Leonardis
Le
sue migliori prestazioni: 10000m in pista 32'15"87 (Bilbao, Coppa Europa
2012, 6a classificata); 10 km su strada:
32'07" (Lucca, Campionati Italiani 2011, 1a classificata); ½ maratona: 67'
46" (Roma-Ostia, Campionati Italiani 2012, 4a classificata, 1a italiana).
Campionessa
Italiana 10km nel 2011 e 2012; 10000m nel 2013; Mezza Maratona nel 2012 e 2014.
Olimpiadi Londra 2012 - 8^ 2h25'27". Olimpiadi Rio de Janeiro - 13^ 2h29'44".
Campionati Mondiali Mosca 2013 medaglia d'argento 2h25'58". Campionati
Europei Zurigo 2014, medaglia d'argento 2h25'27". Giochi del Mediterraneo Mezza
Maratona nel 2013 conquista l'oro in Turchia, nuovo record della manifestazione
in 1h11'00".
New
York 2014 - 2h29'23'' – 8^ classificata; New York 2013 - 2h28'22'' – 5^
classificata; Torino 2012 - 2h27'04'' – 3^ classificata; Berlino 2011 -
2h26'33'' – 8^ classificata.
Sul
suo sito è possibile leggere la sua storia http://www.valeriastraneo.com/storia.php
“Sono affetta da una disfunzione genetica della membrana dei globuli
rossi la sferocitosi: il globulo rosso è più fragile e viene distrutto dalla
milza, che di conseguenza s'ingrossa, creando una situazione di anemia perenne.
Convivo da questa disfunzione dalla nascita, ma non mi aveva mai dato
seri problemi a parte l'alterazione di alcuni valori ematici (bilirubina alta,
emoglobina, ematocrito e globuli rossi bassi).
All'inizio del 2010 ho cominciato a stare davvero male, facevo fatica
anche solo a camminare, ero sempre stanca ma davo la colpa alle troppe cose
fatte in quel periodo: il lavoro al nido, i figli piccoli (notti insonni e
tutto il resto) gli allenamenti e la maratona di Carpi 2009 ancora da smaltire.
Nonostante tutto continuavo ad andare al lavoro facendo una fatica anomala,
finché un giorno mio marito mi ha obbligato ad andare al pronto soccorso. Dopo
l'esito degli esami del sangue mi hanno spedito subito in ematologia, decisi a
farmi una trasfusione: i miei valori ematici erano davvero disastrosi. Nel
reparto di ematologia quel giorno era presente la dottoressa Daniela
Pietrasanta, mamma di una delle "mie" bimbe che frequentava il nido
dove lavoravo, che prese a cuore il mio problema. Consultò per telefono i
medici del Centro Malattie Rare di Milano e decisero di non trasfondermi ma di
farmi una settimana di flebo di soluzione fisiologica e folati per tamponare la
situazione e far salire un po' i valori. Nel frattempo mi fecero mille altri
esami perché oltre ad un'estrema stanchezza avevo episodi frequenti di
dissenteria e dolori articolari fortissimi. L'ecografia all'addome rivelò una
milza gigantesca: era lei che requisiva i miei globuli rossi e che comprimeva
l'intestino causandomi sub-occlusioni quindi era necessaria la sua immediata
asportazione.
Il 14 maggio 2010 mi sottoposero a un intervento di splenectomia
in laparoscopia, ma la milza era talmente grossa che i medici non riuscirono a
farla uscire per via laparoscopica e furono costretti a tagliare come se
dovessero fare un cesareo. Effettivamente le dimensioni e il peso della mia
milza potevano anche assomigliare a quelle di un neonato prematuro: 26 cm e 1,8
kg di peso. Mi hanno asportato anche la colecisti perché avevo i calcoli,
sempre causati dalla sferocitosi. Finalmente potevo riprendere a correre, dopo
essere stata quasi immobile per circa 5 mesi.”
Matteo
SIMONE
380-4337230
- 21163@tiscali.it
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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