Bisogna giocare di anticipo, non aspettare il momento di bisogno, meglio sarebbe uno psicologo dello Sport per lavorare a 360° su tanti aspetti.
Dalla consapevolezza momento per momento
delle proprie capacità e limiti, all'autoefficacia, gradualmente accrescere
dell'atleta la fiducia in se lavorando sulle 4 fonti dell'auto efficacia,
importante il lavoro di un'attivazione ottimale la giusta ansia e tensione per
affrontare allenamenti, gare, avversari, sfide; sviluppare la resilienza
incrementando strategie di coping e assertività, superando crisi, ostacoli,
difficoltà, infortuni, sconfitte e apprendendo sempre dall'esperienza non
scoraggiando si e restando positivi, gestione delle vittorie per essere umili,
modesti e sereni senza farsi prendere dalla dipendenza di restare campioni a
vita, sapendo gestire pressioni di sponsor e mass media e tanto altro questo è
il vantaggio di fidarsi e affidarsi a uno psicologo dello Sport.
Di seguito
il parere di alcuni atleti sull’utilità dello psicologo dello sport.
Eleonora
Bazzoni, allenatrice e prima donna alla maratona di Roma con 2h45’: “Si penso sia utile, specialmente per chi pratica uno sport a livello
professionistico in quanto spesso si hanno pressioni che sicuramente non son
facili da gestire e superare da soli.”
L’ultramaratoneta
Barbara Moi: “Sicuramente può essere utile. Io per esempio penso di soffrire un po’
di ansia da prestazione comunque non riesco mai a fare il meglio di me. C'è
spesso, non sempre, qualcosa che mi blocca o mi trattiene. Magari in questo
caso potrebbe essere utile. Di fatto non so però di cosa esattamente si occupi
lo psicologo dello sport.”
Ecco cosa
ne pensa un maratoneta che ha indossato anche la maglia azzurra: “Lo psicologo può avere un
effetto importante sull'atleta. Subiamo carichi di lavoro enormi e spesso
viviamo momenti difficili. Può farci vedere sempre la luce in fondo al tunnel e
darci messaggi positivi.”
Alessandra
Penna, atleta competitiva, prima forte nuotatrice e ora atletica leggera: “Si credo che ogni squadra debba avere uno psicologo dello sport
soprattutto nei periodi prossimi alle gare o nei mesi più intensivi di
allenamento. Inoltre credo che lo psicologo serva di più agli allenatori che
spesso non sono in grado di capire certi meccanismi psicologici dell’atleta o
dell’atleta inserito nel gruppo. Spesso inconsapevoli delle loro azioni hanno
rovinato moltissimi atleti nella fase della loro crescita per non essere
riusciti a capirli nel modo giusto.”
Lo sport è da promuovere nelle scuole, negli
ambienti di lavoro, negli ospedali, nelle istituzioni, è importante fare rete
con le diverse figure professionali soprattutto professionisti dell’educazione
come insegnanti ed educatori, ma è anche importante allearsi con i medici di
famiglia, che invoglino i propri assistiti a fare prevenzione attraverso la pratica
dell’attività fisica per sperimentare benessere.
Anche se
si tratta di uno sport individuale, se si è da soli in gara, dietro l’atleta
c’è tutta una preparazione e dei professionisti che lavorano per te, è
importante considerare i diversi aspetti che incidono sulla performance, i
recuperi sono importantissimi come gli allenamenti duri e faticosi, così come
sono importanti le indicazioni di un allenatore, a volte è importante anche
affidarsi, per una consulenza o un ciclo di incontri, ad uno psicologo che
utilizza una cassetta degli attrezzi, metodi e tecniche utili a seconda della
fase della preparazione o l’aspetto da migliorare, così come sono importanti il
nutrizionista o le persone care di riferimento, tutti lavorano per il benessere
e la performance dell’atleta.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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