Basta poco per essere felici rendendo felici, questo è lo sport che vogliamo, mettersi in gioco, competere, fare esperienza, crescere atleticamente e interiormente, arricchirsi sempre con lo sport con passione, impegno, motivazione, determinazione, apprendendo sempre dalla scuola dello Sport.
Quello
che raccontano tante persone è che lo sport rende felici, ti libera la mente da
tensioni e problemi accumulati durante la giornata o nel corso di altre
attività quotidiane meno piacevoli.
L’avvicinarsi
a gare estreme diventa un investimento in termini di arricchimento personale,
incremento di consapevolezza, di autoefficacia e resilienza.
Si diventa più pazienti, è un mondo da sperimentare quello delle gare estreme, da sperimentare gradualmente, con attenzione.
Si diventa più pazienti, è un mondo da sperimentare quello delle gare estreme, da sperimentare gradualmente, con attenzione.
Bisogna
mettere in conto una buona preparazione fisica e mentale, una preparazione
nutrizionale ma anche aver cura di se stessi, del proprio corpo, della propria
salute. A spingere a fare sport di endurance come Ultramaratone, faticando
anche nelle salite è il benessere che si sperimenta, un benessere particolare
che agisce sulla testa e si diffonde per tutto il corpo e rimane ancorato nella
propria anima come un'arma da utilizzare nelle situazioni più difficili emotivamente.
E’
risaputo e sperimentato che lo sport rende felici, incrementa consapevolezza,
sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far
qualcosa, di riuscire in qualcosa, inoltre lo sport incrementa la Resilienza, si
affrontano e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà, si è più
attenti e gentili.
A
volte la fatica rende felici, è quello che sperimentano molti atleti di sport
di endurance come gli ultramaratoneti e i triatleti Ironman, l’ho sperimentato
anch’io soprattutto nella gara più bella della mia vita l’Iron Elbaman.
Interessante quello che scriver Murakami nel suo libro L’arte di
correre: “Ciò che soprattutto mi ha
reso felice, oggi, è il fatto che questa gara me la sono proprio goduta. Non ho
ottenuto un tempo di cui andar fiero. Ho anche commesso diversi piccoli errori.
Però ho corso fino a esaurimento delle forze, e ne risento ancora l’effetto.
Inoltre, sotto molti punti di vista, credo di essere migliorato rispetto
all’ultima gara. E questo è un punto essenziale. Perché la difficoltà del
triathlon consiste nel saper combinare le tre prove, e l’esperienza ha molto da
insegnare al riguardo. Permette di compensare lo squilibrio delle attitudini
fisiche. In altre parole, imparare dall’esperienza è la cosa più piacevole, più
divertente del triathlon.”
La
bellezza dello sport è che ti permette di fare esperienza, di metterti in
gioco, di apprendere dall’esperienza sbagliando e facendo sempre meglio la
prossima volta.
Ancora
continua Murakammi: “Naturalmente è stata dura,
a un certo punto stavo quasi per perdermi d’animo. Ma in questo sport la fatica
è data per scontata. Se non fosse parte integrante del triathlon o della
maratona, chi mai si darebbe la pena di mettersi alla prova in discipline che
succhiano le nostre energie e il nostro tempo? Proprio nello sforzo enorme e
coraggioso di vincere la fatica riusciamo a provare, almeno per un instante, la
sensazione autentica di vivere. Raggiungiamo la consapevolezza che la qualità
della vivere non si trova in valori misurabili in voti, numeri e gradi, ma è
insita nell’azione stessa, vi scorre dentro.”
Sto continuando ad approfondire e sperimentare il mondo degli ultrarunner fatto di fatica e soddisfazioni, di programmi, di obiettivi, di percorsi, di viaggi interiori. Gli atleti sperimentano sicurezza nel riuscire a portare a termine tali competizioni estenuanti, sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisione, di sentirsi leader, aumenta autoefficacia nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, si scopre di possedere capacità insospettate.
L’ultracorsa
diventa l’attività che ti permette di andare avanti anche nella vita, più vai
avanti nelle distanze e nelle difficoltà delle ultracorse e più sei in grado di
andare avanti nelle difficoltà della vita quotidiana, lavorativa, familiare.
Sto
continuando l'approfondimento sia in modo diretto, partecipando ad alcune gare,
sia attraverso interviste, racconti e testimonianze da parte di atleti di
queste discipline di sport di endurance e di ricerca personale.
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
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