Matteo Simone
Una
gara lunga 62 km vinta da Matteo Colombo in 6h20’, mentre Cecilia Polci del “Berg Team” vince
la gara femminile in 6h59’. Tante gare per Cecilia, tanti impegni, difficile
trovare l’equilibro sport, famiglia, lavoro.
Di
seguito Cecilia racconta la sua ultima esperienza rispondendo ad alcune mie
domande.
Come
hai deciso di fare questa gara? “La gara è stata bellissima, ho conosciuto
per caso gli organizzatori che mi hanno invitato promettendomi un’intervista
sky. Il mio è un calendario fitto.”
Che sapore ti lascia? Cosa racconterai a casa e agli amici? “Dopo la delusione della gara precedente dove ho avuto difficoltà, ero stanca, le gambe non giravano, anche se ho vinto lo stesso il titolo italiano, ho scoperto questo posto vicino casa che non conoscevo, incredibile in contatto con la natura e gli animali a tu per tu senza che essi si spaventassero: daini, volpi, tartarughe, ecc.. Giornata con mamma divertita grazie agli organizzatori e i volontari che hanno fatto in modo che lei si sentisse a suo agio.”
Che sapore ti lascia? Cosa racconterai a casa e agli amici? “Dopo la delusione della gara precedente dove ho avuto difficoltà, ero stanca, le gambe non giravano, anche se ho vinto lo stesso il titolo italiano, ho scoperto questo posto vicino casa che non conoscevo, incredibile in contatto con la natura e gli animali a tu per tu senza che essi si spaventassero: daini, volpi, tartarughe, ecc.. Giornata con mamma divertita grazie agli organizzatori e i volontari che hanno fatto in modo che lei si sentisse a suo agio.”
Prossimi
obiettivi e sogni da realizzare? “Tanti in programma, circa due al mese, non
tutte le gare possono essere fatte al meglio, scelgo gare per approfittare a trovare
amici e conoscere posti nuovi. Farò l’UTLO, Ultra Trail Lago d'Orta dove un
paio di anni fa caddi e mi feci male compromettendo la gara.”
Cecilia
sempre pronta a fare la valigia e partire per gare e luoghi, per incontrare
vecchi e nuovi amici, per assaporare il gusto del trail, di sentieri sconnessi
e profumati, per respirare l’aria naturale e riempire polmoni di ossigeno
pulito.
Hai
avuto particolari problemi o criticità? “No, particolari problemi no anche se comunque
sicuramente le ippovie, che sono delle strade estremamente tecniche con grandi massi
disconnessi, mi hanno creato un po’ di difficoltà perché come ben saprai io
sono un disastro in discesa quindi trovarsi queste strade anche in discesa soprattutto
dopo molta strada appunto sulle gambe, perché una gara come questa con 62 km con
1800 d+ una gara molto corribili, quindi chiaramente sugli ultimi chilometri, sul
finale le senti veramente tanto, sì, assolutamente sì.”
Le
sensazioni e le emozioni che più ti restano addosso? “La gara è stata fantastica, anche il
pezzo in una spiaggia bellissima, andavo estremamente bene in salita, ero me
stessa, nel finale mal di stomaco forse troppe barrette, ho preso un paio di gel
comunque le gambe andavano nel finale brillante, quello che uno sempre vorrebbe,
stavo bene e avevo ancora voglia di correre.”
Avere
energia e sentirsi carico nel finale per finire bene sono esperienze che ti
fanno star bene mentalmente, sai che stai facendo bene, che hai impostato un
buon ritmo di gara senza esagerare, arrivando all’arrivo con serbatoi ancora
pieni a sufficienza di energie.
Cosa hai respirato? Sentito? Percepito? “Quello che ho percepito sicuramente un
grande impegno da parte dei volontari, una grande voglia di rendere una
manifestazione bella, di valorizzare al massimo appunto il territorio, una
grande organizzazione, poi c’è poco da dire il paesaggio è stato dei migliori, perché
io adoro il mare quindi quando ha iniziato ad albeggiare abbiamo iniziato a
vedere i primi scorci sul mare a me mi ha riempito di gioia, anche il pezzo
sulla spiaggia che per molti è stato drammatico ricordavo quando da bambina
giocavo e correvo sulla spiaggia e quindi è stato un senso di libertà che solo
una corsa verso il niente anzi con gli occhi rivolti al niente come solo una
distesa d’acqua marina ti può dare mi fa sentire veramente libera, con l’obiettivo
poi di rientrare all’interno di questa macchia stupenda e i colori incredibili assaporando
gli odori di casa perché comunque son sempre andata a mare in Toscana quindi l’odore
degli alberi, della pineta lungomare mi ricorda l’infanzia, quindi mi riempie appunto
di gioia, niente veramente quelle giornate in cui stai bene, una giornata da
incorniciare.”
E
questo è lo sport che vogliamo, che ti fa sentire libero, ti fa ritornare bambina,
ti fa respirare odori, sentire suoni, ti riporta in un ambiente sicuro e
incontaminato, per speriementare pace e serenità.
Per
approfondimenti sul mondo degli ultrarunner è possibile consultare il libro
"Ultramaratoneti e gare estreme" Matteo Simone, Prospettiva Editrice, Collana: Sport & Benessere, 2016.
https://www.ibs.it/ultramaratoneti-gare-estreme-libro-matteo-simone/e/9788874189441
http://www.lafeltrinelli.it/libri/matteo-simone/ultramaratoneti-e-gare-estreme/9788874189441
(dove si può anche prenotare online e poi ritirare in libreria)
Di prossima uscita il libro Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida.
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html
17° nella classifica Bestseller di IBS
Libri - Sport - Atletica e sport da campo e da pista - Maratona e corsa
campestre
Ordinabile in siti di vendita online e
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