Matteo Simone
Marco Lombardi, alla 100km delle Alpi arriva secondo a 4'26" dal giovanissimo vincitore Maggiola Enrico 7h44', terzo Filippo Castriotta 8h46' che si dimostra la grande sorpresa, atleta di Manfredonia.
Le donne si dimostrano essere sempre più
resistenti e resilienti, 5 donne tra i primi 12 arrivati. Elisa Benvenuti “is
the winner” tra le donne in 9h16",
6^ assoluta; 2^ Daniela De Stefano 9h32', 7^ assoluta, 3^ Eleonora Rachele
Corradini, 9h52', 9^ assoluta, 4^ Elena Fabiani 9h55', 11^ assoluta; 5^ Sara
Lavarini 9h56', 12^ assoluta.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di
Marco attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao
Marco com'è andata? “Ciao Matteo innanzitutto volevo farti i
complimenti per la tua prestazione. Grande davvero! Ieri ho avuto ottime
sensazioni e mi sono divertito molto.”
C'ero anch'io e ho avuto modo di conoscere
tante persone tra i quali Velatta Stefano e Marco Lombardi vicini in partenza e
pronti per la loro grande e lunga corsa di 100 km. Io sono contento per aver
ottenuto il mio “Personal Best” 12h10
grazie a Matteo Maggioni incontrato dopo metà gara che mi ha guidato fino al
traguardo, io ero senza torcia e senza occhiali da vista e quindi in questi
casi diventa importante fidarsi e affidarsi a qualcuno.
Difficoltà?
Era tutto sotto controllo? Che ne pensi di Stefano? “Ho
corso in compagnia con Stefano fino al 50° km circa, poi lui ha accelerato e io
sono rimasto con Daniele Gaido fino al 61° km, dove purtroppo lui è stato
costretto al ritiro per problemi ai tendini.”
La gara è lunga e durante lo sforzo e la
fatica perpetrata nel tempo e per diversi chilometri può succedere di tutto,
così è bene fare del proprio meglio affidarsi a se stessi al proprio cuore,
gambe, testa ed essere sempre pronti a qualsiasi evenienza per proseguire fino
al traguardo dando il meglio di sé sperimentando benessere oltre alla
performance.
Cosa
porti a casa? “Devo dire che il ricordo più bello di
questa avventura è stato proprio l'aver corso insieme a questi due grandi
campioni e amici in serenità, aiutandoci e stimolandoci a vicenda. Poi come
sai, 100 km sono tanti e spesso chi è generoso e chi osa non sempre ha la
meglio, ma a mio avviso 'chi non risica non rosica'. Purtroppo
Stefano all'85° km come sai, è stato costretto al ritiro, a causa di forti
crampi, e in quel momento l'atleta che poi ha vinto mi ha superato e io ho
cercato di respingere l'attacco ma alla fine è stato lui ad avere la meglio,
anche se per pochi minuti. Ma va bene così, lo sport è anche questo: oggi si
vince, domani si perde, ma ciò che conta di più è non avere rimpianti e
rimorsi, cercando sempre di dare il massimo. E io ieri ho dato tutto quello
che avevo.”
Questo è lo sport che vogliamo, avversari
che si stimano, che si aiutano, che condividano percorso con salite e con
fatica e alla fine chi ne ha di più vince, ognuno ha il suo fisico, la sua
passione, le sue motivazioni, il suo carattere più o meno espansivo. Si cerca
di fare del proprio meglio, di arrivare primi, di fare la miglior prestazione,
ma sempre con rispetto e serenità.
Nuove
consapevolezze, mete, obiettivi? “La cosa più
bella e avvincente di tutto ciò è che gli stimoli spesso si trovano grazie a
queste circostanze: è proprio così che ci si pongono nuovi obiettivi cercando, con il sorriso sulle labbra, di lottare come leoni per raggiungerli e se
poi non ci riusciamo al 100%, ne usciamo comunque vincitori, arricchiti dal
grande bagaglio di esperienze che ci siamo costruiti. Un grande abbraccio
Matteo, a presto.”
Si porta a casa sempre qualcosa,
tantissima esperienza, nuove conoscenze e amicizie sempre più consolidate, la
voglia di combattere e di riuscire a primeggiare, ma sempre senza stress e con
il sorriso rispettando sempre il prossimo.
Le gare diventano grandi occasioni di
incontri e confronti prima, durante e dopo la gara; questo è lo sport che
vogliamo, uno sport che avvicina persone, culture e mondi.
Un’intervista a Marco Lombardi è riportata nel libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione.
Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Nessun commento:
Posta un commento