Matteo SIMONE
Matteo Colombo del “Valetudo SKYRUNNING Italia RACER/Team tecnica Italia” sembra essere un atleta di sport di endurance con l’attitudine a macinare chilometri e chilometri, acquisita nel tempo e con l’esperienza, sia su precorsi trail di montagna e quindi con notevoli dislivelli altimetrici, sia su strada e anche a circuiti.
Non è da tutti sape esprimersi ad alto
livello su trail, su strada e su
circuiti, in genere ognuno si specializza sulla modalità di sport che più
ritiene indicata alle sue caratteristiche.
Matteo Colombo quest’anno è riuscito a
passare dall’ultratrail alla strada
con ultra distanze, e viceversa dalla strada al trail.
Pare aver sviluppato elevata
consapevolezza delle sue risorse e capacità e anche dei suoi limiti, comunque
sempre pronto a mettersi in gioco, sempre disposto ad ascoltare le persone di
riferimento quali tecnici e dirigenti FIDAL e IUTA, sempre proiettato verso la
maglia azzurra per rappresentare l’Italia in competizioni internazionali, allo
stesso tempo sempre pronto a mettersi da parte, a rispettare le decisioni dei
vertici, ma paziente e determinato a far sempre meglio.
In quest’ultimo periodo di settembre ha
partecipato a gare importanti e impegnative sia trail che su strada quali l’UTMB, una 24 ore in Svizzera e un
ultimo ultratrail che ha vinto con
modestia e umiltà.
Di Matteo Colombo ne parlo sul mio libro
dal titolo Ultramaratoneti e Gare Estreme, dove riporto un’intervista di alcuni
anni fa e anche una sua foto in azione, e di seguito, dopo una breve
conversazione telefonica con Matteo Colombo, riporto l’esperienza di queste sue
ultime gare.
Nella sua ultima 24 ore sembrava tutto
sotto controllo poi è successo qualcosa, in effetti Matteo Colombo era
consapevole di presentarsi alla partenza di questa gara carico dei 170 chilometri
sulle gambe dell’UTMB (Ultra-Trail du
Mont-Blanc), che si è conclusa sabato 2 settembre 2017, in effetti alla 24
ore di Biel in Svizzera dopo i 170 km ha iniziato ad accusare stanchezza, ci ha
provato ma senza pretese, ha fatto quello che ha potuto, conoscendosi sempre un
po’ di più.
Matteo Colombo ha avuto modo di rifarsi
nell’ultratrail di 65km vincendolo,
nutrendo in tal modo la sua autoefficacia per poter continuare la stagione
fiduciose e con tanta grinta e determinazione. Ha avuto buone sensazioni in
quest’ultima gara, le gambe rispondevano bene anche perché si è trattato di una
gara dove si poteva correre non molto difficile e senza elevati dislivelli
altimetrici.
Matteo Colombo più corre e più acquisisce
esperienza e consapevolezza e riesce a passare facilmente, restando performante,
dalla strada al trail, ha ottime
capacità di recupero.
Matteo Colombo comunque continua ad
affidarsi a persone di riferimento che lo monitorano e lo consigliano, ed entro
fine anno ha ancora in testa obiettivi importanti quali l’Ultra trail del Lago d’Orta di 120 km.
Matteo Colombo è sostenuto, supportato,
coccolato e ben voluto da tutti, dalla famiglia, dagli amici, dagli altri
atleti e anche da organizzatori e volontari e questo è lo sport che vogliamo,
mettersi in gioco, far parte del mondo dello sport fatto di fatica, gioie e
soddisfazioni, incontrare persone, culture e mondi e anche tanta flora e fauna
soprattutto in gare trail e ultratrail.
Nella foto con maglia delle famiglie
italiane lesch nyhan, a favore della solidarietà
e dell'associazione.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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