martedì 15 settembre 2020

Stefano Bonazzoli, basket: Giocare sempre utilizzando la testa

La sete di vincere e la competizione sono il mio pane 
Matteo SIMONE

A volte lo sport diventa un ingrediente indispensabile nella vita della persona, come il pane, l'acqua, la pasta. di seguito Stefano, della Gamma Basket Segrate, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?Ho iniziato all'età di 4 anni giocando a basket e crescendo mi sono appassionato allo sport in generale e all'attività fisica". 
Nello sport chi hanno contribuito al benessere e/o performance? "Le persone che hanno contribuito sono mio cugino, mio zio e tutta la famiglia. Crescendo, invece, è stato importantissimo il mio primo vero Coach che mi ha insegnato tutto e mi ha permesso di essere il giocatore che sono". 

Nello sport è importante essere coinvolti e stimolati fin da piccoli e soprattutto sarebbe importante avere figure professionali di riferimento che possano aiutare a tirare fuori le risorse nascoste e occorrenti nei momenti critici o più delicati, soprattutto quando si va a caccia di performance.
Quale esperienza ti da la convinzione di potercela fare? "Un risultato tanto desiderato è ciò che serve per dare fiducia". 

giovedì 10 settembre 2020

Daniele Cappelletti: Corsa in salita in 24 ore, Monte di Mezzocorona

 La data è stata fissata per il 17- 18 ottobre

Matteo SIMONE

http://www.psicologiadellosport.net


Lo sport è una grande passione che permette di avere sempre allenati corpo e testa per focalizzarsi su obiettivi da raggiungere preparandosi e impegnandosi duramente imparando a convivere con la fatica e a gestire situazioni anche avverse e straordinarie. Di seguito Daniele racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

martedì 8 settembre 2020

Filippo Castriotta, secondo alla 100km Etna Extreme

 Matteo SIMONE

http://www.psicologiadellosport.net


Missione compiuta per Filippo Castriotta, podio all'Etna Extreme 100km. Seconda posizione conquistata in rimonta gli ultimi 7-8 km trail, era come correre il sentiero di scannamugliera dichiara all'arrivo dopo poco 10 ore.

Un obiettivo dichiarato e prefissato tempo fa. Nella mente questo suo obiettivo che dichiara è come una vittoria non solo sua ma anche della sua moglie Caterina Di Candia che era con lui alla partenza e dopo aver riposato in auto lo ha accolto al traguardo con emozioni forti e intense da parte di entrambi senza risparmiare lacrime di gioia e di fatica.

Un secondo posto che Filippo considera una vittoria, una promessa alla sua famiglia e ai suoi amici che lui dichiara portava tutti con se nella sua mente e nella sua testa che gli davano tanta forza ed energie per arrivare al traguardo e spingere gli ultimi chilometri.

domenica 30 agosto 2020

Hannah Copeland, runner: Soffro di non potere correre per quanto vorrei

 Mi piace allenarmi, ho bisogno di muovermi 

Psicologo, Psicoterapeuta  


È importante e necessario accettare e sapersi organizzare quando succede qualcosa di improvviso e non controllabile che può destabilizzare la persona apportando dei cambiamenti importanti e a volte catastrofici. Di seguito Hannah racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 

Come hai gestito il periodo del COVID? “Mi dispiace tantissimo per le persone che hanno perso i cari a causa del virus e chi si è ammalata😔. Ho lasciato in fretta la mia camera affittata a Londra, i miei amici, il lavoro, tutto e sono venuta in Francia per essere con i miei genitori perché ero preoccupata per loro. Un viaggio strano, arrivata dovevo fare la ‘quarantena’, da sola per 2 settimane con gli uccelli! Ed eccomi qui, sono molto grata per l’opportunità di essere qui, ho potuto aiutare i miei, stare nella campagna, ma sono stata isolata - come molti, senza potermi allenare con amici e infortunata ancora (😖), quindi senza la possibilità di correre. Ho riscoperto lo yoga, 1 km per ripetute in collina con la bici, il silenzio e la musica della natura, gli uccellini, l’insegnamento online, comunicazione online con amici e (mal di testa 🧠 Zoom!) e la chiesa onlineHo parlato tantissimo con amici per telefono, soprattutto un’amica assistente sanitaria a Londra che aveva paura e ansia per il suo lavoro; ho provato a rassicurarla e pregare con lei. Mi sembrava così ingiusto che io ero al sicuro, tranquilla e lontana dalla città ma ho dovuto rispondere al mio cuore”.  

sabato 29 agosto 2020

Filippo Castriotta, ultrarunner: Figli, moglie e amici mi sostengono

 Matteo SIMONE

Lo sport di corsa di lunga distanza è considerato molto impegnativo e faticoso, si corrono tanti chilometri per allenarsi e cercare di portare a termine e possibilmente fare un’ottima prestazione in gare importanti per portare a casa grandi risultati. 

L’atleta necessita di qualcuno che sostiene e incoraggia. Filippo in questi anni ha dimostrato di essere un ultrarunner molto preparato e valido con ottime prestazioni in gare regionali e nazionali andando a podio sulla distanza della 100km e altre distanze minori, di seguito racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Prima di un allenamento importante o gara quali sono le sensazioni corporee? Sono tante, una è l’adrenalina e poi la voglia di arrivare fino alla fine e riuscire a fare un bel risultato”.

giovedì 27 agosto 2020

Vincenzo Santillo, ultrurunner: Il mio viaggio da Caserta a Terracina 2020 per 122 km

 Sono arrivato dove volevo con le mie forze e con la mia testa 
Matteo SIMONE

Psicologo, Psicoterapeuta 
 

Il mondo degli ultrarunner può sembrare assurdo, bizzarro, creativo gli atleti sono alla ricerca di lunghi percorsi per mettersi in gioco correndo a piedi e apprezzando momenti della giornata e luoghi che si attraversano pensando al proprio corpo, all’arrivo, ai propri familiari e amici che aspettano, fanno il tifo, incoraggiano, apprezzano. 
Di seguito Vincenzo racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 
Prima di un allenamento importante o gara quali sono le sensazioni corporee? Ho sempre sensazioni positive, io che corro tutti i giorniil giorno prima non corro mai, perché cerco di arrivare con la sete di correre 
Cosa senti e cosa vedi a livello corporeo e mentale? Mi sento liberare la mente dalle pesantezze della vita quotidiana, mi sento leggero sia fisicamente sia mentalmente 

La corsa di lunga distanza per tante ore di fatica per attraversare tanti luoghi per lunghi chilometri può sembrare pesante e faticosa, in realtà per tanti procura leggerezza, libertà svago, lontano da problemi e pesantezza della quotidianità e a volte routine quotidiana. 
Come ti focalizzi in quello che fai su te stesso e sull'ambiente? La corsa come la vivo io mi fa avere un forte impatto col mondo esterno e con la natura. Io con le mie gambe attraverso città di mare, di montagna, di campagna, anche perché io corro quasi sempre di notte quando tutto tace tranne i suoni della natura e a volte mi sento al centro del mondo” 

La fatica diventa amica, permette di incrementare la performance

 

Tutto passa, passa la fatica che diventa amica, permette di incrementare la performance, raggiungere risultati, migliorare prestazioni, sentirsi più sicuri, osare un po' per cercare di ottenere risultati soddisfacenti e graditi. Passa la fatica, resta la soddisfazione di essersi allenati insieme, ognuno una risorsa per l'altro e per l'intero gruppo.
Bello fare fatica quando sai che grazie alla fatica si arriva lontani, si ottengono risultati importanti, si riescono a fare cose difficili e impensabili, si acquisisce sempre più fiducia. La fatica prima o poi finisce e resta la soddisfazione di avercela fatta anche questa volta, di aver conquistato una nuova meta, un nuovo traguardo, un nuovo risultato importante.

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