mercoledì 16 settembre 2020

Matteo Nocera, Campione Italiano 6 giorni ultramaratona 2020 a Policoro

Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it

Si è svolto a Policoro il Festival delle ultramaratone dove è stato possibile partecipare a gare della distanza minima di una maratona 42,195 metri fino a una distanza massima di 1.000 miglia.

Tra le competizioni valide come Campionato Italiano vi è stata la 6 giorni dove ha visto assegnare il titolo italiano a Matteo Nocera della Napoli Nord Marathon, una gara vinta da Seen Orsvam (Svezia) che ha totalizzato 708,08 km e ha preceduto Matteo Nocera e Jean Louis Vidal (Francia) arrivati insieme con un totale di 612,421 km. Di seguito approfondiamo la conoscenza di Matteo attraverso alcune mie domande.
Come hai gestito il periodo del covid? "Beh, innanzitutto ho cercato soluzioni sicure per la mia famiglia e poi gestita la quotidianità nel rispetto degli altri ovviamente". 
Come hai tenuto alta la motivazione per continuare ad allenarti seriamente? "Ho pensato che quando tutto sarebbe finito, perché sarebbe finito, io dovevo essere pronto, dovevo lottare e vincere la battaglia con il nemico invisibile ..!".

Allenare testa, cuore e corpo per non mollare

Matteo Simone

3804337230- 21163@tiscali.it

Cosa spinge a fare sport, sudare, faticare? Non solo la performance ma anche la voglia di mettersi in gioco, mantenersi in forma, rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale; la voglia di fidarsi e affidarsi a qualcuno che fa compagnia, porge una bevanda, aspetta.

Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per non mollare, per far parte di una squadra con progetti di gare, per ricordare momenti passati insieme, per condividere pregara fatti di viaggi e incontri, per superarsi. 

Interessante la testimonianza dell'ultrarunner Aurelia RocchiPrima di un allenamento importante o gara quali sono le sensazioni corporee? “Prima di un allenamento sono sempre tranquilla e libera di testa invece prima di una gara è diverso. Una gara è come se fosse la prima, emozioni fortissime e in quel momento le mie gambe sono importantissime, con loro ci parlo, mi fido di loro e le sento leggere conoscendo bene la loro fatica negli allenamenti”.

Aurelia sembra essere tranquilla perché si allena bene e duramente, da sola e in compagnia. 

martedì 15 settembre 2020

Sofiia Yaremchuk, runner: Non mollare mai, tutti i sogni diventano realtà

Lavorare sempre di più per migliorarsi ogni giorno 
Matteo SIMONE 21163@tiscali.it 


Si è svolta a Roma una gara podistica di 10 km “Roma Riparte-Riparti Roma”, una gara ad inviti riservata solamente a 80 runner con partenza dall’Arco di Costantino e arrivo all'interno dello stadio d’atletica "Terme di Caracalla-Nando Martellini".

La vittoria maschile è andata all'atleta del Burundi, Olivier Irabaruta (Quercia Trentingrana) in 29'17" che ha preceduto il connazionale Onesphore Nzikwinkunda (Atletica Casone Noceto) 29'59" e El Otmani (C.S. Esercito) 30'11".
La vittoria femminile è andata all'ucraina di Roma, Sofiia Yaremchuk (Acsi Italia Atletica) in 33'47" che ha preceduto l'atleta di San Giovanni Rotondo, Maria Chiara Cascavilla (La Fratellanza 1874 Modena) 34'26" e Fatna Maraoui (C.S. Esercito) 34'34". Approfondiamo la conoscenza di Sofiia attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Sofiia, come hai gestito il periodo del covid? "Il 14 febbraio sono andata in Kirghizistan per un raduno per prepararmi al Campionato del Mondo sulla Mezza Maratona che doveva essere il 26 marzo. Mentre ero in Kirghizistan, ascoltavo la radio Italiana e ogni giorno aumentavano i contagi dovuti al covid. E' avvenuto tutto molto rapidamente, è stata una cosa terribile, imprevedibile e inaspettata. 

Stefano Bonazzoli, basket: Giocare sempre utilizzando la testa

La sete di vincere e la competizione sono il mio pane 
Matteo SIMONE

A volte lo sport diventa un ingrediente indispensabile nella vita della persona, come il pane, l'acqua, la pasta. di seguito Stefano, della Gamma Basket Segrate, racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?Ho iniziato all'età di 4 anni giocando a basket e crescendo mi sono appassionato allo sport in generale e all'attività fisica". 
Nello sport chi hanno contribuito al benessere e/o performance? "Le persone che hanno contribuito sono mio cugino, mio zio e tutta la famiglia. Crescendo, invece, è stato importantissimo il mio primo vero Coach che mi ha insegnato tutto e mi ha permesso di essere il giocatore che sono". 

Nello sport è importante essere coinvolti e stimolati fin da piccoli e soprattutto sarebbe importante avere figure professionali di riferimento che possano aiutare a tirare fuori le risorse nascoste e occorrenti nei momenti critici o più delicati, soprattutto quando si va a caccia di performance.
Quale esperienza ti da la convinzione di potercela fare? "Un risultato tanto desiderato è ciò che serve per dare fiducia". 

giovedì 10 settembre 2020

Daniele Cappelletti: Corsa in salita in 24 ore, Monte di Mezzocorona

 La data è stata fissata per il 17- 18 ottobre

Matteo SIMONE

http://www.psicologiadellosport.net


Lo sport è una grande passione che permette di avere sempre allenati corpo e testa per focalizzarsi su obiettivi da raggiungere preparandosi e impegnandosi duramente imparando a convivere con la fatica e a gestire situazioni anche avverse e straordinarie. Di seguito Daniele racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

martedì 8 settembre 2020

Filippo Castriotta, secondo alla 100km Etna Extreme

 Matteo SIMONE

http://www.psicologiadellosport.net


Missione compiuta per Filippo Castriotta, podio all'Etna Extreme 100km. Seconda posizione conquistata in rimonta gli ultimi 7-8 km trail, era come correre il sentiero di scannamugliera dichiara all'arrivo dopo poco 10 ore.

Un obiettivo dichiarato e prefissato tempo fa. Nella mente questo suo obiettivo che dichiara è come una vittoria non solo sua ma anche della sua moglie Caterina Di Candia che era con lui alla partenza e dopo aver riposato in auto lo ha accolto al traguardo con emozioni forti e intense da parte di entrambi senza risparmiare lacrime di gioia e di fatica.

Un secondo posto che Filippo considera una vittoria, una promessa alla sua famiglia e ai suoi amici che lui dichiara portava tutti con se nella sua mente e nella sua testa che gli davano tanta forza ed energie per arrivare al traguardo e spingere gli ultimi chilometri.

domenica 30 agosto 2020

Hannah Copeland, runner: Soffro di non potere correre per quanto vorrei

 Mi piace allenarmi, ho bisogno di muovermi 

Psicologo, Psicoterapeuta  


È importante e necessario accettare e sapersi organizzare quando succede qualcosa di improvviso e non controllabile che può destabilizzare la persona apportando dei cambiamenti importanti e a volte catastrofici. Di seguito Hannah racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 

Come hai gestito il periodo del COVID? “Mi dispiace tantissimo per le persone che hanno perso i cari a causa del virus e chi si è ammalata😔. Ho lasciato in fretta la mia camera affittata a Londra, i miei amici, il lavoro, tutto e sono venuta in Francia per essere con i miei genitori perché ero preoccupata per loro. Un viaggio strano, arrivata dovevo fare la ‘quarantena’, da sola per 2 settimane con gli uccelli! Ed eccomi qui, sono molto grata per l’opportunità di essere qui, ho potuto aiutare i miei, stare nella campagna, ma sono stata isolata - come molti, senza potermi allenare con amici e infortunata ancora (😖), quindi senza la possibilità di correre. Ho riscoperto lo yoga, 1 km per ripetute in collina con la bici, il silenzio e la musica della natura, gli uccellini, l’insegnamento online, comunicazione online con amici e (mal di testa 🧠 Zoom!) e la chiesa onlineHo parlato tantissimo con amici per telefono, soprattutto un’amica assistente sanitaria a Londra che aveva paura e ansia per il suo lavoro; ho provato a rassicurarla e pregare con lei. Mi sembrava così ingiusto che io ero al sicuro, tranquilla e lontana dalla città ma ho dovuto rispondere al mio cuore”.  

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