domenica 5 giugno 2016

Sport Against Violence, 12X30’: Atletica La Sbarra vince classifica femminile!!!




 

Le parole dell’atleta non vedente dell’Atetica La Sbarra, Ada Maria Ammirata: "Grazie a tutti, ma in particolare alle fantastiche donne della squadra femminile della Sbarra!!! Primo posto!!!"

Le donne dell’Atletica La Sbarra sono state bravissime tutte ad iniziare da Ada che ha esordito in questa squadra proprio un paio di anni fa in questa manifestazione, ed ora Ada è diventata anche presidente della Sezione di Roma di Achilles International che promuove  lo sport tra i disabili e soprattutto tra i non vedenti, infatti si organizzano presso il parco degli acquedotti degli incontri ci corsa e cammino con atleti non vedenti o ipovedenti ed altr che voglio partecipare e sperimentarsi come guida. Il prossimo incontro è previsto per venerdì sera 24 giugno orario 19.00-22.00.

Sabato 4 giugno 2016 erano 54 le squadre che si sono sfidate presso lo Stadio delle Terme di Caracalla in una staffetta composta da 12 atleti ed ognuno doveva correre per mezz’ora in pista, alcuni atleti hanno corso anche due frazioni.

Sport Against Violence è un evento non solo sportivo maanche teso alla pace tra le persone e popoli, teso all’incontro di culture, teso alla conoscenza di associazioni, persone, culture e popoli, teso all’inclusione ed all’integrazione.

venerdì 3 giugno 2016

Golden Gala, i protagonisti: Bondarenko, Tamberi, Ayana, Gatlin, Kipruto

Psicologo, Psicoterapeuta

L’ucraino Bondarenko vince il salto in alto con la sua rincorsa in senso orario scavalcando l’asticella a 2.33 e precedendo il britannico Grabarz che salta 2.30 al primo tentativo, segue al terzo posto, con 2.30 al secondo tentativo, il campione del mondo indoor Gianmarco Tamberi, , quarto il cinese Zhang Guowei con 2.30, mentre Marco Fassinotti si classifica quinto saltando 2.27.

Bohdan Viktorovyč Bondarenko, silenziosamente e con la sua rincorsa in senso orario vince la gara saltando 3 centimetri più degli altri. L’ucraino ha conseguito il titolo di campione del mondo nel 2013 a Mosca saltando 2,41 m. Nel 2014, a New York salta 2,42 m, eguagliando il record europeo che apparteneva allo svedese Patrik Sjöberg, e resisteva da ben 27 anni.
Tanta partecipazione del pubblico in curva sud dove è stato possibile osservare il comportamento in gara dei saltatori ma anche le loro modalità di relazionarsi con il pubblico, con gli allenatori, con gli altri atleti, in particolare dava all’occhio lo show di Tamberi che cercava di animare il pubblico, di aizzarli ad applaudire. Tamberi ad ogni salto andava dal suo allenatore per consultarsi, incitava l’altro italiano in gara Frassinotti, scherzava con il pubblico.
Particolare era anche il comportamento del cinese Zhang Guowei, vice campione del Mondo 2015, che indossava un lunghissimo e larghissimo giaccone, cercava di competere nello show con Tamberi, anche lui si rivolgeva al suo allenatore che con il telefonino riprendeva i suoi salti ed a volte glieli mostrava.
A fine gara continua lo show di Tamberi che sembra contentissimo, salta le transenne e si fionda tra il pubblico facendosi selfie.

giovedì 2 giugno 2016

Nove colli running 202,4 km: una donna vince il titolo di Uomo d'acciaio



 

Una donna vince il titolo di Uomo d'acciaio, Guajardo Brenda (USA) impiega 20h 20' 15'' per percorrere 202,4 km ed arrivando al traguardo 20' prima di Borlenghi Federico 20h 41' 08'', il terzo atleta Fatton Christian (Svizzero) arriva quasi 2 ore dopo 22h 35' 05'', 4° Zambon Andrea 23h 17' 08'', 5° Fatton Julia (Svizzera) 23h 33' 12'' che impiega quasi 1 ora più di suo marito Fatton Christian.

Terza donna e 12^ assoluta l’atleta di Caglliari Addari Paola 24h 41' 10'', ho avuto modo di conoscerla, molto modesta, si allena solamente tre volte a settimana, due allenamenti da 13km ed un lunghissimo il fine settimana oppure una gara. Il lunghissimo per preparare la nove colli non aveva superato i 50km, che dire un fenomeno, la passione per la corsa le fa fare cose straordinarie con semplicità.

Brenda è fortissima, è una specialista, al terzo anno ce l’ha fatta ad arrivare prima, leggerissima, minuta, resistente, corre sempre ma ha anche tanta assistenza, in bici, in macchina, complimentissimi a lei.

Dei 162 partenti, 72 arrivao al traguardo, gli altri si fermano lungo il percorso o sono fermati ai cancelli per aver superaro il tempo stabilito.

I primi a ritirarsi sono quattro atleti che si fermano a Fratta Terme al km 34,3 Km appena 4 ore circa di corsa.

martedì 31 maggio 2016

Riccardo Vescovo: Al momento della gara cerco di rilassarmi entrando in una sorta di meditazione

Matteo SIMONE

Interessanti le esperienze ed i racconti dei diversi atleti nelle diverse specialità e nei momenti diversi degli allenamenti, gare, post gare.

Di seguito si racconta Riccardo Vescovo, rispondendo ad alcune domande tese a realizzare un volume sullo sport, benessere e performance.

Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?Ho iniziato a 5 anni con il nuoto per volere dei miei genitori, a 10 anni dovendo rinunciare al nuoto, a causa di un fastidio dovuto al cloro, ho intrapreso la via del Karate seguendo le orme di mio cugino. La passione per quest’ultima disciplina è cresciuta nel tempo tanto da praticarlo attualmente con il titolo di Istruttore e grado di 1° Dan (Cintura Nera). Lo scorso anno ho voluto integrare la mia vita sportiva con il pugilato, allo scopo di perfezionare il combattimento usando solo gli arti superiori, ed il nuoto con l’obbiettivo di incrementare la potenza il fiato la coordinazione ed anche per l’allungamento muscolare che questo sport comporta. 

lunedì 30 maggio 2016

Enrico Vedilei, ultrarunner: anche il decimo Passatore è in saccoccia

Matteo SIMONE

Enrico si diverte correndo, più corre e più si diverte, più passano gli anni e più diventa un gioco correre per Enrico e giocando e divertendosi mette in tasca gare lunghissime ed impegnative come la mitica Passatore della lunghezza di 100km, ma come dico io “togheter is better”, in compagnia è meglio ed Enrico sa stare e sa correre in compagnia.

Ecco come racconta la sua ultima lunghissima gara: “Anche il decimo Passatore è in saccoccia. Avevo dichiarato che lo avrei corso/camminato con mia moglie e Alberto Naldoni (amico e sponsor dell'Ultramaratona della pace sul Lamone) e cosi è stato. Tra una battuta e l'altra, tra una birra e l'altra, il tempo è volato senza accorgercene e come diceva l'amico e ottimo ultramaratoneta Antonio Mazzeo, anche Domenica è sorto il sole e noi da Brisighella a Faenza c'è lo siamo gustati per benino. 16 ore e 28 minuti di ‘spasso’, decimo finisher per me, 11 per Alberto e 17 per Maria Luisa, totale 38. Fra 363 giorni speriamo di sfondare i 40 finisher perchè squadra vincente non si cambia mai, anzi speriamo che per festeggiare il suo 20° finisher, a noi si possa unire anche mio cognato (cugino di Alberto, giusto per rimanere in famiglia) Ivano Folli. Voglio solo fare i complimenti a Re Giorgio Calcaterra che ha trionfato per l'11° volta consecutivamente e alla croata Nikolina Šustić che oltre ad aver vinto la gara femminile (bissando il successo del 2015), per la prima volta ha portato una donna sul terzo gradino del podio in assoluto”.

ACHILLES INTERNATIONAL ROMA TRAINING DEL 29 MAGGIO 2016


STEFANO SEVERONI

La settimana europea del movimento Move Week si è chiusa domenica 29 maggio 2016 con la StraCesena, una delle più partecipate camminate cittadine del nostro Paese. A Roma c’è stata la Corsa Achilles, la quale ha permesso di correre e camminare insieme a guide e a persone non vedenti o ipovedenti, con partenza alle ore 09.30, corsa o camminata con Achilles International al Parco degli Acquedotti. Achilles International è il programma che in tutto il mondo consente di correre e camminare insieme, guida e non vedente. Come dice Matteo Simone “L’esperienza con atleti non vedenti permette di scoprire cosa significa correre con una disabilità come la mancanza della vista; ognuno si sperimenta come accompagnatore negli allenamenti e in gara, mettendo da parte qualsiasi forma di competizione estrema e dedicandosi all’altro con generosità.” La specificità della campagna Move Week è quella di unire insieme soggetti pubblici e privati, che metteranno in moto le varie comunità territoriali per la promozione del diritto al movimento e alla salute. Il risultato è quello di una enorme campagna per la promozione del movimento e della salute attraverso centinaia di occasioni di sport praticato.

   A Roma, nonostante le numerose gare in programma il 29 maggio, anche questa singolare manifestazione ha visto la presenza di atleti di “categorie” diverse. Non si può dimenticare Ada Ammirata, artefice di questo movimento romano, con Matteo Simone, noto psicologo e ultrarunner, che spesso la supporta come guida. Bello correre nel verde del Parco degli Acquedotti, scambiarsi impressioni e programmi futuri. E sabato 4 giugno allo stadio Nando Martellini nella Capitale alcuni dei presenti domenica al Parco degli Acquedotti parteciperanno alla Staffetta 12xmezzora in programma dalle ore 16 alle 22. Anche qui lo spirito è quello di stare assieme, svolgendo una salutare attività fisica.

Maddalena Lanzilotti, ultrarunner: da Firenze a Faenza "100km del Passatore"

Matteo SIMONE

Tra i sogni di Maddalena vi era il Passatore, una gara podistica di 100km da Firenze a Faenza, ecco come rispose alla domanda sui prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine e sui sogni realizzati e da realizzare: 

Per ora il Passatore, poi sorpresa. Scherzi a parte ci penso subito dopo il passa Io sono sempre alla ricerca di stimoli non mi fermo mai, gli stimoli danno forza alla mia vita!! Mio marito dice che sono duracell mentre i miei amici mi chiamano wonder woman spero di esserlo ancora per molti anni anche perché ho scoperto questo sport tardi non per mia decisione, spesso la vita per cui ora voglio viverlo appieno.

Maddalena ha scoperto questo sport che ti rapisce ed ora non la ferma più nessuno, infatti il sogno del Passatore ora è realtà, ha raggiunto il suo obiettivo ed è felicissima e lo esprime con le seguenti parole al termine della gara lunghissima ed impegnativa: “Eccomi qui felice e contenta finalmente ce l'ho fatta un sogno avverato che mai più prima di 3 anni fa pensavo. Testa e cuore c'erano, ci son sempre stati alla grande...la preparazione anche, ho cercato di fare quel che potevo ma come ben sappiamo 100km sono un'infinità, poi di quel calibro, in più il caldo straziante ha massacrato tantissimi, io sono partita piano come mi ero ripromessa dovevo stare su alla colla in 6h30' non prima, così è stato (anche perchè non avendo mai fatto più di 60km non potevo sapere la reazione del mio corpo). Correre di notte al buio non è semplice... Ma la mia testa non ha mai mollato era lì che pensava a quel traguardo...l'ho corsa da sola volevo farla sola così è stato anche se per strada ho conosciuto e conoscevo tanta tanta gente...grinta a tutti e per tutti anche perchè 100km dovevano passare. La mia salvezza è stata l'acqua ogni 3/4 km e il non aver avuto nessun problema muscolare unica paura che mi disturbava mentalmente. Per questo ci tengo a ringraziare un grande Allenatore e soprattutto una grande persona 'Sergio Benzio' ha fatto sì che i miei problemi muscolari non mi potessero dare problemi! Grazie ancora di tutto Sergio Benzio!”

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