giovedì 6 febbraio 2014

Aspetti della psicologia dello sport di primaria importanza



Gli aspetti della psicologia dello sport che ho considerato di primaria importanza sono il goal setting (formulazione degli obiettivi) e l’autoefficacia di Bandura.
Essendo io stesso un atleta ed avendo avuto l’opportunità di fare un esperienza/stage presso un Centro Sportivo di atleti professionisti, mi sono reso conto che è importante un lavoro di definizione degli obiettivi dal quale partire per individuare le risorse, qualità, caratteristiche occorrenti da acquisire o potenziare per raggiungere tali obiettivi.
L’obiettivo deve essere sfidante, chiaro, raggiungibile ben formulato, visibile (immaginabile), possibile, sfidante, di mia responsabilità, raggiungibile in un tempo prefissato (con scadenza), identificabile in un risultato.
Quattro fonti dell’autoefficacia
Come ha descritto Bandura[1], le quattro fonti dell’autoefficacia sono:
1.   esperienze precedenti di successo, di raggiungimento di precedenti obiettivi; se si ha difficoltà ad individuarle si può fare un lavoro sulla consapevolezza, invitando la persona a tornare indietro nel tempo per esempio quando si è iniziato a camminare, non è stato semplice, all’inizio non ci si riusciva, si cadeva ma con lo sperimentare, con l’aiuto degli altri, con la persistenza ci si è riusciti e quindi è stato un obiettivo raggiunto.
2.   L’esperienza vicaria, fornita dall’osservazione di modelli: vedere persone simili a noi che raggiungono i propri obiettivi con l’impegno e l’azione personale aumenta la convinzione di riuscire in situazioni analoghe.
3. La persuasione verbale: le persone convinte verbalmente di possedere determinate capacità per agire efficacemente, hanno più probabilità di attivare impegno migliore e di ottenere risultati positivi.
4. Gli stati fisiologici, affettivi ed emotivi sono elementi su cui le persone si basano per valutare le proprie capacità (es. sensazioni piacevoli e di benessere sperimentati in occasione del raggiungimento di precedenti obiettivi).
Aiutare la persona a occuparsi della preparazione all’evento imminente stabilendo quali sono i tempi da dedicare e quale tipo di preparazione gli occorre e decidere di focalizzarsi qui ed ora su quell’evento e quindi sulla preparazione necessaria.
SFIDA ATTUALE[2]
Identificare le risorse necessarie per una sfida attuale;
quando pensa a questa situazione, di quali qualità, risorse o forze ha bisogno?
Che cosa le piacerebbe credere di sé in questa situazione?
Come le piacerebbe sentirsi?
Che cosa preferirebbe essere in grado di fare?
Cosa servirebbe per affrontare situazione impegnativa?
Risorse Relazionali (Modelli e Figure di Supporto)
“Pensi a persone nella sua vita, ora o iin passato, che hanno o rappresentano questa qualità. Pensi a chi vorrebbe avere al suo fianco per motivarla, farle da allenatore, aiutandola a sentirsi (es. più forte, supportato, più sicuro di sé). Pensi ad amici parenti, insegnanti, figure di accudimento, terapeuti. Pensi a chiunque possieda questa qualità, che può servirle da modello (es. figure pubbliche o personaggi di libri, TV, film, cartoni animati). Pensi ai suoi maestri, a una guida spirituale.
Stabilire uno scenario futuro
“Pensi di avere questa risorsa in futuro quando affronta (la situazione impegnativa). Immagini di possedere (es. il coraggio, la forza) di cui ha bisogno per gestire la situazione in modo efficace. Immagini di sentirsi (es. sicuro di sé, in pace, stabile) in quel momento: Immagini di sentirsi collegato a (es. persona di supporto o risorsa relazionale) mentre affronta la situazine impegnativa, Noti come questo la farebbe sentire. Ascolti la persona di supporto che le dice esattamente quello di cui lei ha bisogno”.
Altro lavoro importante è l’individuazione e l'interiorizzazione di un allenatore interno, persona reale o virtuale, e di una squadra interna costituita da un team interno di persone di supporto, reali o immaginarie che si stringono attorno a voi, gridando parole di incoraggiamento, sorridendo a voi, e offrendo consigli quando ne avete bisogno.[3] [4]
Inoltre può essere creata anche una "camera mentale" ideata da Unestahl[5], quest'ultima tecnica consiste nel guidare la persona nella creazione di uno spazio personalizzato interno caratterizzato da uno schermo di proiezione su cui visualizza la sua prestazione  desiderata o il suo obiettivo raggiunto.
Importante il coinvolgimento dei neuroni specchio durante il lavoro di visualizzazione, sperimentazione, simulazione, permettendo la stimolazione delle cellule nervose inerenti le muscolature interessate in modo da permettere una simulazione della prestazione od obiettivo così che la persona si presenta all’evento “come se” fosse una cosa già sperimentata di riuscita.
L’utilizzo di eventuali tecniche di Ipnosi Eriksoniana contribuiscono a potenziare ulteriormente il lavoro di allenamento mentale in quanto facendo sperimentare uno scenario futuro più vivido e multisensoriale, la persona si può sentire sicura, efficace e capace di eccellere nella sua prestazione.
L’Ipnosi Eriksoniana viene utilizzata nel momento di individuare le esperienze passate dove si è sperimentato di possedere le risorse occorrenti e nel momento di immaginare di affrontare la situazione impegnativa utilizzando la risorsa “installata”.
Gli atleti raggiungono una maggiore consapevolezza delle risorse, qualità, caratteristiche necessarie che gli occorre per affrontare la prestazione.
Individuare esperienze passate di successo contattando le proprie sensazioni ed emozioni piacevoli collegate al riesame del successo e si sentono pronti ad affrontare la prestazione imminente. Questa esperienza sulle risorse comporta un incremento dell’autoefficacia negli atleti.
Quando immaginano di affrontare la situazione impegnativa utilizzando la risorsa “installata”, affermano di essere riusciti pienamente nella loro prestazione, si può dire che gli atleti sperimentando nella seduta la prestazione si sentono più sicuri di poterla affrontare con successo.

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[1] Bandura A., Il senso di autoefficacia. Aspettative su di sé e azione, Erickson, Trento, 1996.
[2] Fernandez I., Manuale Workshop Eye Movement Desebsitization and Reprocessing Livello II EMDR Europe, 2010.
[3] Korn D.L., Leeds A.M., Preliminary evidence of efficacy for EMDR resource development and installation in the stabilization phase of treatment of complex posttraumatic stress disorder, Journal of Clinical Psychology.
[4] Leeds A.M., Shapiro F., EMDR and resource installation: Principles and procedures for enhancing current functioning and resolving traumatic experiences, in Carlson J., Sperry L., Brief therapy strategies with individuals and couples, Phoenix, Zeig/Tucker, 2000.
[5] Unestahl L.E., Better sport by IMT, inner mental training, Orebro, Veje, 1982.

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