Gli aspetti
della psicologia dello sport che ho considerato di primaria importanza sono il
goal setting (formulazione degli obiettivi) e l’autoefficacia di Bandura.
Essendo io
stesso un atleta ed avendo avuto l’opportunità di fare un esperienza/stage
presso un Centro Sportivo di atleti professionisti, mi sono reso conto che è
importante un lavoro di definizione degli obiettivi dal quale partire per
individuare le risorse, qualità, caratteristiche occorrenti da acquisire o
potenziare per raggiungere tali obiettivi.
L’obiettivo
deve essere sfidante, chiaro, raggiungibile ben formulato, visibile
(immaginabile), possibile, sfidante, di mia responsabilità, raggiungibile in un
tempo prefissato (con scadenza), identificabile in un risultato.
Quattro
fonti dell’autoefficacia
1.
esperienze
precedenti di successo, di raggiungimento di precedenti
obiettivi; se si ha difficoltà ad individuarle si può fare un lavoro sulla
consapevolezza, invitando la persona a tornare indietro nel tempo per esempio
quando si è iniziato a camminare, non è stato semplice, all’inizio non ci si
riusciva, si cadeva ma con lo sperimentare, con l’aiuto degli altri, con la
persistenza ci si è riusciti e quindi è stato un obiettivo raggiunto.
2.
L’esperienza
vicaria, fornita dall’osservazione di modelli: vedere persone
simili a noi che raggiungono i propri obiettivi con l’impegno e l’azione
personale aumenta la convinzione di riuscire in situazioni analoghe.
3.
La persuasione verbale: le persone
convinte verbalmente di possedere determinate capacità per agire efficacemente,
hanno più probabilità di attivare impegno migliore e di ottenere risultati
positivi.
4.
Gli stati fisiologici, affettivi ed
emotivi sono elementi su cui le persone si basano per valutare le proprie
capacità (es. sensazioni piacevoli e di benessere sperimentati in occasione del
raggiungimento di precedenti obiettivi).
Aiutare la
persona a occuparsi della preparazione all’evento imminente stabilendo quali
sono i tempi da dedicare e quale tipo di preparazione gli occorre e decidere di
focalizzarsi qui ed ora su quell’evento e quindi sulla preparazione necessaria.
SFIDA
ATTUALE[2]
Identificare
le risorse necessarie per una sfida attuale;
quando pensa
a questa situazione, di quali qualità, risorse o forze ha bisogno?
Che cosa le
piacerebbe credere di sé in questa situazione?
Come le
piacerebbe sentirsi?
Che cosa
preferirebbe essere in grado di fare?
Cosa
servirebbe per affrontare situazione impegnativa?
Risorse
Relazionali (Modelli e Figure di Supporto)
“Pensi a
persone nella sua vita, ora o iin passato, che hanno o rappresentano questa
qualità. Pensi a chi vorrebbe avere al suo fianco per motivarla, farle da
allenatore, aiutandola a sentirsi (es. più forte, supportato, più sicuro di
sé). Pensi ad amici parenti, insegnanti, figure di accudimento, terapeuti.
Pensi a chiunque possieda questa qualità, che può servirle da modello (es.
figure pubbliche o personaggi di libri, TV, film, cartoni animati). Pensi ai
suoi maestri, a una guida spirituale.
Stabilire
uno scenario futuro
“Pensi di
avere questa risorsa in futuro quando affronta (la situazione impegnativa).
Immagini di possedere (es. il coraggio, la forza) di cui ha bisogno per gestire
la situazione in modo efficace. Immagini di sentirsi (es. sicuro di sé, in
pace, stabile) in quel momento: Immagini di sentirsi collegato a (es. persona
di supporto o risorsa relazionale) mentre affronta la situazine impegnativa,
Noti come questo la farebbe sentire. Ascolti la persona di supporto che le dice
esattamente quello di cui lei ha bisogno”.
Altro lavoro
importante è l’individuazione e l'interiorizzazione di un allenatore interno,
persona reale o virtuale, e di una squadra interna costituita da un team
interno di persone di supporto, reali o immaginarie che si stringono attorno a
voi, gridando parole di incoraggiamento, sorridendo a voi, e offrendo consigli
quando ne avete bisogno.[3]
[4]
Inoltre può
essere creata anche una "camera mentale" ideata da Unestahl[5],
quest'ultima tecnica consiste nel guidare la persona nella creazione di uno
spazio personalizzato interno caratterizzato da uno schermo di proiezione su
cui visualizza la sua prestazione
desiderata o il suo obiettivo raggiunto.
Importante
il coinvolgimento dei neuroni specchio durante il lavoro di visualizzazione,
sperimentazione, simulazione, permettendo la stimolazione delle cellule nervose
inerenti le muscolature interessate in modo da permettere una simulazione della
prestazione od obiettivo così che la persona si presenta all’evento “come se”
fosse una cosa già sperimentata di riuscita.
L’utilizzo
di eventuali tecniche di Ipnosi Eriksoniana contribuiscono a potenziare
ulteriormente il lavoro di allenamento mentale in quanto facendo sperimentare
uno scenario futuro più vivido e multisensoriale, la persona si può sentire
sicura, efficace e capace di eccellere nella sua prestazione.
L’Ipnosi
Eriksoniana viene utilizzata nel momento di individuare le esperienze passate
dove si è sperimentato di possedere le risorse occorrenti e nel momento di
immaginare di affrontare la situazione impegnativa utilizzando la risorsa
“installata”.
Gli atleti
raggiungono una maggiore consapevolezza delle risorse, qualità, caratteristiche
necessarie che gli occorre per affrontare la prestazione.
Individuare
esperienze passate di successo contattando le proprie sensazioni ed emozioni
piacevoli collegate al riesame del successo e si sentono pronti ad affrontare
la prestazione imminente. Questa esperienza sulle risorse comporta un
incremento dell’autoefficacia negli atleti.
Quando
immaginano di affrontare la situazione impegnativa utilizzando la risorsa “installata”,
affermano di essere riusciti pienamente nella loro prestazione, si può dire che
gli atleti sperimentando nella seduta la prestazione si sentono più sicuri di
poterla affrontare con successo.
[1] Bandura
A., Il senso di autoefficacia.
Aspettative su di sé e azione, Erickson, Trento, 1996.
[2] Fernandez
I., Manuale Workshop Eye Movement
Desebsitization and Reprocessing Livello II EMDR Europe, 2010.
[3] Korn D.L., Leeds A.M., Preliminary
evidence of efficacy for EMDR resource development and installation in the
stabilization phase of treatment of complex posttraumatic stress disorder,
Journal of Clinical Psychology.
[4] Leeds A.M., Shapiro F., EMDR and
resource installation: Principles and procedures for enhancing current
functioning and resolving traumatic experiences, in Carlson J., Sperry L.,
Brief therapy strategies with individuals and couples, Phoenix, Zeig/Tucker,
2000.
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