Matteo
SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta
E’ libro
tecnico ma anche divulgativo, per: atleti professionisti ed a livello amatoriale,
praticanti sport individuali o di squadra; psicologi, studenti di psicologia,
tecnici e staff medico di società sportive, famigliari di sportivi.
Argomenti
trattati nel libro sono lo sport, la psicologia dello sport, la psicoterapia
della Gestalt, la psicologia dell’emergenza, l’EMDR, l’incontro con l’altro, la
maratona, il doping.
Vengono
illustrati l’approccio, le metodiche e le tecniche per l’ncremento della
performance sportiva e per il migliorare della prestazione anche attraverso
l’EMDR“Eye Movement Desensitization and Reprocessing”.
Nel testo si
parla di incontro di professionalità, di mondi, l’atleta porta il mondo dello
sport fatto di sudori, delusioni, infortuni, incoraggiamenti, rinunce,
pressioni, lo psicologo porta il mondo psicologico teorico esperienziale e
quindi il relazionarsi, l’accogliere, l’invitare l’altro, il contatto, il
dialogo, le metafore.
La
risoluzione di quest’ultimi può essere proposta attraverso un lavoro, un porre
l’attenzione sulla consapevolezza, responsabilità, il riconoscimento di
priorità, gli investimenti, il definire gli obiettivi, il cercare le risorse
disponibili e quelle da potenziare.
La
visualizzazione può essere utile per diversi motivi, ad esempio
nell’individuare un posto sicuro, sperimentato già o immaginario dove la
persona ritiene di trovarsi in una condizione di serenità, di sicurezza, di
tranquillità e qui può rifugiarsi quando ne sente la necessità, il bisogno, per
recuperare le energie, le risorse per affrontare una situazione complessa,
difficile che richiede una preparazione attenta e completa. La visualizzazione
può essere usata come forma di allenamento ideomotorio, si può visualizzare,
immaginare l’esecuzione di un gesto atletico cercando di utilizzare tutti i
sensi, uditivo, tattile, visivo, olfattivo ed osservare cosa accade, dove c’è
l’intoppo, dove avviene la difficoltà, l’errore e questo per cercare di
correggere e superare la difficoltà. La visualizzazione può essere usata anche
come anticipazione della prestazione, per sperimentare sicurezza nel compiere
la prestazione, in modo che poi nella realtà ci si senta più sicuri
nell’esecuzione della prestazione, della performance.
Si
considerano gli obiettivi, le priorità. Obiettivi di chi? Dell’atleta, della
squadra. Quanto è importante lo sport nella tua vita? Cosa sei disposto a fare
o a rinunciare per raggiungere i tuoi obiettivi?
La
psicologia dello sport prevede anche un lavoro sulla corretta gestione dello
stress che può comportare problemi in allenamento, quando i carichi di lavoro
sono o sembrano eccesivi, o non si riesce a rispettare i programmi di allenamento
o ci si sente inferiori rispetto agli altri amici di allenamento; lo stesso può
riguardare anche la gara, la condotta di gara, il pre-gara, si può avere il
timore di non riuscire, si può non credere sulle proprie capacità, si possono
temere troppo gli avversari, si può essere troppo convinti di non riuscire, di
riavere un infortunio; lo stress può anche essere relativo ai famigliari, ai
componenti del team che possono avere pretese, possono fare pressione, possono
non apprezzare, possono non premiare; lo stress può riguardare anche la
gestione del successo, di quello che ne deriva, controlli antidoping,
intrusione dei mass-media, contatti eccessivi degli sponsor, degli amici, delle
richieste di conferma della prestazione; lo stress può riguardare il post
carriera, il sentirsi finiti, l’elaborare la fine di un mondo accogliente,
sostenente, di ricchezze, di agevolazioni, ci si può sentire non essere in
grado di investire in altro.
Essendo
maratoneta non potevo non parlare di maratona, un obiettivo che va maturando
nel corso degli anni, ci si arriva a step, ma c’è differenza tra amatori ed
assoluti, per entrambi è importante la gradualità, l’impegno, lì’adattamento
progressivo, quindi si passa dai 10 km, si passa per la mezza maratona per
giungere alla maratona.
Mi permetto
anche di dare suggerimenti circa la preparazione atletica a pag. 39: “È
indispensabile fare progetti credibili a se stessi, un ottimo punto di partenza
è credere di essere in grado di fare qualcosa, perché ci si sente di esserlo,
perché si è sperimentato gradualmente dei miglioramenti.
Bisogna capire come impiegare le proprie risorse, su chi si può puntare, su chi si fare affidamento.
Bisogna sapersi monitorare nel corso del tempo, sapersi testare o farsi testare, saper svoltare al momento opportuno, se cambiano gli interessi, le esigenze, gli obiettivi, le situazioni.
Nella preparazione atletica è importante considerare la preparazione fisica, la preparazione nutrizionale, la preparazione mentale.”
Bisogna capire come impiegare le proprie risorse, su chi si può puntare, su chi si fare affidamento.
Bisogna sapersi monitorare nel corso del tempo, sapersi testare o farsi testare, saper svoltare al momento opportuno, se cambiano gli interessi, le esigenze, gli obiettivi, le situazioni.
Nella preparazione atletica è importante considerare la preparazione fisica, la preparazione nutrizionale, la preparazione mentale.”
Un capitolo
è dedicato alla psicoterapia della Gestalt in cui sono specializzato, trattasi
di un approccio fenomenologico, esistenziale, è un approccio diretto, immediato
con la persona, informale, non necessita obbligatoriamente di un setting,
quindi si può lavorare direttamente sui campi di allenamento, di gara, pone
attenzione alla consapevolezza, alla responsabilità individuale.
Un capitolo
è dedicato alla psicologia d’emergenza, anche nello sport si lavora in
emergenza, può capitare che l’atleta voglia risolvere un problema
nell’immediato e quindi come succede in emergenza è importante documentarsi,
essere disponibili, essere presenti, normalizzare eventualmente un problema, un
fastidio, una preoccupazione, è importare permettere ed agevolare l’espressione
di richieste, e non ultimo è importante la costruzione di reti, il collegamento
delle figura professionali che gravitano attorno all’atleta. Così illustro a
pag. 111 quello che può avvenire in un contesto di emergenza e che può essere
trasportato in un contesto sportivo.
Matteo
SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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