martedì 11 ottobre 2016

Migliorare il benessere dell’individuo ed il funzionamento della squadra


Un importante obiettivo è raggiungere un maggior benessere individuale e di gruppo squadra, che comporta  partecipazione assidua e motivata agli allenamenti, agli incontri, alle partite, agli obiettivi condivisi individuali e di squadra, difficili, sfidanti ma raggiungibili, non impossibili.
Importante il lavoro graduale dello psicologo dello sport, iniziando dallo sviluppo della consapevolezza individuale e di gruppo, con l’obiettivo di sviluppare maggior attenzione e focalizzarsi sugli obiettivi per raggiungere le migliori prestazioni sperimentando la mobilitazione di energie necessarie e l’incremento delle emozioni positive.
Lavorare sulla motivazione intrinseca, cioè divertimento e passione ed anche sulla motivazione estrinseca, l’essere riconosciuti e sviluppare responsabilità per mantenere l’impegno preso di fare parte di un gruppo, di portare a termine l’impegno preso di costruire una squadra efficiente e resiliente.
Riconoscere il lavoro dell’apprendimento di abilità e di regole condivise per sviluppare lo spirito di squadra e condividere emozioni, allenamenti, partite, vittorie e sconfitte, apprendere dall’esperienza sportiva, scuola di vita e superare qualsiasi ostacolo, rispettando sempre i ruoli assegnati ed accettati.

lunedì 10 ottobre 2016

NEWSLETTER 30 SETTEMBRE 2016


Stefano SEVERONI

 

   Siamo ormai giunti al mese di ottobre in periodo autunnale, benché in Italia le condizioni metereologiche prolungano un’estate, che è stata senza dubbio “calda”.

   L’attività atletica vive un periodo pieno di appuntamenti: le ultime gare in pista, le gare su strada con le maratone in Italia e all’estero; continuano le prove del trail e presto inizierà la stagione del cross, con le gare a livello regionale e l’ormai tradizionale circuito di Corri per il Verde organizzato dall’UISP e articolato in quattro tappe su distanze che variano a seconda del sesso e della categoria dell’atleta. Gli atleti iniziano la loro preparazione invernale, che li condurrà a essere in forma per gli appuntamenti dei mesi successivi.

sabato 8 ottobre 2016

Nutrizione al servizio della performance



Psicologo, Psicoterapeuta

 

Aspetti che incidono sul benessere e la performance nello sport: allenamento fisico, allenamento mentale, nutrizione (energia).

Riporto alcune testimonianze di atleti rispetto al loro modo di affrontare allenamenti, pre gara, gara, post gara dal punto di vista nutrizionale.

 Pietro MORO, alla domanda: “Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara?” Risponde: “Dipende dalla gara. Per una gara di 10 km una ricca colazione composta da zuccheri naturali e carboidrati. Durante la prestazione assolutamente nulla non c’è bisogno. Dopo la gara fondamentale è reintegrare i liquidi persi con dei sali minerali e dopo qualche minuto bisogna recuperare le energie perse con degli alimenti solidi tipo taralli, grana o meglio cioccolato fondente.“

L’alimentazione viene considerato un aspetto fondamentale al pari dell’allenamento fisico o mentale.

Mimmo RICATTI: “L'alimentazione è per me un vero e proprio allenamento. Senza di essa non potrei affrontare le corse giornaliere. Il carburante che dà energia alla macchina corpo. Curo molto l'aspetto ma senza privarmi totalmente delle concessioni di gola.”

A volte diventano importanti anche le coccole e quindi non sempre si possono fare rinunce.

Alimentazione e Sport come stile di vita

Psicologo, Psicoterapeuta 

Sviluppare Consapevolezza, percorso di autoconsapevolezza che possa agevolare la progressione nei sotto elencati stadi teorizzati con il modello transteoretico Di Clemente e Prochaska: fase precontemplativa, fase contemplativa, azione, mantenimento, uscita dal problema.

Over alimentazione equivale a meno benessere, auspicabile la pratica di Sport per consumare energie.
Nella fase precontemplativa, i soggetti non sono consapevoli o interessati alle conseguenze del proprio comportamento nocivo e quindi non esprimono alcuna intenzione di cambiare nell’immediato futuro.
Il comportamento nocivo potrebbe riferirsi ad un’alimentazione eccessiva o non equilibrata, o ad una scarsa attività fisica considerata indispensabile ed essenziale per la prevenzione di diverse patologie mediche e psichiche.

venerdì 30 settembre 2016

4K Alpine vinto da Francesca Canepa: In realtà io puntavo al podio assoluto




 

Le donne si stanno dimostrando fortissime atlete e nelle gare di endurance hanno tanta grinta e forza da competere con gli uomini, è già successo quest’anno che alla gara nove colli running, una delle più dure d’Europa la vincitrice assoluta è stata una donna Americana a vincere il titolo di Uomo d'acciaio, Guajardo Brenda (USA) che impiega 20h20'15'' per percorrere 202,4 km.

Ma anche le donne italiane sono tanto forti e resistenti come Diana Marongiu che iniziando da piccoli passi che lei usa chiamare “baby step”, nel dicembre del 2009 è riuscita a battere il record maschile di scalinata di un edificio.

Dal 3 al 9 settembre con partenza e arrivo da Cogne, si è corsa la prima edizione della «4K Alpine Endurance Trail Valle d’Aosta», la gara ai piedi delle cime più alte delle Alpi: Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso. La gara femminile è stata vinta dalla fortissima Francesca Canepa.

Di seguito Francesca ci racconta la sua gara e la sua forte passione per l’ultratrail.

Com’è stata l’esperienza di gara? “L'esperienza di gara è stata completamente positiva. Rovinata solo dalle cadute che, purtroppo nel corso della prima notte, hanno compromesso la funzionalità del mio ginocchio e con essa il risultato finale. In realtà io puntavo al podio assoluto, proprio perché fisicamente stavo benissimo e grazie a questo sono appunto riuscita a godermi la gara. Il dolore è stato un aspetto fra tanto, ma l'esperienza in generale, e soprattutto la possibilità di ripercorrere quei sentieri dopo l'orrore del 2014 è stato stupendo.”

giovedì 29 settembre 2016

Luisa Balsamo, Ultrarunner: la gara della mia vita è il TOR

Psicologo, Psicoterapeuta
 
L’ultramaratoneta ha scoperto che volendo, si può far tutto, che la passione è un motore potente che riesce a mobilitare le energie occorrenti per portare a termine qualsiasi impresa con qualsiasi condizione, è una sorta di adattamento graduale che ti permette gradualmente di incrementare l’autoefficacia personale e sviluppare la resilienza che ti permette di andare avanti e non fermati per imprevisti o crisi ma avere la capacità di gestire momento per momento con tutte le proprie risorse, capacità personali scoperte nel corso di precedenti competizioni e situazioni.
Di seguito Lusia Balsamo racconta la sua esperienza di atleta ultrarunner.
Ti sei sentita campione nello sport almeno un giorno della tua vita? "Dipende dal significato che si da a questa parola . Campione per me stessa si, ogni volta che taglio un traguardo."
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? "Nella sua totalità, praticandolo i benefici sono più che evidenti. "
Come hai scelto il tuo sport? "E’ stato lui a scegliere me ."
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che più spesso ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? "All'inizio di ogni gara in montagna o nel deserto ho sempre problemi di adattamento. Se riesco a superarlo in tempi brevi non incide sulla mia prestazione, in caso contrario cerco di adattarmi e arrivare fino in fondo."

Ivano Caronti, ultrarunner: La transumanza è un’eredità lasciata da mio nonno

La transumanza è una delle cose che mi ha sempre affascinato sin da bambino 
Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta


Ivano Caronti,
l’estate del 2015 mi ha invitato alla staffetta della transumanza con partenza da Anzio verso Jenne per rievocare una vecchia tradizione.

Esperienza unica per me e per tanti all’insegna del ricordo, dell’aggregazione, dello sport per piccoli e grandi, nel 2016 ho ripetuto l’esperienza ed è stata sempre un esperienza arricchente.
Di seguito Ivano spiega come nasce la transumanza e la sua grande passione per lo sport.
Come hai deciso di organizzare la transumanza?Quella della transumanza è una delle cose che mi ha sempre affascinato sin da bambino, sicuramente un’eredità lasciata da mio nonno, lui era un transumante. A casa se ne parlava continuamente, sicuramente questo ha contribuito a sviluppare in me e nella mia mente quella straordinaria cosa di continuare questa meravigliosa tradizioneDal momento in cui sono stato chiamato dal primo organizzatore, il vulcanico Carlo Perica, che mi ha lasciato il testimone, non me lo sono fatto ripetere due volte, ho accettato con molto piacere di diventare il leader di questo evento, insieme all'altro organizzatore della transumanza a cavallo, Antonio Volpi, con lui risolviamo in simbiosi la parte logistica e tutti i problemi che ci si presentano, compreso l'arrivo.” 

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