Psicologo, Psicoterapeuta
L’ultramaratoneta ha scoperto che volendo, si può far tutto, che la passione è un motore potente che riesce a mobilitare le energie occorrenti per portare a termine qualsiasi impresa con qualsiasi condizione, è una sorta di adattamento graduale che ti permette gradualmente di incrementare l’autoefficacia personale e sviluppare la resilienza che ti permette di andare avanti e non fermati per imprevisti o crisi ma avere la capacità di gestire momento per momento con tutte le proprie risorse, capacità personali scoperte nel corso di precedenti competizioni e situazioni.
Di seguito Lusia Balsamo racconta la sua esperienza di atleta ultrarunner.
Ti sei sentita campione nello sport almeno un giorno della tua vita? "Dipende dal significato che si da a questa parola . Campione per me stessa si, ogni volta che taglio un traguardo."
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? "Nella sua totalità, praticandolo i benefici sono più che evidenti. "
Come hai scelto il tuo sport? "E’ stato lui a scegliere me ."
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che più spesso ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? "All'inizio di ogni gara in montagna o nel deserto ho sempre problemi di adattamento. Se riesco a superarlo in tempi brevi non incide sulla mia prestazione, in caso contrario cerco di adattarmi e arrivare fino in fondo."
Cosa e quali persone hanno contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? "Gli spazi infiniti, la sensazione di libertà che mi porta ad una serenità unica . Gli amici con i quali ho condiviso gran parte delle mie preparazioni e anche qualche gara e senza i quali non so se avrei trovato il coraggio di partecipare a gare estreme.
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? "Molto spesso la cosa più curiosa che mi capita è incrociare gli sguardi delle persone che mi vedono allenare o passare durante una gara. Mi piace molto cercare di indovinare i loro pensieri nascosti dietro lo sguardo: una via di mezzo tra la compassione e la meraviglia."
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? "La mia forza interiore ed una inaspettata pazienza."
Quale è stata la tua gara più difficile? "Una maratona."
Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni? "In una gara lunga le crisi vanno e vengono, bisogna accettarle e reagire senza avere fretta. Lavoro di testa! "
Pensi che potrebbe essere utile lo psicologo dello sport? In che modo e in quali fasi? "Si , potrebbe essere utile in fase di preparazione, per riuscire a capire i punti deboli e come affrontarli , magari con dei dialoghi informali. "
Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare allo sport? "Il modo più divertente e più naturale per sentirsi bene è praticare uno sport. Si costruiscono amicizie che durano per la vita e sicuramente ci insegna tanto, molto più di quanto si possa immaginare."
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Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? "E’ difficile rispondere . Ognuna delle gare che ho fatto mi hanno dato emozioni meravigliose , ma forse la gara della mia vita è il TOR , per la sua complessità, per quanto sia difficile da interpretare e da portare a termine."
Quali i meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano nello sport? "Le gare lunghe si costruiscono con complessi meccanismi psicologici, è una continua lotta con se stessi e la chiave del successo sta proprio nella testa, nel saper gestire il proprio IO."Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? "Molto spesso la cosa più curiosa che mi capita è incrociare gli sguardi delle persone che mi vedono allenare o passare durante una gara. Mi piace molto cercare di indovinare i loro pensieri nascosti dietro lo sguardo: una via di mezzo tra la compassione e la meraviglia."
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? "La mia forza interiore ed una inaspettata pazienza."
L’ultrarunner che può sembrare una persona che va sempre di fretta, molto attiva, che non si ferma mai, deve praticare l’arte della pazienza, dell’attesa, dell’aspettare i momenti migliori, aspettare che le crisi passano, aspettare tempi migliori di forma fisica, aspettare che gli infortuni passano, aspettare albe e tramonti, l’ultrarunner deve sapere praticare l’arte dell’agguato, al momento opportuno si ritorna ad essere intrepidi ed a fare gare di estrema difficoltà per lunghezza, terreno di gara, dislivelli, condizioni climatiche,, e tutto ciò ti da la grande forza interiore che ti permette di sviluppare autoefficacia e resilienza ed andare avanti nella vita quotidiana con sicurezza e voglia di vivere momento per momento al meglio.
Quali sensazioni hai sperimentato nello sport: allenamento, pregara, gara, post gara? "Fatica, sfinimento, piacere, gioia, benessere, libertà, calma interiore."Quale è stata la tua gara più difficile? "Una maratona."
Hai dovuto scegliere di prendere o lasciare uno sport a causa di un percorso di studi o carriera lavorativa? "Da piccola i miei genitori mi hanno ritirato dalla ginnastica artistica perchéè non avevo il tempo di studiare. Penso di non aver mai perdonato questa loro decisione. Amavo immensamente questo sport, era la mia vita."
La cultura a cui si aderisce è quella dello studio, la priorità è al titolo di studio, la scuola della vita viene al secondo posto, sta a noi interessarci al mondo, all’esperienza che ci permette di crescere e di formarci anche attraverso lo sport.
Hai rischiato di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? C'è un messaggio che vorresti dare per sconsigliare il doping? "No mai e non ci ho mai minimante pensato. Si, mi sento di dire che lo sport è fatto di sacrifici e dedizione. Non esistono scorciatoie. Il doping è soltanto un modo per imbrogliare e prendere in giro se stessi piuttosto che gli altri."Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni? "In una gara lunga le crisi vanno e vengono, bisogna accettarle e reagire senza avere fretta. Lavoro di testa! "
Pensi che potrebbe essere utile lo psicologo dello sport? In che modo e in quali fasi? "Si , potrebbe essere utile in fase di preparazione, per riuscire a capire i punti deboli e come affrontarli , magari con dei dialoghi informali. "
Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare allo sport? "Il modo più divertente e più naturale per sentirsi bene è praticare uno sport. Si costruiscono amicizie che durano per la vita e sicuramente ci insegna tanto, molto più di quanto si possa immaginare."
Iniziare a praticare lo sport significa occuparsi del benessere della propria salute, sia a livello fisico che mentale. Per arrivare a decidere di praticare uno sport significa che la persona ha raggiunto la consapevolezza di voler star meglio, di far qualcosa per la propria persona ed una opportunità può essere praticare un’attività sportiva che all’inizio può essere faticoso, ma una volta deciso e passati all’azione tutto diventa più facile, il mantenimento comporta lo sperimentare sensazioni di benessere fisico, mentale, emotivo e relazionale. Ci si confronta con altri che fanno lo stesso sport, si condivide insieme agli altri l‘attività sportiva. In particolare la corsa è ideale per iniziare un cambiamento per la propria vita. E’ facile da praticare in quanto non comporta una spesa eccessiva per quanto riguarda le strutture e l’abbigliamento. Si può iniziare con un paio di scarpe da ginnastica che bene o male tutti hanno a disposizione.
Psicologo clinico e dello sport
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR380-4337230 - 21163@tiscali.it
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