lunedì 5 settembre 2016

Rio 2016, Riccardo De Luca 5° nel pentathlon moderno individuale

Matteo SIMONE

Massimiliano Monteforte, atleta, allenatore, una vita per lo sport, tanti progetti, tanti allenamenti. Molto sensibile. 

Un po’ di tempo fa Massimiliano Monteforte rispose a un mio questionario di psicologia e sport per il benessere e la performance (Il punto di vista dei comuni sportivi e dei campioni, quali sono gli aspetti che incidono sul benessere e quali sulla performance) e tra le tante domanda vi era la seguente: Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica?Che ho una determinazione ed un metodo che altri non hanno. Questo mi ha permesso, dopo 30 anni di attività agonistica di diventare un allenatore professionista.”

La corsa ha dato tanto a Max, il suo impegno e la sua passione gli hanno permesso di investire nella corsa ed ora si ritrova ad essere un bravo allenatore, ora continua ad essere campione vicario, campione con i suoi ragazzi ed atleti che allena.
Come allenatore oltre a seguire svariati ragazzi africani per il progetto Purosangue anche con personali di 59' sulla mezza maratona, Max allena la Nazionale Olimpica di Pentathlon ed era il responsabile della corsa di Riccardo De Luca, qualificato per le Olimpiadi.
Riccardo De Luca (Roma, 22 marzo 1986) è un pentatleta italiano, ha conseguito i seguenti risultati:
Giochi olimpici Rio 2016 quinto nel pentathlon moderno individuale. Mondiali: Mosca 2011 bronzo nel pentathlon moderno a squadre; Roma 2012, oro nel pentathlon moderno a squadre. Europei: Medway 2011 argento nel pentathlon moderno a squadre; Sofia 2012 oro nel pentathlon moderno individuale; Drzonkow 2013 bronzo nel pentathlon moderno a squadre; Szekesfehervar 2014 argento nel pentathlon moderno a squadre; Bath 2015 bronzo nel pentathlon moderno individuale.
Monteforte è stato a Rio per le Olimpiadi e racconta la sua esperienza: “Tornato solo ora in hotel. Una serata brasiliana che ci ha regalato tante emozioni. Una corsa da urlo non è bastata a vincere questa medaglia. L'abbiamo voluta con tutto noi stessi, toccata per una curva, poi sfiorata e persa per un soffio. Belle o brutte che siamo queste emozioni ci dicono che siamo vivi… 5 posto con Riccardo De Luca."

Ancora racconta Max della sua esperienza a Rio rispondendo ad alcune altre mie domande.
Come mai sei a Rio? “Per me andare alle Olimpiadi è stato un sogno che si è avverato: ho partecipato quale allenatore del settore corsa della Nazionale Olimpica di Pentathlon Moderno seguendo, sin dal 2006, i due ragazzi dei carabinieri: Riccardo De Luca e Pierpaolo Petroni.”
La gara che ti è piaciuta di più? “Non per essere campanilista ma la specialità del combined (corsa e tiro con la pistola) del pentathlon moderno è per me la più affascinante e piena di tensione, dove tutto può veramente accadere, come difatti è successo all'australiana Chloe Esposito che ha vinto l'oro olimpico tra le donne. Il bello dei Giochi Olimpici sta nella visibilità che concedono ad atleti e discipline agonistiche che di solito vivono, per quattro anni, le loro emozioni all'ombra dei media senza troppa visibilità.”
Cosa c'è da imparare dagli altri? “Questa esperienza olimpica è stata per me incredibile perché mi ha fatto ulteriormente crescere e maturare sia come professionista che come uomo.
Il confronto umano e professionale è stato incredibile; penso che per crescere bisogna sempre rimanere umili e rispettare il prossimo, perché ognuno di noi può essere portatore di esperienze utili; aver percorso un po' di strada insieme o soltanto averla incrociata è sempre da considerarsi come una fortuna.”

Non si inventa niente, per riuscire bisogna applicarsi, impegnarsi, essere costanti, determinati, credere in se stessi, affidarsi ad un bravo allenatore e nel caso anche nutrizionista o psicologo dello sport. Importante far parte anche di un Team, gruppo o squadra che ti dà una mano che ti permettono di allenarti serenamente.
Tanti progetti di Max per contrastare l’uso di sostanze e metodi dopanti, tra i quali anche un cortometraggio, tante iniziative internazionali del Progetto Purosangue. 
Costruire una scuola dove istruire i ragazzi, rispettare l'ambiente con materiali ecosostenibili, creare una squadra di veri campioni per conquistare grandi traguardi, promuovendo i valori positivi dello sport attraverso una politica forte di "No Doping". 
Purosangue è questo e molto di più: assistenza sanitaria gratuita per la popolazione locale, possibilità di praticare sport per i disabili.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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