Matteo
SIMONE
E’ importante fare le cose ascoltandosi ed osservandosi con attenzione ad iniziare dal respiro, dalle sensazioni corporee, una sorta di automonitoraggio per valutare momento per momento se quello che si sta facendo è in linea con il proprio desiderio, il proprio bisogno.
E’ un
contattare le proprie sensazioni in cerca del meglio per sé e considerando gli
obiettivi che si vogliono perseguire con piacere, passione, motivazione,
impegno.
Kabat-Zinn nel suo testo Dovunque tu vada ci sei già. In cammino verso la consapevolezza, illustra l’importanza
del non fare, di fermarsi, di sperimentare l’essere:
“Un buon modo di
interrompere le nostre occupazioni è passare per un momento alla ‘modalità
dell’essere’. Valutate semplicemente questo momento, senza tentare affatto di
cambiarlo. Cosa sta accadendo? Cosa provate? Cosa vedete? Cosa sentite? Quando ci si ferma, l’aspetto curioso è
che immediatamente si diventa se stessi. Tutto appare più semplice.
In un certo
senso è come se foste morti e il mondo continuasse. Se moriste realmente, tutte
le vostre responsabilità e obblighi svanirebbero d’incanto. Riservandovi alcuni attimi di ‘morte
volontaria’ arginando le pressioni del tempo, finché vivete sarete liberi di
ritagliarne una parte per il presente. ‘Morendo’ ora, in questo modo, in realtà
divenite più vivi. Questo è il vantaggio di fermarsi. La pausa contribuisce a
rendere più vivaci, ricche e articolate le azioni successive, aiuta a inquadrare
nella giusta prospettiva tutte le preoccupazioni e insicurezze. Serve da guida.
Più volte nel corso della giornata, fermatevi, sedetevi. Accettate senza riserve il presente, le vostre sensazioni. In questi momenti non cercate di cambiare nulla, limitatevi a respirare e rilassarvi. Respirate, lasciate correre; astenetevi dal voler produrre qualcosa di diverso in questo momento; mentalmente ed emotivamente lasciate che questo momento sia esattamente com’è e lasciate a voi stessi la libertà di essere così come siete. Poi, quando sarete pronti, muovetevi nella direzione dettata dal cuore, consapevoli e risoluti.”
Anche William Hart, nel suo testo L’arte di vivere, spiega l’importanza di sedersi e sviluppare l’autoconsapevolezza
vivendo nel qui e ora:
“Quando ci sediamo tranquilli e fissiamo l’attenzione
sul respiro, senza l’interferenza di alcun pensiero, attiviamo e manteniamo un
salutare stato di autoconsapevolezza. Questo istante, il presente, è proprio il
più importante. Non possiamo vivere nel passato, perché se ne è andato. Non
possiamo vivere nel futuro, perché ancora non esiste. Possiamo vivere solo nel
presente. Se siamo inconsapevoli delle nostre azioni
presenti, siamo condannati a ripetere gli errori del passato, e non potremo mai
riuscire a realizzare i nostri sogni nel futuro. Se siamo in grado di
sviluppare la capacità di essere consapevoli del momento presente, possiamo
servirci del passato, come guida, per regolare le nostre azioni future. Questo è il sentiero del qui e ora, della
consapevolezza del momento presente. Fissare l’attenzione sul respiro favorisce
lo sviluppo della consapevolezza del momento presente. La giusta concentrazione
consiste nel mantenere questa consapevolezza il più a lungo possibile, momento
dopo momento. Ogni giorno, nel compiere le azioni abituali, dobbiamo essere
concentrati.”
Ci sono attività che aiutano in questa presa di coscienza emotiva, fisica, corporea e mentale, quali le passeggiate, le camminate, la corsa lenta e la meditazione, sono attività che sembrano una perdita di tempo ma aiuta a rinforzare la mente e anche a preparare il fisico.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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