martedì 2 maggio 2017

Cecilia Polci: Il trail non è solo corsa è prima di tutto passione e condivisione

Matteo Simone
3804337230- 21163@tiscali.it

Si fa parte della famiglia del trail, la natura diventa casa aperta per tutti, uno spazio dove si sperimenta libertà, si fatica felicemente salendo e scendendo, saltando radici e sassi, sporcandosi, percependo sensazioni ed emozioni, sudore, vento, fame, sete, colori intensi, albe e tramonti.

Tempo fa proposi un mio questionario a una cara amante di trail Cecilia Polci e di seguito possiamo approfondire la sua conoscenza.
Ti puoi definire ultramaratoneta?Uhm vediamo…diciamo che più che ultramaratoneta potrei definirmi trailer al momento della domenica, scherzi a parte adoro questo sport."

Roberto Beretta, ultrarunner: Il limite cerco sempre di spostarlo un po’ più su


Il mondo degli ultrarunner sembra essere bizzarro, sorprendente, coraggioso, simpatico, entusiasmante, affascinante. Le esperienze in gare e allenamenti sono forti e intense, è un mondo che fa star bene, i familiari e amici dopo un primo periodo di sorpresa e preoccupazioni comprendono cosa significa farvi parte, cosa significa apprestarsi a fare un allenamento o gara fuori dall’ordinario, cosa significa osare, avvicinarsi al limite.
Di seguito Roberto racconta la sua esperienza di atleta ultrarunner attraverso risposte a un mio questionario di un po’ di tempo fa.
Cosa significa per te essere ultramaratoneta? “Per me significa stare in giro ore per montagne, vivere me stesso con le mie difficoltà, fare turismo e conoscere un nuovo modo di vedere il mondo.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? “In realtà non mi sento mai arrivato, allungare i km da percorrere in gara è stata una forma di curiosità, sia livello paesaggistico che interiore, per cui un vero percorso formativo non c’è mai stato, anzi forse ho anche bruciato le tappe per arrivare a percorrere certe distanze.”
Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta? “L’ignoto e il piacere di arrivare comunque al limite… non di oltrepassare il limite!”
Hai mai pensato di smettere di essere ultramaratoneta? “No, non è una condizione stabile, può essere che domani decido di non fare più di 20 km a gara, ma non mi sono mai posto il problema.”
Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere ultramaratoneta? “A dire il vero per molto meno molti sarebbero già fermi… e non sola da ultra distanze. In realtà sono un po’ incosciente e non mi ascolto mai abbastanza e continuo anche con dolori.”
Cosa ti spinge a continuare ad essere ultramaratoneta? “Non mi sento mai arrivato e finchè avrò questa sensazione radicata in me continuerò a percorrere distanze non convenzionali.”
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Il limite cerco sempre di spostarlo un po’ più su, ma sono stato capace anche di fermarmi e ritirarmi, per questo penso di essere arrivato a volte al limite ma mai averlo oltrepassato.”
Quali i meccanismi psicologici ritieni ti aiutano a partecipare a gare estreme? “Nessuno in particolare, guardo una gara, mi piace mi iscrivo e parto.”

Buona la prima 6 ore Coratina, con fatica, sorrisi e incontri


Buona la prima 6 ora coratina, bella gente, un mondo a colori in movimento con fatica. Sorrisi e incontri, una gara per single e per famiglie, per grandi e piccini, per assaporare prodotti tipici e per essere benvenuti al sud.


Ecco le parole di Domenico Martino, uno degli atleti di Lucera partecipante alla 6 ore di Corato che racconta le sue impressioni: “Una vera festa....Ho incontrato tanti amici persone meravigliose Questo è il nostro mondo un mondo a parte per qualcuno siamo antipatici ogni Domenica stessa cosa....Ma non tutti sanno che per noi è vita. Preferisco essere questo e incontrare solo persone positive .......Non vedo l'ora che arrivi Domenica prossima per sorridere. Grazie dottore Matteo Simone hai azzeccato in pieno un incontro di amici e Atleti meravigliosi.”

lunedì 1 maggio 2017

Dario Santoro vince la “3^ Mezza del Santo” con testa, gambe e dedica


Lo sport che ti rende protagonista. Che ti fa uscire all'aperto, allo scoperto, ti fa mettere in gioco senza sé e senza ma. Il vincitore è Dario Santoro, con la testa e con le gambe. Con dedica e ringraziamenti, ecco le sue parole: “E anche ieri una bella vittoria alla Mezza del Santo "San Giovanni Rotondo", gara a cui tengo tanto, percorso duro dove bisogna usare prima la testa delle gambe....Speriamo di continuare con più costanza dopo mesi di stop dovuti a malanni stagionali...grazie a Giosport numero uno nel settore del vestiario sportivo, e al nutrizionista Atanasio De Meo....e alla Daunia running.....e a tutti i miei amici....e dedico questa vittoria ad un mio amico, che sta lottando contro un brutto avversario, ma lui non si sta affatto facendo intimorire.... Francisco Nicola Gleeson.”
Dietro ogni grande persona c’è sempre un grande staff e Dario si dimostra sempre generoso nel ringraziare tutti e nella partecipazione alle gare ha sempre un approccio positivo e resiliente.
A Manfredonia ho presentato il mio libro Ultramaratoneti e gare estreme, Prospettiva editrice, con l’ospite di eccezione il Campione Italiano di Maratona Dario Santoro nativo di Manfredonia.
Nel mio libro sugli Ultramaratoneti e gare estreme a pag. 49 riporto la vittoria del titolo Italiano di maratona di Dario che ha scoperto la passione della corsa grazie al suo professore di educazione fisica della scuola superiore: “Abbiamo iniziato a fare degli allenamenti extra scolastici 2 volte a settimana, vincendo il titolo regionale scolastico e approdando alle nazionali”.
 

Giornata di sport e aggregazione per Achilles International alla Color Race



Affidarsi e fidarsi, è quello che si sperimenta anche nello sport, ed è quello che si sperimenta correndo e camminando con gli atleti con disabilità visiva che oggi sono entrati in campo disputando una gara competitiva di 3.000 metri nell’ambito della giornata dello sport presso il Parco Fabio Montagna alla Rustica (RM).

Si è corso un cross, tre giri dentro il Parco per un totale di 3 km. Un’occasione per trascorrere una giornata di sport e divertimento all’aria aperta. Un programma fitto di eventi per tutta la giornata: animazione per bambini, la corsa dei colori, campo da beach volley in sabbia, laboratorio per aquiloni, area picnic.
 
“Il tremila del parco” per atleti/e tesserati con società, su un percorso di 3 km ricavato nell’interno del parco ha visto sulla linea dello start 5 atleti con disabilità visiva di cui tre donne e due uomini accompagnati da rispetive guide.

Siamo tutti in grado di poter competere. Partecipare, eccellere. Basta volerlo, non aspettare il momento migliore, ora è sempre il momento per mettersi in gioco e apprendere dall'esperienza. E’ quello che è successo proprio in questa gara, tutti in tenuta ginnica correndo, partecipando, partendo e arrivando, dando il meglio di sé fino all’arrivo, contribuendo a una giornata di festa per tutti grandi e piccoli.
 
Grande giornata di sport e aggregazione per Achilles International Rome, fidarsi e affidarsi, guide e atleti con disabilità visiva. Anything is possibile, together is much better (Ognicosa è possibile, insieme è molto meglio. Vi aspettiamo lunedì e giovedì ore 18.00 parco degli acquedotti per allenamento di corsa o camminata.
Le parole di Andrea Di Somma, presidente dell’Atletica La Sbarra & I Grilli Runners: “Ragazzi e ragazze per prima cosa grazie per oggi, avete contribuito ad una bellissima giornata di sport. Ada Nardin, Elisabetta e Matteo Briglia avete faticato tanto ma avete onorato la gara, grandissimi! Ada Maria stai tornando oggi hai fatto un buon tempo e Sandro anche hai fatto un garone, sei partito sparato come al solito. Grazie davvero di cuore a tutti.

Tutti si allenano. Tutti competono. Tutti partecipano, tutti arrivano, tutti faticano più o meno, ma il vincitore ufficiale è solo uno, in realtà tutti ne escono vincenti, organizzatori per l'evento riuscito, partecipanti per l'esperienza appagante e aggregante e il vincitore per aver trovato la giusta alchimia fisica, mentale e nutrizionale.
 
Quest’anno l’Atletica La Sbarra si è unita ai Grilli Runners ed insieme condividono le esperienze di allenamento e gare. In particolare alcuni atleti forniscono il proprio supporto come guida podistica agli atleti con disabilità visiva uomini e donne portando avanti il progetto Achilles International portato a Roma da Ada Nardin e la cui sezione Romana è presieduta da Ada Maria Ammirata.
I campi di allenamento degli atleti dell’Atletica La Sbarra e Grilli runners sono il parco Tor Tre Teste, dove si organizzano anche sedute di allenamento collettivo con l’allenatore Vincenzo Ciurleo, mentre il progetto Achilles viene portato avanti presso il parco degli Acquedotti, con gli allenamenti tendenzialmente il lunedì e il giovedì alle 18.00 circa e dove qualsiasi atleta che ha intenzione di sperimentarsi come guida può partecipare.

Per info achillesinternationalroma@gmail.com o 3931053915.  Ti aspettiamo!

Achilles International parteciperà, con una rappresentativa di atleti con disabilità visiva e relative guide, sabato 20 maggio 2017 alla Staffetta 12 x 1/2 ora, Sport Against Violence, presso lo Stadio delle Terme di Caracalla, la partenza della prima frazione avverrà alle ore 16,00.
Inoltre Achilles International parteciperà il 17 Giugno 2017 ore 21:00 alla Roma 1/2 maratona notturna o Corri Roma 10K notturna.

Lara La Pera: Correre mi da un senso di benessere mentale e fisico


Bisogna focalizzarsi sul momento presente, è importante dire ora la penso così, ora ho voglia di fare questo, ora sento che questa è la mia vita, poi con il tempo cambia tutto, può cambiare passione, può cambiare umore. Nella vita ci sono momenti e treni, ci sono momenti per giocare e momenti per competere, momenti per pensare al divertimento e momenti per pensare alla performance, importante è cavalcare sempre il momento presente, seguire la direzione che vogliamo prendere verso mete e obiettivi sfidanti ma raggiungibili per sperimentare benessere fisico e mentale.
Di seguito Lara ci racconta la sua esperienza di atleta attraverso risposte a un mio questionario.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Credo che chiunque pratica sport con passione, dedizione e grandi sacrifici….abbia sognato almeno una volta nella vita di vincere una medaglia olimpica! Comunque, aldilà dei sogni, nella realtà ci sono state delle volte in cui mi sono resa conto di essere stata molto brava…ma non una campionessa.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva? “Ho iniziato a fare sport a livello agonistico a 12 anni….ne ho 41 e non ho ancora smesso. Ho iniziato con la pallanuoto, poi nuoto in acque libere e a 30 anni sono passata dall’acqua alla terra ferma, dedicandomi esclusivamente alla corsa. Ho iniziato subito a correre maratone con risultati soddisfacenti, poi mi sono dedicata alla corsa in natura (trail) su lunghe distanze.”
Quali sono i fattori che contribuiscono al benessere e performance nello sport? “Stare bene fisicamente e soprattutto mentalmente.”
Per continuare a portare avanti una passione è importante sperimentare benessere fisico e mentale, è importante avere sempre buone sensazioni fisiche e percepire benessere mentale, serenità, entusiasmo, fiducia in sé, condivisione con familiari e amici.
C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport? “Mio marito che condivide con me gare e allenamenti.”
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva? “Condividono la mia smodata passione per la corsa, quando possono vengono anche alle gare.”
Ti va di descrivere un episodio divertente della tua attività sportiva? “Mi diverto molto quando sulle lunghe distanze dopo metà gara…da lontano avvisto mio marito e lo raggiungo. Lui è più veloce di me, ma io sono più resistente e sulle lunghe distanze ha la meglio chi va piano e resiste.”
Le donne alla lunga si dimostrano più brave, resistenti, resilienti, sembrano avere una marcia di riserva in più rispetto all’uomo, succede che in gare di endurance vincono donne come è successo al Campionato Italiano di 24 ore del 2017 dove ha vinto Lorena Brusamento.

Manuel Viezzi: Mi innamorai di questo tipo di gare e non mi sono più fermato

Matteo Simone 

Molti considerano anomalo correre tanti km, considerano anomalo correre in circuiti di circa un km per 6 ore consecutive, ma a volte l’anomali e il bizzarro attrae più di tutto, diventa una sfida, scoprire se si è in grado di fare cose difficili e sfidanti, gare lunghissime e difficilissime. 

Quello che si sperimenta attrae più di ogni cosa, ci si innamora.
Di seguito l’esperienza raccontata da Manuel rispondendo a un mio questionario.
Ti puoi definire ultramaratoneta?Credo proprio di si...anche perché ho una vera e propria repulsione per le corse brevi.” 
Cosa significa per te essere ultramaratoneta?Significa riuscire a spingere il proprio corpo al limite superando difficoltà e crisi fisiche e mentali.”

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