venerdì 9 giugno 2017

Michele Belnome: Autogestione è il principale punto di forza di ogni atleta

Matteo Simone 

Lo sport ti rimette al mondo, di seguito Michele ci racconta la sua esperienza da obeso e sedentario ad atleta delle lunghe distanze, se vuoi puoi e il meglio deve ancora venire, di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte a un mio questionario.

Come va? Qual è stato il tuo percorso come atleta? “Tutto bene. Tutto è cominciato quindici anni fa. Ero prossimo ai 34 anni, pesavo circa 93 kg, mangiavo tanto, cioè ero il classico tipo casa-lavoro-famiglia. Un giorno, durante le ore di lavoro, dovetti salire un bel po’ di scale; all’improvviso il fiatone, cercavo aria per riprendermi.

giovedì 8 giugno 2017

Cinzia Donnola, podista: Lo sport ti porta ad amare te stesso nella tua totalità

Matteo SIMONE

Si parte sempre da se stessi, per attivarsi, per mobilitare energie e andare incontro a propri bisogni ed esigenze, si parte da se stessi per sviluppare consapevolezza, per comprendere il proprio stato d’animo, il proprio essere, per comprendere se è ora di mettersi all'opera, di fare qualcosa per cambiare stile di vita, se è ora per prendere in mano le redini della nostra vita, se è ora di fare qualcosa per noi stessi.

Di seguito Cinzia, Atleta e Giudice UISP Podismo, racconta le sue impressioni, sensazioni, emozioni, rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Campione non lo sono mai stata. Ma il giorno in cui mi sono sentita tale è stato lo scorso 19 febbraio quando ho chiuso la mia seconda maratona (dopo un 2016 in cui sono incappata in un paio di infortuni che mi hanno tenuta ferma un bel po’) avendola preparata con solo un mese e chiudendola con un tempo per me più che dignitoso.”

martedì 6 giugno 2017

Ileana Marrocco, runner: Lo sport è la mia valvola di sfogo, la mia droga


Lo sport aiuta a star meglio, a trasformare il proprio fisico e la propria mente, a mettersi in gioco, a sperimentarsi in piccole e grandi gare, di seguito Ileana racconta la sua esperienza di atleta runner prima e ultrarunner poi, rispondendo ad alcune mie domande, conosciuta alla transumanza organizzata dall’amico Ivano, da Anzio a Jenne 100km in amicizia correndo e faticando.

Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Decisamente si il giorno della mia prima 53km.”

Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva? “Ho sempre praticato sport, iniziando dal primo amore il volley all’età di 7 anni, poi il nuoto (visto che a 23 anni non sapevo nuotare) e non per ultima la corsa che praticherò finché il corpo mi assiste.”

Quali sono i fattori che contribuiscono al benessere e performance nello sport? “Nella vita frenetica di tutti i giorni lo sport è la mia valvola di sfogo.”

C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport? “Sicuramente condividere la stessa passione con il proprio partner…aiuta molto!”

E certo insieme è molto meglio, si definiscono insieme obiettivi di gara e di allenamento e tutto diventa più facile, organizzarsi, pianificare, partire.

Cosa pensano i tuoi familiari e amici della tua attività sportiva? “Di solito dicono che sono matta e forse non hanno tutti i torti, ma in fondo sono felici di sapermi felice!”

Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Quando parlo con persone che non corrono di una gara che devo fare mi chiedono quasi tutte “vai a fare la Maratona di Roma?” (Come se ci fosse solo quella gara…ahahah), oppure “ma perché paghi pure per fare le gare?" (Ebbene sì!!)”

Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Più che una scoperta è una conferma…sapevo di essere una persona testarda e determinata nella vita, ed è stato lo stesso nello sport.”

Quali sono le capacità, caratteristiche, qualità che ti aiutano nel praticare il tuo sport? “Voglia di divertirsi, di faticare quando serve, un pizzico di pazzia che non guasta.”

Che significato ha per te praticare il tuo sport? “Fa parte di me non so stare senza sport…posso dire che è la mia droga!”

Quali sono le sensazioni che sperimenti nello sport? “Di solito quando inizio una gara sono euforica, poi mi maledico per esserci andata, quando sta per finire non vedo l’ora che arrivi la prossima (noi runners siamo squilibrati!!!)”

Vero confermo, noi runner siamo tutti uguali, sempre alla ricerca di fatica, sfide, cose assurde, e poi ci divertiamo a raccontarle, abbiamo superato anche queste, ora tocca alzare un po’ l’asticella, cerchiamo qualcosa di più difficile o strano o assurdo, questo è il fantastico mondo dei runner.

Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport? “Non faccio questo di mestiere, lo faccio a livello amatoriale, ogni cosa va fatta con i dovuti modi e tempi, l’infortunio è li dietro l’angolo che aspetta un tuo passo falso.”

E a volte si fanno passi falsi, poca prevenzione, poco stretching, pochi massaggi, pochi recuperi, ma noi runnner siamo fatti così, un po’ alla volta impariamo dall’esperienza.

Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi al tuo sport? “Lo sport dovrebbe essere un momento di divertimento, fare qualcosa che piace, confrontarsi con altre persone.”

Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “Credo che a certi livelli sia fondamentale, gli atleti sono sottoposti a forti stress e avere un professionista a disposizione sia utile.”

Qual è una tua esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare? “Una gara che non avrei dovuto fare non stavo bene, però era fortemente voluta, beh l’ho fatta e contro crampi, problemi intestinali sono riuscita a finirla, mi ha dato tanta fiducia in me stessa.”

A volte si riescono a fare le cose impensabile e una volta fatte ti danno tanta sicurezza e aumenta l’autoefficacia.

C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci ed impegnarti? “In alcuni casi serve, l’amico e compagno di squadra Emanuele Ludovisi dice “Il dolore si combatte con il dolore!”.

Come hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà? “La passione e la forza di volontà aiutano molto a superare le avversità che si presentano.”

Ileana è menzionata nel libro “Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”, edito da Prospettiva Editrice.


Per approfondimenti sul mondo degli ultrarunner è possibile consultare il libro "Ultramaratoneti e gare estreme", inoltre è in uscita il libro Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, edizioni-psiconline, 2017, pagine 240 circa, prezzo 20.00 euro, ISBN 978-88-99566-16-6
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html

Matteo SIMONE
www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
https://www.ibs.it/ultramaratoneti-gare-estreme-libro-matteo-simone/e/9788874189441

Si è conclusa la Move Week: Settimana dello sport per tutti e di stili di vita attivi


 
Si è conclusa la 6° edizione della Move Week: settimana di mobilitazione dedicata alla promozione dello sport per tutti e di stili di vita attivi, che si svolge ogni anno in tutta Europa. La campagna è promossa dall'ISCA - International Sport and Culture Association, con l’obiettivo di incrementare del 20% il numero di europei fisicamente attivi entro il 2020.

In Italia la campagna è coordinata dall’Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti e gode del patrocinio del Ministero della Salute e dell’ANCI-Associazione Nazionale Comuni d’Italia.

Quasi 200 gli eventi in moltissime città italiane, molte attività sportive rappresentate dai tradizionali tornei di calcio, basket e pallavolo al pattinaggio in linea, la capoeira, l’hip hop e il latin shake, dall’atletica leggera, nuoto e tennis alle bocce, mini-maratone e gare podistiche, finanche al volteggio equestre

La camminata notturna, con il buonissimo gelato offerto da Procopio in Piazza Re di Roma, è stata organizzata dal Gruppo sportivo nazionale del CISOM, che si è svolta il 29 maggio in contemporanea in 14 città italiane, tra le quali Roma, Firenze, Como, Torino, Trento, Padova, Perugia, Cosenza.

Gli allenamenti con non vedenti e ipovedenti che vogliono correre e camminare, dell’associazione Achilles International, si sono svolti a Roma e continueranno presso il parco degli acquedotti alle ore 18.30.

Achilles International parteciperà, con una rappresentativa di 4 atleti con disabilità visiva e relative guide, il 17 Giugno 2017 ore 21:00 alla Roma 1/2 maratona notturna o Corri Roma 10K notturna.

Di seguito alcune testimonianze di non vedenti e ipovedenti che rispondono ad alcune mie domande.

In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere?

Sandro Mille: “Lo sport per me si è rivelato il miglior antidepressivo naturale, mi ha aiutato a distrarmi dalle preoccupazioni e ad allontanare i pensieri negativi.”

Federica Carbonin: “In passato mi ha aiutato a superare momenti difficili, a credere di nuovo in me stessa e nelle mie capacità, mi fa bene al fisico e alla mente, ne beneficio molto, ad esempio, dopo otto ore di lavoro dietro la scrivania.”

Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella pratica del tuo sport?
Sandro Mille: “Nella mia condizione di ipovedente per correre ho bisogno di affidarmi al 100x100 ad un atleta guida. Ciò significa che, prima di tutto, devo sviluppare da subito un principio di intesa col mio accompagnatore. Devo essere sempre attento alle segnalazioni che mi vengono comunicate relative a variazioni di terreno, deviazioni di percorso, ostacoli improvvisi. Per cui prima del fisico ho bisogno di allenare l'affiatamento con la persona che mi guida per trovare una buona sintonia.”

Ada Nardin: “Devo certamente stare attenta a non cadere o farmi male. Dal momento che non vedo ho bisogno di non inficiare le mie altre funzionalità.”

Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che ti ostacolano nella pratica dell'attività fisica?
Sandro Mille: “La mia determinazione a correre può essere ostacolata solo da condizioni climatiche particolarmente avverse: freddo intenso, pioggia molto forte. Non mi preoccupa il caldo e tanto meno una lieve pioggia. Ho corso col caldo ma devo bere tanto. Ho corso anche sotto una leggera pioggia e mi sono divertito di più. Mentre a livello fisico solo un infortunio può fermarmi, devo sentire dolore per fermarmi, finchè si tratta di fastidio o risentimento io corro sempre.”

Ada Nardin: “Quelle fisiche sono il peso eccessivo che devo diminuire, mentre quelle ambientali sono l’umidità e il vento freddo che mi crea problemi agli occhi.”

Cosa ti fa continuare a fare attività fisica, haì rischiato di mollare?

Sandro Mille: “Non ho mollato, sto continuando gli allenamenti, adoro le sensazioni che mi trasmette il mio corpo quando è in buona forma fisica.”

Federica Carbonin: “La voglia di fare sempre di più, di migliorare, senza eccedere, però.”

Ada Nardin: “Non ho mai pensato di mollare anche se l’agonismo mi spaventa abbastanza.”

Quali persone hanno contribuito al tuo benessere nello sport o alla riuscita della gara?
Sandro Mille: “Fortunatamente sono venuto a conoscenza del progetto Achilles International ed eccoci qua: atleti volontari dell'Associazione Sportiva La Sbarra che aiutano atleti non vedenti e ipovedenti a correre. Sia in allenamento che in gara Atleta Guida e Atleta non vedente procedono affiancati, uniti polso a polso attraverso un cordino.  Ci vuole accortezza e sensibilità e i ragazzi de La Sbarra riescono a compiere l'impresa di guidare un atleta disabile per mano fino al traguardo. E' una cosa molto impegnativa ma sanno farla con naturalezza e delicatezza.”

Federica Carbonin: “Gare vere e proprie ne ho fatte solo con l’equitazione ed il volteggio, ne ho fatte diverse, regionali e nazionali, raggiungendo sempre ottimi risultati. Sicuramente il merito è stato delle mie istruttrici che hanno creduto in me e hanno saputo prepararmi al meglio. In particolare ricordo la mia prima istruttrice, Miriam, che sapeva insegnarmi con leggerezza ed insieme, quando ci voleva, con un po’ di severità.”

Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica?
Sandro Mille: “Ho scoperto che di possedere una sana e buona tenacia. Qualità che mi consente di dire a me stesso: ‘Se voglio, io posso!!!’

Ada Nardin: “Una testardaggine ed una resistenza alla fatica maggiori di quanto credessi.”

Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi allo sport?
Sandro Mille: Citius!, Altius!, Fortius! E’ il motto olimpico che tradotto dal latino significa: ‘Più veloce! Più in alto! Più forte!’  Ragazzi lasciatevi coinvolgere da un’attività sportiva e godetevi poi le sensazioni che un corpo allenato può donarvi.”

Ada Nardin: “Mettetevi in gioco praticando sport e non guardando sempre gli altri giocare e vincere.”

L’attività fisica non solo quale sport per raggiungere prestazioni eccellenti, non solo sport come performance ma anche come promozione della salute, prevenzione e aggregazione sociale.

Affidarsi e fidarsi, è quello che si può sperimentare nello sport, è quello che si sperimenta correndo e camminando con gli atleti con disabilità visiva.
 

380-4337230 - 21163@tiscali.it
www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+simone+matteo.html

lunedì 5 giugno 2017

Francesco Sebastiani, 100km Passatore: Senza la testa non si va da nessuna parte

Matteo Simone 
 

Il Passatore, una gara di 100km di corsa a piedi con partenza da Firenze ed arrivo a Faenza attraversando a metà strada il Passo della Colla, con altitudine di quasi 1.000 metri, il che comporta correre in salita per diversi chilometri arrivando in sera inoltrata a metà gara e quindi cambio abbigliamento per diversa temperatura climatica con più freddo.

Di seguito Francesco (ASD Track & Field Master Gross) racconta la sua esperienza e le sue impressioni rispondendo al alcune mie domande.
Ciao, se ti va di rispondere, cosa significa per te la gara di 100km del Passatore, ?Ben volentieri ed onorato rispondo. Avevo già fatto sei Ultra quest'anno, ma il Passatore era l'obbiettivo primario che mi ero posto quando ho deciso due anni fa di ricominciare a correre dopo 15 anni di inattività totale. Cosa significa? Era la mia personale "Olimpiade", sapevo che se avessi superato questa prova dopo il mondo Ultramaratona lo avrei vissuto con altro spirito. Le altre Ultra erano di "preparazione", una sorta di "mental training "... il Passatore era la mia Sfida con me stesso.

Giuseppe Tripari, gara di 100 km: Il Passatore ha un sapore unico

Matteo Simone
 

Si respira un’aria particolare di festa in occasione delle ultramaratone e in particolare in occasione del Passatore.

Un lungo treno di corridori che si portano da Firenze a Faenza, alcuni scortati da bici, moto, auto, e altri da soli a gruppetti avanzano verso i 1.200 metri del Passo della Colla per poi lanciarsi in picchiata in discesa proseguendo verso Faenza e incontrando passanti e spettatori fino a che tramonta il sole e ai ristori puoi trovare un po’ di alimenti e bevande per integrarsi e continuare il lungo viaggio di 100 km fino all’arrivo.

Di seguito Giuseppe, uno dei partecipanti, racconta la sua esperienza e le sue impressioni rispondendo al alcune mie domande, ho avuto modo di conoscerlo in occasione della 50km in Abruzzo.

Massimiliano De Luca, 100km Passatore: Se non usi la testa non la finisci la gara

Matteo Simone

Il pensiero di tanti runner che hanno fatto la maratona è passare un giorno alla 100km; fare un giorno nella vita una gara di 100km e perché no il Passatore a fine maggio?

E così che due atleti, Alessandro Reali e Massimiliano De Luca, decidono insieme di prepararsi per questa grande avventura, together is muche better.
Di seguito, Massimiliano racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Gara di 100km del Passatore, cosa significa per te?Questa gara era un sogno inarrivabile. Una sfida solo per me stesso. Volevo vedere cosa c'era oltre la fatidica soglia dei 42 km, cosa si prova a spingersi oltre quella distanza. Ho parlato spesso con persone che l'avevano corsa questa gara, ma come la maggior parte delle cose nella vita, le devi provare sulla tua pelle. Ciò che mi ha spinto a farla è stata la curiosità di mettere alla prova tutto me stesso.”

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