martedì 2 luglio 2019

La "capacità di saper soffrire"

Matteo SIMONE

In condizioni estreme avviene una sorta di autoregolazione organismica, sembri di essere all’estremo senza soluzioni, in una condizione di quasi arresa, ma poi arriva sempre un momento di lucidità riparativa che ti porta in salvo e ti toglie dalla situazione di crisi, e tutto ciò poi ti serve e ti aiuta nella vita quotidiana, lo sai che se vuoi, ti impegni e se sei fiducioso si risolve tutto

Questo è il vantaggio della resilienza, trasformare tutto, raccogliere sempre dalle esperienze il buono che c’è.
Gli atleti sperimentano di saper soffrire, di riuscire, di superare momenti difficili.

lunedì 1 luglio 2019

Anna Paola Improta, runner: Il primo allenamento è quello mentale

Nello sport nulla è impossibile, il nostro corpo ha mille possibilità

A volte le passioni aiutano a prendere in mano le redini della propria vita, pare che questa sia l’esperienza di Anna Paola che da piccola è stata introdotta dalla madre nel mondo dello sport e poi ha dedicato una vita allo sport e nulla l’ha fermata, nemmeno un cancro perché lei ha voluto continuare a cavalcare l’onda del cambiamento con le risorse residue che paiono essere immense tanto da aver voglia di rifare una maratona non appena si sente abbastanza pronta.

Di seguito l’esperienza della presidente dell'associazione "Runners Parco San Felice" di Foggia, Anna Paola che ho conosciuto nei sentieri del Gargano grazie all’amico ultra camminatore Michele Spagnuolo che organizza tanti cammini, dai più ardui come le 100km alle più semplici camminate serali per spronare gente a mettersi in movimento.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Si, in una gara podistica a Carpino sono arrivata seconda assoluta.” 

domenica 30 giugno 2019

Vittoria Elicio: Prossimi obiettivi sono gare trail sempre con distanze più lunghe

La mia passione Trail mi fa sentire bene a prescindere risultato
Matteo SIMONE 

Una volta scoperta una passione che fa star bene, fa sperimentare buone sensazioni e benessere psicofisico ed emotivo, si cerca di dedicarsi sempre di più e meglio cercando di alzare l’asticella dei chilometri e delle difficoltà scegliendo di partecipare a gare sempre più impegnative e sfidanti ma non impossibili.

Di seguito Vittoria racconta la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?No, campionessa mai, contenta della mia prestazione sprizzando di felicità da fare capriole in alcune gare tipo maratona di Padova, Milano e tante altre. Ora c'è la mia passione Trail che mi fa sentire bene a prescindere risultato.” 

Lupo Francesco: La passione per la corsa è cresciuta sempre più

Vito Melito mi ha trasmesso ancor più voglia di macinare km
Matteo SIMONE 

Lo sport è una palestra di vita da consigliare fin da piccoli per apprendere da subito l’arte dello sport individuale o in compagnia, per apprendere dall’esperienza, per diventare adulti responsabili e consapevoli; per sapersi relazionale con gli altri con competitività senza aggressione; per raggiungere obiettivi individuai e di squadra con impegno e determinazione senza scorciatoie.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Francesco Lupo attraverso risposte ad alcune mie domande.
Quando ti sei sentito campione nello sport? Non mi sento un campione. Penso veramente che i campioni siano altri. Quando mi chiamano così o mi dicono “eh ma te vai forte” la mia sincera risposta è “mi alleno tanto…”. Una cosa che non mi fa sentire un campione, ma mi rende felice, è la stima da parte di altri atleti per il mio modo di essere.”

Ultramaratoneti e gare estreme: Cosa motiva questi atleti?

Cosa li spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?
Matteo Simone 

Questi i quesiti che si è posto l’autore Matteo Simone per stendere questo libro, si parla di ultramaratone e di gare estreme per lunghezza chilometrica, per condizioni fisiche-naturalistiche e metereologiche nelle quali si affrontano i percorsi, per le richieste mentali poste a questi atleti.  

Il testo consente di calarsi nella realtà degli ultramaratoneti, grazie all’esperienza diretta dell’autore e al contributo di centinaia di atleti intervistati che hanno condiviso le loro esperienze di gara. Vi sono i racconti di amanti della corsa e di atleti professionisti. In primo piano è il vissuto esperienziale degli atleti, le loro problematiche, le loro convinzioni, le loro paure, le loro esperienze di vita e i loro successi. Come ci ricorda la psicoterapia della Gestalt, è nell’esperienza che risiede la conoscenza. Un libro affascinante che riporta le motivazioni di queste persone, che tratteggia le loro strutture caratteriali. Un testo che permette di avvicinarsi a questo tipo di discipline considerate estreme e impossibili.

I fratelli Elvino, Loris e Pietro Gennari nella storia dell’ultramaratona

Tre fratelli vincevano una maratona arrivando insieme in 2h35’24”
Matteo SIMONE 

Tre fratelli Elvino, Loris e Pietro, di cui Elvino e Loris gemelli, anni fa vinsero una maratona in 2h35’24” arrivando insieme mano nella mano, negli anni ’70 dove gli Italiani erano specialisti nella velocità, nel mezzofondo, nel fondo, nelle maratone, ma anche nelle ultramaratone.

I fratelli Gennari hanno scoperto il loro talento e hanno approfittato a girare il mondo vincendo gare contro atleti delle altre nazioni, compreso i paesi dell’Est, gare estreme per chilometraggio elevato e per condizioni climatiche, specialisti della 100 km nel mondo oltre che in Italia.
Tante le glorie, tanti gli aneddoti, ma anche qualche sconfitta. Elvino, per esempio, non è mai riuscito a vincere la classicissima 100km del Passatore, ha partecipato 10 volte, la prima volta il 25.05.1975 classificandosi 11° in 8h25'01", è salito diverse volte sul podio: tre secondi posti nel ’76, ’77, ’78 e due  terzi posti nel '81 e '84; due quarti posti nel '80 e '85 e l'ultima partecipazione risale al 29.05.1993.

Vito Melito vinse 4 volte la 100 km del Passatore (1976, 1977, 1978, 1981)

E’ stato anche Primatista Italiano dei 50 Km in 2h 59’44”
Matteo Simone 

La 100km del Passatore da Firenze a Faenza sempre più una gara obiettivo di tanti runner e ultrarunner. 

Si corre ogni anno l’ultimo fine settimana di maggio da oltre 40 anni, decine di anni fa i protagonisti erano Vito Melito (classe 1945) che l’ha vinta 4 volte e i tre fratelli Gennari di cui 2 gemelli Elvino e Loris che arrivavano spesso a podio, soprattutto Elvino più volte arrivato secondo.
Il 30 maggio 1976, Vito vinse la 100 km del Passatore in 7h07’46”, precedendo Elvino Gennari 7h23’08” e Aldo Novacco 7h33’31”, quarto Erio Rurini 7h45’30”. La prima donna è stata Renata Ortolani in 12h56’51”.
Anche l’anno successivo, il 28 maggio 1977, Vito è stato il più forte alla 100km del Passatore. Una gara spettacolare con tanti colpi di scena dove Elvino era al comando a Brisighella con 5’23” di vantaggio su Vito e al passaggio del 100°km ottenne anche la miglior prestazione al mondo con un crono di 6h20’35”. Ma la gara era di 107km e nell’ultimo chilometro fu sorpassato da uno splendido Vito Melito che ha bissato la vittoria dell’anno precedente.

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