mercoledì 11 febbraio 2015

Mindfulness: attenzione, consapevolezza, meditazione

Mindfulness significa "stato mentale che ha a che fare con particolari qualità dell'attenzione e della consapevolezza che possono essere coltivate attraverso la meditazione".

Si tratta di una consapevolezza che "emerge attraverso il prestare attenzione allo svolgersi dell'esperienza momento per momento: a) con intenzione; b) nel presente; c) in modo non giudicante”.

Strumenti per gestire particolari situazioni di stress o di sofferenza

Alcuni strumenti per gestire particolari situazioni di stress o di sofferenza sono le seguenti: il flusso di luce, il posto sicuro interiore, rilassamento progressivo, l’umorismo.
La tecnica del flusso di luce è molto utile per attivare il guaritore interiore:
“Esplori il suo corpo partendo dalla testa per arrivare ai suoi piedi e noti le sensazioni spiacevoli o tensioni nel corpo . Immagini ora un flusso di luce colorata, del colore che le piacerebbe del colore che il suo corpo ha bisogno per guarire oggi. Lasci che la luce lenitiva e guaritrice entri sempre di più nel suo corpo fino a giungere alla parte del corpo che sente più debole e in quel punto immagini di intensificare sempre di più questa luce colorata e benefica. Continui a far fluire la luce dalla testa al collo e alle spalle. Lungo il torace e giù lungo le braccia sino alla punta delle dita. Lasci che la luce guaritrice e lenitiva scorra attraverso il busto fino alle gambe e fuori attraverso i piedi. Lasci che la luce scorra in ogni parte del suo corpo.
Contemporaneamente mentre ciò avviene noti cosa succede e poi immagini di dire a se stesso le parole che avrebbe più bisogno di sentire ora”.
POSTO SICURO (Rifugio interiore)
Costruire all’interno del sé un’area relativamente libera da conflitti, una base sicura intrapsichica.
Il ritrovamento o la costruzione di un rifugio Interiore può consentire:
-  l’accesso ad una condizione psicofisiologica «libera da conflitti» vissuta come ristoratrice e autocurativa;
-  il riaccesso a risorse interiori dimenticate;
-  di iniziare a viversi come punto di riferimento per sé stessi, costruendo o ricostruendo uno spazio interiore vissuto come base sicura introiettata.

Praticare lo sport significa occuparsi del benessere della propria salute

Iniziare a praticare lo sport significa occuparsi del benessere della propria salute, sia a livello fisico che mentale. Per arrivare a decidere di fare uno sport significa che la persona ha raggiunto la consapevolezza di star meglio, di far qualcosa per la propria persona ed una buona opportunità può essere praticare un’attività sportiva che all’inizio può essere faticoso dal punto di vista fisico ma anche organizzativo considerando le spese per praticare uno sport o per acquistare l’abbigliamento adatto, Ma una volta deciso e passati all’azione tutto diventa più facile, il mantenimento comporta lo sperimentare sensazioni di benessere fisico mentale, emotivo e relazionale. Ci si confronta con altri che fanno lo stesso sport, si condivide assieme agli altri ‘attività sportiva. In particolare la corsa è ideale per iniziare un cambiamento per la propria vita. E’ facile da praticare in quanto non comporta una spesa eccessiva per quanto riguarda le strutture e l’abbigliamento. Si può iniziare con un paio di scarpe da ginnastica che bene o male tutto hanno a disposizione e con il tempo ci si accorge che ci sono abbigliamenti più tecnici, più adatti, e che si sta meglio se si diminuisce di fumare. Questa attività può continuare sperimentando benessere e voglia di competizione con i propri amici di corsa e si può arrivare alla consapevolezza che tutto è possibile, come è possibile iniziare un’attività sportiva che ti prende fino a non poterne fare a meno, così si arriva alla consapevolezza che è possibile smettere di fumare per un maggior benessere e per una prestazione migliore.

Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico

La Psicologia dello Sport (PdS) è una disciplina che si è sviluppata in ambito accademico e nel mondo dello sport a partire dalla seconda metà degli anni ’60.
Infatti, durante un congresso di Medicina dello Sport decisero di organizzare il primo congresso mondiale di Psicologia dello Sport, che venne tenuto a Roma nel 1965 e che vide la partecipazione di circa 400 studiosi provenienti da 27 nazioni.
In tale occasione venne fondata la prima Società Internazionale di Psicologia dello Sport, l’International Society of Sport Psychology (ISSP), e Ferruccio Antonelli ne fu eletto presidente.
Martens, uno degli studiosi più importanti e conosciuti nell'ambito della psicologia dello sport, afferma che l'intervento psicologico deve essere orientato a:
-         tarare gli obiettivi;
-         raggiungere la motivazione;
-         apprendere a controllare le emozioni e l'ansia;
-         focalizzare e concentrare l'energia e l'attenzione;
-         migliorare la fiducia in se stessi e la consapevolezza di sé;
-         controllare le attività immaginative.
Un obiettivo per essere ben formulato deve possedere diverse caratteristiche:
Precisione: l’obiettivo deve essere chiaro, preciso e misurabile
ormulazione in positivo dell’obiettivo.
Cosa voglio ottenere? Che cosa desidero?
Motivazione: l’obiettivo deve motivare, quindi avere degli effetti che possano generare benefici per la persona che lo persegue.
Carica motivazionale dell’obiettivo.
Cosa c’è di così importante per me nel raggiungimento di questo obiettivo?
Sensorialità ed emozionalità: l’obiettivo deve essere percepito a livello sensoriale attraverso immagini, suoni e sensazioni al fine di produrre in noi delle emozioni positive.
Descrizione in termini multisensoriali.

Autoefficacia: raggiungere i propri obiettivi partendo dalle risorse personali

Le nostre credenze riguardanti un certo risultato futuro contribuiscono a concretizzare proprio quel risultato che avevamo presagito.
L’autoefficacia è la convinzione della propria capacità di fare una certa cosa, o in altre parole, di raggiungere un certo livello di prestazione.
L’autoefficacia viene definita dallo psicologo Albert Bandura come “la fiducia che una persona ripone nella propria capacità di affrontare un compito specifico”.
Le fonti delle convinzioni di efficacia:
1.    ESPERIENZA DIRETTA
Le esperienze di gestione efficace. Affrontare con successo una situazione è la via più proficua per acquisire un forte senso di efficacia. successi determinano una solida fiducia nella propria efficacia personale.
I fallimenti invece la indeboliscono, in particolar modo qualora si verifichino prima del costituirsi di un saldo senso di efficacia. L’acquisizione di un solido senso di efficacia richiede il superamento di ostacoli per cui è necessaria la perseveranza nell’impegno
2.    ESPERIENZA VICARIA
     La seconda delle principali vie per la creazione e il rafforzamento delle convinzioni di efficacia è costituita dall’esperienza vicaria fornita dall’osservazione di modelli. vedere persone simili a sé che raggiungono i propri obiettivi incrementa nell’osservatore la convinzione di possedere anch’egli le capacità necessarie a riuscire in situazioni analoghe.
3.    PERSUASIONE VERBALE
     La persuasione è il terzo  mezzo capace di consolidare la convinzione delle persone di essere in possesso di ciò che occorre loro per riuscire. Le persone che sono state convinte verbalmente di essere in possesso delle capacità necessarie per compiere efficacemente determinate attività hanno più probabilità di attivare un impegno maggiore e più prolungato. Chi è abile nel migliorare il senso di efficacia  fa in modo che non si cimentino prematuramente in situazioni che hanno buone probabilità di condurre a frequenti insuccessi. Incoraggia, inoltre, a misurare i propri risultati in temini di miglioramento personale piuttosto che di confronto competitivo con gli altri.
4.    GESTIONE DELLE EMOZIONI
Anche l’umore entra in gioco: lo stato d’animo positivo aumenta il senso di autoefficacia e quello negativo lo diminuisce. le persone dotate di un buon senso di efficacia considerano il proprio stato di attivazione emotiva come qualcosa che facilita l’azione dando energia, mentre quelle sfiduciate vivono la stessa attivazione come debilitante.

Dentro ognuno di noi c’e una parte sciamanica che aspetta di essere risvegliata

La vita della persona è determinata da una serie di scelte sin dalla nascita, tali scelte possono essere volontarie o involontarie, proprie o fatte da altri.
Educhiamo i nostri figli a fare il loro corso della vita seguendo determinate griglie/binari riconosciuti, approvati dalla cultura/società.
Capita di avere delle potenzialità, degli stati di consapevolezza che teniamo ben nascosti, spesso anche a noi stessi, perché ci potrebbero causare problemi esistenziali a causa dell’incomprensione da parte degli altri.
Come ha scritto B. N. Banstola: “Dentro ognuno di noi c’e una parte sciamanica che aspetta di essere risvegliata, un ‘bambino sciamano’ pronto a muovere i primi passi in una realtà non ordinaria. Con un lavoro di sinergia tra corpo e mente possiamo trascendere i soffocanti limiti della realtà ordinaria e recuperare le conoscenze sciamaniche.
Attraverso l’espansione della consapevolezza oltre a quello che viene vista come ‘ordinaria’ realtà individuale, possiamo scoprire che ciò che occorre per affrontare le sfide della vita è dentro di noi. Ristabilendo una consapevole connessione con il nostro vero essere scopriremo la nostra natura multidimensionale e saremo in grado di capire il senso e lo scopo della nostra vita e sapremo coltivarla nella sua unicità.

Tra accoglienza, transito e respingimento dei migranti e rifugiati

Sono in aumento gli sbarchi dei profughi in provenienza dall’Africa e dall’Asia medio-orientale. Al 31 agosto 2014 le persone sbarcate in Italia sono state complessivamente 112.689. (1)
In assenza di vie sicure e regolari per entrare in Europa, ogni anno sono decine di migliaia le persone che, alla disperata ricerca di asilo o di una vita migliore, tentano la traversata del Mediterraneo centrale. Nei primi nove mesi del 2014, nel tentativo sono morte più di 2500 persone. Mare Nostrum, l’operazione condotta dall’Italia, è riuscita per il momento a tamponare queste problematiche, ma da sola non basta né può essere una soluzione duratura.
È più che mai urgente e necessario che l’Unione europea intervenga con un’operazione di ricerca e soccorso dotata di risorse adeguate e con mandato europeo per onorare quella che è una responsabilità europea comune.
Il 10 luglio 2014 è intervenuto un accordo Stato-Regioni-Enti Locali per un piano nazionale di accoglienza e i posti messi a disposizione dallo SPRAR (Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati) sono stati portati a quasi 20mila entro il triennio 2014-2016.
Eventi formativi e culturali gratuiti:
Roma, 17 Febbraio 2015.  XIII CONVEGNO dell’Italian National Focal Point Infectious Diseases and Migrant “Salute e Migrazione: nuovi scenari internazionali e nazionali” organizzato dall’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate - Istituto Superiore di Sanità.
Destinatari. Personale dirigente e operatori del Servizio Sanitario Nazionale, di Associazioni di Volontariato e di ONG specificamente impegnati nelle tematiche del Convegno.
La partecipazione alla manifestazione è gratuita. La domanda, che potrà essere scaricata in formato PDF dal sito www.iss.it  dovrà essere compilata, firmata e trasmessa via fax alla Segreteria Tecnica Organizzativa (Fax: 0649902813) o in formato digitale all’indirizzo sgp.mipi@iss.it.

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