domenica 17 novembre 2019

Flavio Noro, duathlon: Sono una persona che non molla mai, tutto è possibile

Sono una testa dura, preferisco arrivare ultimo ma arrivare senza mollare
Matteo Simone 

Lo sport insegna a non mollare, a rialzarsi, ad affrontare fatica e salite, a fidarsi di se stessi nonostante le cadute, le sconfitte e gli infortuni. 

E’ importante ancorarsi alle precedenti esperienze di riuscita e di successo per non demoralizzarsi, per mantenere l’entusiasmo, per non demotivarsi, per continuare a prefiggersi mete e obiettivi sfidanti. Di Seguito l’esperienza di Flavio attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Io solo per il fatto che pratico sport mi sento campione, non nel senso di vittorie ma per me stesso.” 
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato spinto da mio padre che è stato tedoforo alle olimpiadi di Roma 1960, tra alti e bassi pratico sport (diversi sport negli anni) dal 1974.”

Naomi Krauzig: Obiettivi? Competere in una maratona insieme al mio fidanzato

Finché stai respirando hai la possibilità di realizzare i tuoi sogni
Matteo SIMONE 

Praticare uno sport aiuta a conoscersi e a capire cosa si vuole e si può fare da grandi, si inizia a provare uno sport individuale e di squadra e crescendo si cambia cercando quello più indicato per se stessi, dove si sperimenta benessere e si scoprono capacità personali.

Ti sei sentita una campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? "Quando faccio i miei record personali." 
Qual è stato il tuo percorso nella pratica dell'attività fisica?Ho iniziato da giovane con la ginnastica intorno ai 5 anni e ho continuato con l'equitazione, l'allenamento nei vigili del fuoco, la pallamano, il nuoto e il pattinaggio in linea durante l'infanzia. Dopo 14 anni, ho iniziato a fare: wrestling, immersioni, crossfit e corsa. Ho continuato le ultime tre attività grazie all'adesione alla squadra nazionale di salvataggio ‘Hellenic Rescue Team’. Negli ultimi 4 anni ho continuato con un allenamento intensificato per la corsa di lunga distanza combinato con sessioni di allenamento HIIT (High Intensity Interval Training)."

giovedì 14 novembre 2019

Campioni Italiani Maratona: René Cunéaz e Sarah Giomi, allenati da Giorgio Rondelli


René e Sarah sono i nuovi Campioni Italiani di Maratona 2019 presso la città di Ravenna, una città che a me sta a cuore per avere dei nipoti che ogni tanto vado a trovare. Dopo una gara si fanno sempre bilanci ed è fondamentale cogliere  ed enfatizzare quello che è andato bene memorizzando le sensazioni ed emozioni positive e approfondire lo studio che di ciò da migliorare per far meglio la prossima volta e rimodulare obiettivi partendo da quel momento. Di seguito René e Sarah raccontano la loro esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Che intenzioni avevi solo titolo o anche personal best? Soddisfatto/a?
René: “Ciao Matteo, guarda per quanto riguarda il personale sapevo, ma non ero sicuro, di non avere la condizione necessaria per correre sotto le 2h15.32 però ero partito per vincere il titolo italiano. Poi non posso nascondere che avrei voluto vincere il titolo correndo sotto le 2h18. Quindi sono soddisfatto a metà. Sono felice per aver ottenuto il mio primo titolo italiano ma deluso dalle sensazioni che ho provato in gara domenica mattina.”

mercoledì 13 novembre 2019

Sarah Giomi, Campionessa Italiana Maratona 2019: Sono seguita da un grande allenatore

Un sogno sarebbe arrivare a indossare una maglia azzurra
Matteo Simone 3804337230- 21163@tiscali.it

Un titolo Italiano è un grande prestigio, un grande risultato, sia per l’atleta che per l’allenatore, un’accoppiata vincente che torna a casa carichi di sensazioni ed emozioni positive a seguito di un investimento in termini di tempo, fatica per arrivare ad esprimersi al massimo della forma in una gara di maratona che è considerata insidiosa per diversi aspetti, da quello climatico alle condizioni fisiche e mentali dell’atleta durante la gara. 
Di seguito Sarah racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.

René Cunéaz, maratoneta: Sono felice per aver ottenuto il mio primo titolo italiano

In futuro chi lo sa se non proverò una 100km

Lo sport aiuta a essere determinati e a perseguire sogni finché non si realizzano, questa sembra essere l’esperienza di René che attraverso risposte ad alcune mie domande racconta la sua esperienza di Campione Italiano di Maratona 2019 presso la città di Ravenna, una città che a me sta a cuore per avere dei nipoti che ogni tanto vado a trovare.

Che intenzioni avevi solo titolo o anche personal best? Soddisfatto?  Ciao Matteo, guarda per quanto riguarda il personale sapevo, ma non ero sicuro, di non avere la condizione necessaria per correre sotto le 2h15.32 però ero partito per vincere il titolo italiano. Poi non posso nascondere che avrei voluto vincere il titolo correndo sotto le 2h18. Quindi sono soddisfatto a metà. Sono felice per aver ottenuto il mio primo titolo italiano ma deluso dalle sensazioni che ho provato in gara domenica mattina.”

Michael Zagato, runner: Altro personale questa volta sulla regina delle distanze


Correre una maratona è una grande impresa per molti runner soprattutto quando si scende sotto le 3 ore e a maggior ragione quando ci si avvicina alle 2 ore e mezza. 

Di seguito l’esperienza di Michael attraverso risposte ad alcune mie domande.
Grandissimo, altro personale?Ciao Matteo, si altro personale questa volta sulla regina delle distanze. Sono molto contento.

Il 2019 sembra essere un anno buono per Michael a seguito del suo stage running a Iten in Kenya, allenamenti dopo allenamenti, gare dopo gare, credendoci e impegnandosi con forte determinazione sta ottenendo sempre risultati prestigiosi nelle diverse distanze di fondo dell’atletica dai 5.000 metri alla maratona.
Eri consapevole di poterlo fare?Si ero consapevole di poter correre intorno a quel tempo, con il mio allenatore avevamo ipotizzato un passaggio alla mezza maratona in 1h17'30"-1h18', però la maratona ha mille variabili, e finché non sei in gara non sai come può andare. Domenica mi sentivo bene, allenato, concentrato. Sapevo che avrei potuto farcela!”

lunedì 11 novembre 2019

Magda Lena: Vorrei diventare un professionista dell'alpinismo estivo o invernale


I would like to get professional in mountaineering summer or winter

Sempre più donne si mettono alla prova in diversi campi, dal lavoro allo sport, cercando di fare le cose più difficili e impegnative come scalare montagne o arrampicarsi apprezzando i risultati ottenuti attraverso tanta fatica. Di seguito Magda Lena racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande: Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Non faccio sport professionistico. Non vengo pagato per questo, ma se sfido una nuova via difficile in arrampicata o raggiungo la cima di una montagna dura, mi sento come una campionessa.”

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