Un passo dopo l’altro si diventa campioni nella
vita e nello sport
Impegnatevi per ottenere ciò di cui avete bisogno, e quando non
riuscite a ottenerlo, ebbene, sorridete e tentate ancora, in un modo diverso.
William Hart
(1)
“Ciò che non mi uccide mi rende più forte” Friedrich Nietzsche
Il giorno 3 dicembre presso la
biblioteca di Palazzo Esercito, il Ministro della difesa ed il Persidente del
comitato Italiano Paralimpico (CIP) Luca Pancalli hanno firmato una lettera di
intenti per promuovere la pratica sportiva quale elemento di stimolo per il
recupero fisico-psicologico del personale della difesa affetto da disabilità
per incidenti subiti nell’adempimento del proprio dovere.
Con
la lettera d’intenti, il CIP ed il Ministero della Difesa condividono:
-
Il
principio che lo sport riveste carattere di fenomeno culturale, di grande
rilevanza sociale e che, per le insite implicazioni di carattere educativo,
tecnico, sociale e ricreativo, deve essere considerato un vero e proprio valore
fondamentale per l’individuo e la società;
-
Lo
scopo di individuare le strategie ed i mezzi più funzionali ed efficaci per
promuovere l’attività sportiva paralimpica come elemento di stimolo per il
reinserimento sociale e per un idoneo recupero fisico-psicologico del personale
della Difesa affetto da disabilità per incidenti subiti nell’adempimento del
proprio dovere e in servizio;
-
L’obiettivo
di sviluppare un’azione coordinata, nel rispetto delle specifiche competenze e
dei propri ruoli istituzionali al fine di promuovere, diffondere e coordinare
le attività sportive per militari disabili ponendo particolare riguardo alle
attitudini, alle preferenze ed alle capacità individuali degli stessi nella
fase di avviamento allo sport.
Il
CIP ed il Ministero della Difesa intendono collaborare per il conseguimento
delle suddette finalità demandando ad un Osservatorio composto da 4 membri di
cui 2 designati dal CIP e 2 designati dal Ministero dell difesa, senza alcun
onere a carico del bilancio dello Stato.
Sarà
compito del medesimo Organismo paritetico definire i criteri e le modalità di
accesso del personale militare con disabilità alla pratica sportiva paralimpica
presso le società sportive affiliate alle entità riconosciute dal CIP.
L’accordo
di collaborazione, che ha validità annuale, sarà tacitamente rinnovato per pari
durata nell’ambito del presente quadriennio paralimpico.
Tale
firma è avvenunta alla presenza del Presidente del comitato Olimpico Nazionale
Italiano (CONI), GIOVANNI Malagò e del Capo di Stato Maggiore della Difesa,
Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli., inoltre erano presenti alcuni degli atleti
militari che hanno intrapreso il percorso riabilitativo sportivo che ad alcuni
ha permesso di diventari Campioni Paralimpici.
In
sala erano presenti gli operatori dei media; rappresentati delle Forze Armate e
Corpi Armati dello Stato; il Tenente Colonnello Iannuzzi, Ufficiale
dell’Aeronautica in servizio presso l’Ufficio sport dello Stato Maggiore della
Difesa, responsabile della Sezione promozione e sviluppo pratica sportiva
personale disabile della Difesa, egli stesso ha un’esperienza sportiva
paralimpica importante avendo praticato il nuoto a livello europeo e mondiale;
il Tenente Colonnello Tommasulo, Ufficiale dell’Aeronautica Militare, pratica
nuoto; Il Caporal Maggiore Scelto Careddu, Volontario dell’Esercito Italiano
che pratica la pallacanestro a livello agonistico; ed anche psicologi dello
sport e fisioterapisti.
Il
Ministro si è soffermato sull’importanza del desiderio che permette di andare
avanti nella vita nonostante gli impedimenti, gli ostacoli, il desiderio che
permette di mobilitare le energie, le forze per raggiungere propri obiettivi.
Nella
Giornata Internazionale della disabilità Luca Pancalli afferma che lo sport
saprà restituire a questi ragazzi quello che almeno in parte hanno perso.
Ci
sorprendiamo ad apprendere che anche i disabili praticano sport, abbiamo
difficoltà ad immaginare come possano fare a superare le proprie disabilità per
praticare un determinato sport, per esempio il calcio praticato dai non
vedenti, oppure il basket in carrozzina, eppure il disabile riesce ad eccellere
nello sport, ed è anche determinato nei suoi obiettivi, riesce ad ottenere i
successi prefissati grazie alla sua capacità, alla sua determinazione, alla sua
voglia di emergere, di stare con gli altri, di dimostrare il suo valore, di
riscattarsi, comunque tutte motivazioni che si riscontrano negli sportivi non
disabili, e succede che anche alcuni atleti disabili facciano uso di sostanze
dopanti, così come molti atleti disabili mostrino il loro fairplay come il
pluricampione Alex Zanardi, che è un esempio per tutti. (2)
Il
movimento paraliimpico italiano ha mosso i primi passi nelgi anni che precedono
i primi Giochi Paralimpici Esitivi di Roma 1960, quando presso il Centro
Paraplegici di Ostia dell’INAIL, il prof. Antonio Maglio diede i natali alla
sport-terapia in Italia, alla stregua di quanto fatto dal prof. Guttman IN GRAN
Bretagna con i reduci dell II Guerra Mondiale. Maglio introdusse le attività
fisiche attraverso numerose discipline sportive, utilizzando lo spirito
agonistico quale stimolo a reagire e ritrovare le proprie abilità.
Grazie
al riconoscimento da parte dello Stato, con la Legge 189 del 15 luglio 2013 e
del successivo Decreto dell Presienza del Consiglio dei Ministri, attuativo
della stessa, del 18 aprile 2004, il CIP ha assunto il ruooo di Confederazione
delle Federazioni e Discipline Sportive Paralimipiche (sport per persone
disabili), sia a livello centrale che territoriale, alla stregua del CONI per
lo sport oliimpico (sport per persone normodotate), mantenendo il compito di
riconoscere qualunque orgtanizzzazione sportiva per disabili sul territorio
nazionale e di garantire la massima diffusione dell’idea paralimpica ed il più
proficuo avviamento alla pratica sportiva delle persone disabili, in stretta
collaborazione con il CONI stesso.
Luca Pancalli: “Il movimento paralimpico
italiano è un pianeta fatto di protagonisti straordinari, di storie
meravigliose, di emozioni pazzesche, di gioie e delusioni, di sogni che
diventano splendide realtà. Un mondo da conoscere, da vivere, una dimensione in
cui investire entusiasmo e passione, con la certezza di chi crede che lo sport
è uno soltanto. E non ammette differenze.”
L’idea di incentivare in ambito difesa la
pratica di attività sportive da parte di coloro che hanno acquisito disabilità
è nata anche a seguito di precedenti esperienze a livello militare
internazionale, sviluppate da Paesi fortemente impegnati nel settore del
sostegno al personale con disabilità (injured soldiers e veterans) – es. Stati
Uniti d’America e Gran Bretagna – che hanno dato risultati altamente positivi,
sino a portare alcuni militari a competere nel campo paraolimpico al massimo
livello, rappresentato attualmente dai giochi Paraolimici estivi e invernali.
Sulla base di questi presupposti è stato
elaborato il PROGETTTO per la costituzione di un organismo di supporto
interforze per l’attività sportiva di personale militare con disabilità fisiche
per incidenti subiti nell’adempimento del proprio dovere.
La prospettiva della collaborazione è duplice:
-
Su un piano si prefigge lo scopo di promuovere
e potenziare lo sviluppo delllo sport paralimpico in coordinamento e a sostegno
del CIP, metttendo a disposizione personale, mezzi e infrastrutture militati.
Si trattta, in particolare, di agevolare lo sviluppo agonistico di militari con
particolari doti tecnico sportive, garantendo loro l’assistenza necessaria il
supporto logistico – sanitario, sino a giungere all’eventuale partecipazione a
manifestazioni di alto livello nazionale/internazionale;
-
Su un altro piano, questa iniziativa deve
sottendere anche ad una finalità di carattere sociale riferita al recupero
psico-motivazionale della persona e alla sua più efficace reintegrazione
attraverso l’affermazione di un nuovo, emergente interesse nel settore
sportivo. In tale otttica lo sport, almeno nella fase iniziale riabilitativa,
diviene vettore di rinnovata consapevolezza nelle proprie capacità e nelle
proprie funzioni favorendo, pertanto, un valido reinserimento sociale
attraverso la pratica sportiva.
Le attività del personale saranno articolate
in 3 fasi:
1. POST
TRAUMATICA e RIABILITATIVA durante la quale si avviano contatti preliminari con
personale che ha subito incidenti e si effettua un’osservazione costante dellla
riabilitazione con riguardo alle attività sportie condotte;
2. AVVIAMENTO
ALLO SPORT prevede definizione di un programma di preparazione e allenamento
per la disciplina nella quale il militare ha più attitudine e di individuazione
della sede presso la quale effettuare la preparazione sportiva. Durante questa
fase ha luogo un controllo a distanza e una valutazione periodica dei
progressi;
3. AGONISTICA,
in cui sarà effettuata una stima tecnica del rendimento sportivo e una
valutazione periodica annnuale sul proseguio dell’attività (agonistica,
amatoriale, altro).
Alcuni
militari hanno già espresso interesse a svolgere attività sportiva con i colori
delle rispettive Forze Armate.
A tale scopo è stata costituita una sezione
espressamente dedicata all’attività paralimpica presso l'ufficio Sport e
collegamento Forze Armate-CONI dello Stato Maggiore Difesa.
(1)
Hart W., La
Meditazione Vipassana come insegnata da S.N. Goenka. Un’arte di vivere,
Artestampa, Modena , 2011, p. 63.
(2) Simone M., O.R.A.
Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere
obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano, 2013, p.
33-34.
La visione di
questo filmato è consigliabile per
trasmettere il messaggio che "Più grande è la lotta più glorioso è il
trionfo" e che "Puoi fare qualsiasi cosa"
Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
www.psicologiadellosport.net/eventi.htm
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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