Alcune ore prima della partenza di una maratona, una ragazza mi ha chiesto alcuni consigli per affrontare tale gara ritenuta difficile ed impegnativa anche perché per lei era la seconda volta che si cimentava in tale distanza.
Le ho fatto presente che potevo proporgli un breve lavoro
sull’autoefficacia e sull’autoconsapevolezza.
Per quanto riguarda l’autoefficacia, ho introdotto la maglia virtuale
dell’autoefficacia che ho chiamato anche maglia virtuale delle risorse.
Trattasi di un lavoro esperienziale con alcune visualizzazioni, pertanto l’ho
invitata a valutare le qualità, risorse, caratteristiche occorrenti per portare
a termine tale prestazione ed ha individuato tre caratteristiche e cioè: forza,
resistenza e tenacia.
L’ho invitata ad individuare nel passato degli eventi,
prestazioni dove ha dimostrato di possedere tale risorse, ed ha individuato nel
passato precedenti esperienze quali la precedente maratona portata a termine dove
ha sperimentato di possedere tali qualità.
Tali esperienze sono considerate da
Bandura la prima fonte dell’autoefficacia, cioè il ricordare precedenti
esperienze di riuscita, di successo incrementa la fiducia in se stessi.
Ho
proposto di immaginare di indossare al
momento della gara una maglia virtuale il cui tessuto deve essere
composto di forza, resistenza e tenacia e, inoltre, tale maglia dive avere
quattro tasche virtuali, nella prima dovrà mettere le precedenti esperienze di
successo ricordate; inoltre le ho chiesto di ricordare le sensazioni
sperimentate in occasione di tali esperienze e lei ha riportato delle forti
sensazioni di gioia, di benessere, di forza, tali sensazioni rappresentano la
seconda fonte di autoefficacia e quindi è opportuno immaginare di depositarle
in una seconda tasca virtuale della maglia della gara. Le ho chiesto da chi
vorrebbe sentirsi delle parole che l’aiuterebbero ad affrontare tale gara e
cosa vorrebbe sentirsi dirsi nel corso di tale gara soprattutto in eventuali momenti
di crisi o difficoltà, ha individuato una persona che è stata fondamentale
nella sua carriera sportiva e cioè Michele Spagnuolo del Team Frizzy e Lazzy,
una squadra di ultra camminatori.
Le parole di questa persona corrispondono alla
terza fonte dell’autoefficacia e quindi vanno conservate in una terza tasca
virtuale della maglia della gara; l’ultima fonte di autoefficacia sono i
modelli di riferimento, l’atleta ha individuato in un primo momento una persona
che ha compiuto imprese molto difficili ed estreme ed in un secondo momento una
persona più alla sua portata, ed anche questo modello di riferimento è da
tenere custodito nella quarta tasca virtuale della maglia della gara.
Questa ragazza era più serena e sicura di affrontare tale maratona dopo
aver fatto questo breve lavoro sulle risorse personali e sull’autoefficacia in
quanto a riconsiderato le sue precedenti esperienze di successo, le sensazioni
sperimentate, le persone che credono in lei e che l’hanno aiutata.
Inoltre l’ho invitata ad avere un approccio meditativo, cioè ad essere
attenta al suo respiro, alle sue sensazioni, a considerare che momenti di
stanchezza, di fatica, di sofferenza possono passare se ci si focalizza sul
respiro e sul qui ed ora; le ho proposto dei micro recuperi, cioè in momenti di
crisi si può considerare di rallentare, fare dei respiri più profondi,
osservare ed aspettare che le energie vengano ripristinate anche considerando i
contenuti delle tasche virtuali.
A fine gara era soddisfatta, serena, stanca e portava un premio a casa,
una medaglia da mostrare a qualcuno.
“Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”, Matteo Simone, pubblicato da Progetto Cultura.
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Nessun commento:
Posta un commento