domenica 18 dicembre 2016

Il commento di Stefano Severoni al libro Ultramaratoneti e gare estreme

Matteo SIMONE
 
Di seguito il commento di Stefano SEVERONI al mio libro Ultramaratoneti e gare estreme, Prospettiva Editrice, Civitavecchia:  “Ho letto con vivo interesse il testo di Matteo Simone. Le sue 298 pagine si scorrono veloci, poiché si viene a contatto con atleti che trasmettono le esperienze che accomunano maratoneti e ultra. Certo l’Autore utilizza un metodo induttivo: non fa teoria pura, ma parte dalla pratica podistica che contrassegna un popolo di umili faticatori. La metafora che contraddistingue il mondo ultra è quella del viaggio o meglio di scoprire se stessi attraverso la percorrenza di tanti chilometri. Ma, come avvertono gli stessi corridori, la fatica quasi scompare quando si svolge un’attività che gratifica, poiché consente di stare meglio con se stessi e con gli altri, conoscere luoghi suggestivi e portare a casa sicuramente una simbolica, ma gratificante medaglia di partecipazione. Per esseri atleti ultra ‒ come segnala giustamente l’Autore, anch’egli “grande faticatore” ‒ bisogna essere resilienti ed efficaci. E dopo aver letto il libro non si potrà non cercare altri testi dello stesso Matteo. In definitiva, nella prestazione sportiva come nella vita quotidiana, la componente mentale riveste enorme importanza. Nella nostra società post-moderna e liquida, l’ultrarunner si presenta allora come colui che è in grado di gestire il proprio corpo e la propria mente, e così allungare la propria vita in uno stato di benessere. Ovviamente ‒ come in ogni campo ‒ sarà necessario equilibrio e giusta motivazione.”

Stefano SEVERONI amante della corsa con un approccio olistico volto non solo a macinare chilometri, ma anche a praticare discipline orientali quali lo yoga ed usare l’accortezza verso una sana alimentazione. Di seguito riporto le sue interessanti risposte, di un po’ di tempo fa, che descrivono la sua persona.
Stefano ha deciso di intraprendere la strada delle ultra ma sa che è un percorso graduale e rispettoso e quindi si avvicina alle ultradistanze in punta di piedi partecipando a gare della distanza intermedia tra la maratona e la 100 km.

Ti puoi definire ultramaratoneta? “Ho iniziato quest’anno con due gare ultra di 6 ore: sono solo all’inizio. Ho ripreso a correre dopo uno stop per frattura al femore. Posso ricordare di essere stato sempre considerato un grande macinatore di chilometri. È solo l’esperienza di gare ultra che mi manca. Prima di provare una 100 km, sperimenterò distanze più corte.”

Hai un sogno nel cassetto? “Portare a termine una 100 km con un tempo discreto, non solo per concluderla.”

Stefano con un passato di atleta competitivo con ottime prestazioni nelle diverse distanze non vuole solo esserci in una 100 km, ma si vuole esprimere al meglio e quindi userà le opportune accortezze per prepararsi al meglio.

Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile? “La 6 Ore De’ Conti del 4 luglio 2015: percorso ondulato, con tratti in sampietrino, molto caldo. Dopo 4h30’ per un tratto ho camminato, ma poi ho ripreso a corricchiare. Ora come ora, non raggiungendo più i miei passati livelli di 2h44’22” sulla maratona e 35’13”6 sui 10˙000 m, la gara della sei ore è quella che più mi affascina, soprattutto per l’obiettivo di cercare di macinare più chilometri possibili. Non è estrema come una 100 km, ma sicuramente più impegnativa di una maratona.”

In vista dell’avvicinamento alla temuta 100km, Stefano si è avvicinato ad una 6 ore, una gara più difficile di una maratona, si può dire che Stefano è sulla strada giusta.

È successo che ti abbiano consigliato di ridurre la tua attività sportiva? “Sono tanti anni che pratico l’atletica. Potrà pure esserci stato qualche consiglio in questo senso, ma continuo nella mia pratica, sperimentando su me stesso e su altri atleti che la corsa è una medicina forse ancora poco prescritta ma salutare. Dipende dal singolo soggetto la capacità di praticarla con saggezza.”

Come tanti altri, Stefano sperimenta nella pratica della corsa una terapia salutare, una sorta di medicina e quindi perché farne a meno? Quindi non possiamo che augurare a Stefano di continuare per la sua strada di lunghe corse.

Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere ultramaratoneta? “Paradossalmente, ora che ho abbracciato il mondo ultra, corro meno chilometri di quando ero solo maratoneta (arrivavo anche a 150 km settimanali), poiché, in seguito alla rottura del femore per un investimento da parte di un autoveicolo, la mia biomeccanica non è perfetta e così percorrendo un volume elevato di chilometri rischierei infortuni. Quasi ogni settimana faccio la ginnastica posturale e ogni giorno lo yoga, anche con ausilio di attrezzi: pallina roller, elastici, foam roller, ecc. Faccio molta cyclette in salita così non carico sugli arti e mi potenzio muscolarmente.”

Tutto è relativo, dipende da come uno si approccia alle cose, può essere in modo competitivo o partecipativo, nel caso di Stefano, a seguito di un incidente, deve fare tanta attenzione e non esagerare, pertanto ha trovato il suo equilibrio compensando sedute di allenamento con sedute di posturale, yoga e stretching per incorrere il meno possibile in eventuali infortuni. Ecco come compensa le fatiche degli allenamenti e delle gare: “Per recuperare le energie profuse in allenamento, consumo in quantità notevole fonti di carboidrati: pasta, pane, fiocchi, frutta, verdura, patate, legumi. Integratori solo in caso di carenza manifesta. Un massaggio a settimana e una seduta di posturale al mese.
Stefano, insieme ad altri atleti per lo più della squadra La Sbarra & I Grilli, si allena anche come guida degli atleti con disabilità visiva partecipando agli allenamenti presso il Parco degli Acquedotti in genere di martedì e giovedì alle 18.00.

Il mio libro Ultramaratoneti e gare estreme, Prospettiva Editrice, Civitavecchia http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product sarà presentato a Manfredonia, corso Manfredi 303, il 29 dicembre ore 19.00.

Il moderatore dell’evento sarà Gianluca La Tosa, Consulente - Perito  grafologo, Docente di Grafologia dell'Età Evolutiva ed anche amico e simpatizzante del Team Frizzi e Lazzi.

Il libro parla di tanti atleti, maratoneti ed ultramaratoneti, atleti di trail e di ultratrail, ospiti di eccezione saranno il Campione Italiano di Maratona, Dario Santoro nativo di Manfredonia ed il mitico Michele Spagnolo, l’uomo delle lunghe distanze che cammina con testa alta con passi da gigante per chilometri e chilometri lasciando indietro anche corridori, me compreso, grazie alla sua ampia e sicura falcata.

Sabato 14 gennaio, presso L’Associazione Culturale Auximon, Via Giuseppe Tuccimei 1 (Piazza Euclide), continuo a presentare il libro "Ultramaratoneti e gare estreme"

Interverranno: Dr.ssa Silvia Bartocci – psicologa - psicoterapeuta – runner; Mauro Vicini – alpinista - ultrarunner.
  
L’esperienza di gare impegnative, considerate quasi estreme ti mettono allo scoperto, lì devi mostrare a te stesso di saperci fare, di saper affrontare e gestire la situazione per apprendere e trarre insegnamento dall’esperienza per far meglio una prossima volta nello sport o nella vita.
 
Iniziato a Manfredonia da Frizzi e Lazzi, continua il tour di presentazione del libro Ultramaratoneti e gare estreme. Prossima tappa sabato 11 ore 18.30 a Villanova di Guidonia, via tiburtina km26.  Organizzato da: +Vista presso Biodomus.
 
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it

Nessun commento:

Translate