lunedì 5 dicembre 2016

Giuseppe Mangione, runner: Sensazioni di vera sofferenza ma dovevo finirla

Matteo SIMONE 
 

Alla 24 ore di corsa a piedi a Lavello il vincitore è stato Michele Debenedictis che riesce a totalizzare 196km e 400 metri, arrivando primo assoluto al traguardo.

A seguire, Taliani Massimo 182,583km, terzo un sorprendente Francesco Cannito 178,163km, quarto Giuseppe Mangione 170,660km, quinto l’uomo delle lunghe distanze Michele Spagnolo del Team Frizzi e Lazzi walk & run 168,623km, sesta assoluta e prima donna Aurelia Rocchi 160,060km, seconda donna è Giuliana Montagnin 116,614 km.
Ho chiesto a Giuseppe Mangione di rispondere ad alcune domande per comprendere com’è andata la sua gara.
Com'è andata? Soddisfatto, avevi diverse aspettative?Sono contento di risponderti carissimo, allora sinceramente non è andata proprio come speravo anche se quasi 171km sono accettabili.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, durante, dopo la gara?Sensazioni ottime fino a metà gara con km106.”
Avevi ristori personalizzati? Ti è mancato qualche alimento che non avevi considerato?Mi alimentavo come mio solito con maltodestrine, barrette, riso cucinato da mia moglie, qualche gel enervit, tutta roba che sperimento in allenamento.”
Hai avuto problemi e/o esigenze particolari durante la gara?Durante la notte dolori lancinanti nei muscoli delle cosce, non so se dovuto alle scarpe o al freddo umido della notte, al che ho dovuto camminare ma questo ha comportato un altro problema, tremavo di freddo per cui sosta in macchina con riscaldamento a palla per riscaldare me e gli indumenti puliti che non erano asciutti, sosta per un’ora in cui ho perso 2 posizioni, sensazioni di vera sofferenza ma per come sono dovevo finirla, tutto sommato è andata anche bene, km171 va bene così.”

Ecco cosa succede dietro le quinte di una gara di ultrarunner considerata estrema per i neofiti ma per chi ci arriva gradualmente alzando gradualmente l’asticella e passando dalla maratona ai 50 km e poi a gare di durata di 6 ore, alle 100km, gare di 12 ore, fino alle 24 ore di corsa si arriva preparati per prevenire sete e fame, crampi, gestire ed affrontare caldo, pioggia, freddo. 
C’è tutto un mondo da scoprire dietro una gara di ultramaratona, gare dove gli atleti si sperimentano, soffrono ma vanno avanti, non mollano, sanno se possono continuare o si devono fermare per non compromettere la salute. C’è dietro una gara di ultramaratona tanta preparazione fisica, psicologica, nutrizionale.
Organizzata bene la gara: ristori, pacco gara, premiazioni?L’organizzazione, rispetto all’anno scorso, quest’anno è stata accettabile sia per le premiazioni che per l’assistenza, durante la notte non ci hanno lasciati soli come l’anno scorso per cui voglio spezzare una lancia in loro favore.”
Hai scoperto qualcosa in te stesso e/o negli altri atleti?Voglio sottolineare caro Matteo, se scrivi qualcosa questo è molto importante, sicuramente anche se non andavo in crisi non avrei vinto la gara, perché ieri un grandissimo Michele Debenedictis se l’è meritata tutta, non ce n’era per nessuno, è stato grandissimo, desidero che venga menzionato, è stato un grande.”
 
Certo che menziono il grande Michele Debenedictis.
Un treno, un trattore, sempre avanti un passo alla volta, quando si scherza si scherza, quando si tratta di competere si compete con il meglio che si ha a disposizione, diritti verso la metta, preparati ad andare fino in fondo e il più al lungo possibile. In queste gare di ultramaratoneti c’è tanto rispetto e tanta amicizia.
Prossime obiettivi  e/o gare?Prossimi miei obbiettivi, ora riposo, ricomincio l’anno spero con la 6 ore di Montesilvano poi via via i vari Campionati Italiani un po’ dappertutto, grazie mille Matteo.”
 
Il riposo è importante quanto l’allenamento fisico, mentale e nutrizionale, io lo faccio includere nel quarto aspetto che chiamo autoprotezione e coccole, ogni tanto è importante fermarsi, dedicarsi ai massaggi, le attenzioni, e le coccole per ripristinare il fisico e la mente per le nuove avventure.
Da diversi anni conosco Giuseppe Mangione, un carissimo amico e un fortissimo atleta, conosciuto prima attraverso i social e poi personalmente incontrato in qualche gara e insieme abbiamo realizzato anche una grande opera dal titolo L’ultramaratoneta di Corato. 
Interviste a Giuseppe sono riportate nei libri:
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
 “Cosa spinge le persone a fare sport?”, edito da Aracne Editrice.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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