venerdì 16 dicembre 2016

Psicologia dello sport per il benessere e la riabilitazione


Il benessere e la riabilitazione, dietro queste due parole c’è tutto un mondo che va dalla prevenzione alla performance. Benessere da intendere prima di tutto come prevenzione e cioè a livello psicoeducativo negli ambienti di lavoro, scuole, per invogliare a diversi livelli a diverse età le persone a fare sport. Ora si parla tanto di educazione fisica nelle scuole quindi gli psicologi dello sport dovrebbero partecipare a programmi educativi di attività fisica con insegnanti, docenti, maestri, professori, direttori scolastici.
Per quanto riguarda il benessere con gli atleti, è importante considerare in che modo sperimentano o meno benessere facendo il proprio sport, ci sono anche atleti che vincono medaglie che in qualche fase del loro allenamento o gara o pre gara o post gara o fine carriera non sperimentano benessere, quindi sarebbe interessante relazionarsi con gli atleti invitandoli a comunicare e descrivere quando, in quali fasi, in che modo sperimentano malessere nello sport, e le risposte potrebbero essere varie, potrebbe essere negli allenamenti, nei troppi carichi di lavoro, o perché c’è poco pubblico durante le loro prestazioni sportive, o perché i mass media non ne parlano del loro sport, oppure prima di una competizione sportiva, o perché pensano che gli altri fanno uso di doping, o perché hanno pressioni da allenatori o dirigenza sul vincere a tutti i costi o sul partecipare a competizione che non gradiscono.
Insomma c’è tutto un mondo dietro il benessere e ci sarebbe da approfondire ed indagare su atleti, genitori, allenatori.
Per quanto riguarda la riabilitazione sarebbe interessante ed importante prevedere e costruire dei percorsi di psico riabilitazione a seguito di infortunio oppure psico riabilitazione a causa di interventi chirurgici o altro, e si tratta di psicoeducazione, di promuovere e sviluppare consapevolezza, di lavorare sulla resilienza, di rimodulare e definire nuovi obiettivi partendo dal qui e ora, sviluppare motivazione.
Diventa importante e prioritario tastare, monitorare atleti, squadre, genitori e poi proporre psico percorsi sia per il benessere a diversi livelli che per la riabilitazione utilizzando teorie ed esperienze, per esempio teoria transteorica di Prochaska che parla di fasi precontemplativa, contemplativa azione, mantenimento ed uscita dal problema.
Per la riabilitazione è importante e prioritario considerare psico percorsi che includano meditazione anche camminata, rilassamento progressivo, mindfulness.
Pertanto il lavoro dello psicologo dello sport è un lavoro di attenzione, di autoconsapevolezza, di responsabilità, la persona va accompagnata, va stimolata, va sostenuta.
Possiamo fare qualcosa di importante muovendoci a piccoli passi.
Lo psicologo dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: curiosità conoscitiva; libertà da pregiudizi e preconcetti; tendenza all’ascolto, pazienza, intuito; interesse e motivazione al lavoro.
Importante è per la persona in difficoltà: attenzione, disponibilità, accoglienza, riconoscimento, normalizzazione, rassicurazione.

380-4337230 – 21163@tiscali.it

Nessun commento:

Translate