Dott. Matteo Simone
Sabato 13 settembre ha avuto luogo a Winschoten in Olanda la gara di ultramaratona di 100km e tra le donne ha vinto l’olandese Mirjam Koersen (12^ assoluta) 7h51’23” che ha preceduto Anatonella Ciaramella (13^ assoluta) 7h57’01”, l’olandese Mascha Rondhuis (14^ assouta) 7h57’40”, Sarah Giomi (15^ assoluta) 7h58’13”.
Il vincitore assoluto è stato il norvegese Didrik Hermansen in 6h51’57”, precedendo Matteo Zucchini 6h54’13” e Pierpaolo Pio Bovenzi 7h08’14”, a seguire l’olandese Leendert van der Lugt 7h12’07”, il francese Kévin Fortineau 7h12’42” e Filippo Bovanini 7h17’15”.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Antonella Ciaramella (Bergamo Stars Atletica) attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come ti definisci atleticamente? Atleticamente mi definisco molto testarda ma anche costante con la voglia di migliorarmi sempre.
Cosa hai scoperto di te stessa correndo ultramaratone? Che sono inconsapevolmente testarda, senza troppi ‘rompicapo’ mi impegno e se sbaglio vado avanti e ci riprovo.
L'evento sportivo in cui hai vissuto le emozioni più belle? Ce ne sono tanti ma sicuramente il più importante e significativo è la 100km di Winschoten corsa 2 giorni fa.
Davvero molto testarda, costante e in continuo miglioramento si è dimostrata Antonella. Ha esordito nella 100km il 21 maggio 2022 correndo la 100 km del Passatore, Firenze-Faenza in 11h22’41”, dopo qualche mese ha migliorato tantissimo correndo l’8 ottobre 2022 la 100 km delle Alpi in 9h52’43” e ha fatto il grande salto di qualità il 17 febbraio 2024 correndo la 100km del Conero - 3° Memorial Mimmo Strazzullo in 8h41’27” e ancora meglio l’anno successivo, il 22 febbraio 2025, sempre alla 100km del Conero scendendo sotto le 8h30’ e precisamente 8h22’58” e quest’ultima a settembre sotto le 8 ore.
Cosa e chi contribuisce alla tua prestazione? A contribuire sono sicuramente le caratteristiche mentali che sono fondamentali per queste distanze, abbinate al volume di allenamenti quotidiani che fanno la differenza.
In effetti in gare di endurance come le ultramaratone bisogna avere non solo dotazione fisica e allenamenti fisici di quantità e di qualità ma anche una grande forza e resistenza mentale che aiuta a crederci, insistere, restare motivati fino alla fine della preparazione atletica e fino alla fine della gara considerata estrema e durissima ma non impossibile.
Cosa pensano familiari, amici e colleghi della tua attività sportiva? Sono contenti e spesso anche partecipi dei miei traguardi anche se qualche volta è difficile per loro comprendere l'importanza che questa disciplina ha per me e con sé tutti i sacrifici e gli sforzi.
Trattasi di uno sport molto faticoso e tanti dicono ‘Chi te lo fa fare?’ ma per chi lo pratica significa mettersi alla prova, sfidare se stessi e gli altri per capire fin dove si può arrivare, incrementando sempre più consapevolezza, autoefficacia e resilienza.
Quali sono le difficoltà e i rischi nella pratica del tuo sport? Personalmente non avverto rischi o difficoltà, se non gli infortuni, per il resto, approcciarmi a queste distanze per me avviene in maniera molto naturale.
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per la mia esperienza, non ritengo sia necessario. Fare sport, e in particolare le distanze ultra, deve avvenire in maniera serena, spontanea e deve essere un piacere anche impegnarsi sotto il profilo mentale e fisico. In alcuni casi però sicuramente un aiuto sotto questo punto di vista è utile per sfruttare al meglio le risorse mentali.
La tua situazione sportiva più difficile? Non ho vissuto particolari situazioni sportive difficili. Quella che più si avvicina alla parola ‘difficile’ è stata quella vissuta lo scorso anno alla 100km delle Alpi, a metà gara ho avuto importanti problemi di stomaco con tanto di intervento dell'ambulanza lungo la strada, nonostante questo mi sono ripresa e da quasi ultima donna sono riuscita comunque a terminare seconda superando questa crisi.
Nel 2024, Antonella ha corso 4 gare di 100km:
Il 17 febbraio la 100km del Conero 8h41’27”, il 25 maggio la 100 km del Passatore 9h12’33”, il 1° settembre ha vinto la 100 km del Vulcano 10h14’32” e il 12 ottobre è arrivata seconda alla 100 km delle Alpi 10h34’18” nonostante i problemi di stomaco e l’anno successivo è tornata a vincere la 100km delle Alpi il 5 luglio in 9h42’18”.
Come hai affrontato, gestito e superato eventuali crisi, sconfitte o infortuni? In maniera molto ‘secca’, apprendo dagli errori e vado avanti.
Quale allenamento mentale utilizzi? Non utilizzo e non ho mai utilizzato allenamenti mentali.
Che effetto ti fa arrivare seconda a Winschoten e fare il minimo per i mondiali? Sorpresa, perché anche se mi sono allenata bene e in modo costante, ho sempre pensato che questo fosse un traguardo molto lontano da me. Sono onorata ed emozionata di quello che mi aspetta e ancora non mi sembra possibile.
Davvero un grande salto di qualità merito di tanto lavoro e tanta esperienza in campo ottenendo risultati sempre migliori gradualmente e arrivando a podio e addirittura a vincere gare di 100km anche difficili.
Te l’aspettavi? Criticità? Non ho avuto grosse difficoltà, ho condotto la gara in maniera regolare e ho avuto a sostegno il preziosissimo supporto dei due tecnici Paolo Bravi e Monica Casiraghi presenti per il gruppo, a sostenermi.
Un grande lavoro individuale ma anche un grande merito dei due grandissimi ed espertissimi coach e responsabili della nazionale di ultramaratona con esperienza in campo quali atleti più volte in nazionale italiana.
Come ti sei preparata? Durante l'estate sono stata sempre costante con gli allenamenti e mi sono impegnata tanto, ho corso come lunghi 2 gare: la 100km di Asolo e la 50km del Gran Sasso. Per il resto, ho lavorato sulla velocità e sulla quantità, senza trascurare nulla.
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? Per ora mi godo questo risultato, in autunno correrò qualche maratona, la prossima è quella di Nizza a Novembre.
Come sei cambiata grazie alle ultramaratone? Se qualcosa è cambiato in me è il fatto di sentirmi disciplinata e consapevole di fare qualcosa che mi piace veramente ed essere consapevole di riuscire ad applicare queste risorse in situazioni impegnative che mi mettono alla prova.
Chi ti ispira? Mi ispirano tutti coloro che si spendono in qualcosa in cui credono, che sia uno sport o qualsiasi altra passione.
Quali competenze, risorse e caratteristiche possiedi nel tuo sport? Non saprei inquadrare con esattezza le mie competenze ma so che sono il risultato personale del mio vissuto in questo sport fatto di passione, entusiasmo, errori e passi avanti. Oggi sono un'atleta sicuramente maggiormente consapevole ma ho ancora tanto da imparare e da fare.
Un grande risultato grazie a una elevata passione e motivazione, voglia di fare tanto e bene, di faticare, di apprendere dall’esperienza, di insistere, crederci sempre.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR







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