lunedì 1 settembre 2025

Laia Cañes Badenes, Penyagolosa Trail 63Km 2018: Direi che è stata la gara dei miei sogni

 Dott. Matteo Simone 
 

Penyagolosa Trails è una corsa su sentiero in semi-autonomia con partenza dalla città di Castellón, a livello del mare, e arrivo in cima alla Penyagolosa.

Il tempo massimo è di 15 ore, percorrendo 63 km attraverso le città di Castellón, Borriol, Villafamés, Les Useres, Lucena, Xodos e Vistabella, per raggiungere l'arrivo a Sant Joan de Penyagolosa a 1.280 metri di altitudine 
Nella gara femminile ha trionfato Laia Canes dopo cinque secondi posti in 6h09’49”, battendo il record della gara del 2006 di Rosa Guillamón. La seconda donna è stata Eva María Moreda 6h28’16”, terza Ainhoa ​​Ostolaza 6h3705. 
Il vincitore assoluto della 19° edizione è stato Miguel Caballero 5h2208”, precedendo il suo compagno di squadra Cristóbal Adell 5h3003” e Iván Ortiz 5h3137. 
Di seguito la vincitrice Laia Canes racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao, complimentissimi ho qualche domanda, com'è andata? Soddisfatta?Ciao Matteo, veramente è stata una settimana di tanti eventi. Più che soddisfatta. Direi che è stata la gara dei miei sogni. 

E vedi un po’ dopo che arrivi 5 volte seconda a una gara di livello internazionale che ritieni molto importante per la carriera di atleta, certo che ti senti soddisfatta e si tratta di un sogno realizzato, ma tutto ciò grazie alla voglia di continuare, di persistere negli allenamenti e nelle gare con fiducia in se stessi, credendoci ogni giorno e costruendo la vittoria, ogni giorno un mattoncino, un allenamento, un consiglio, un’esperienza che incrementa autoefficacia verso la direzione della meta, della vittoria. 
Hai sofferto, momenti critici, problemi, esigenze particolari durante la gara?Veramente non ho sofferto per niente. È stato un giorno perfetto: tutto il tempo avevo voglia di correre, il corpo ha risposto e ho potuto bere e mangiare, anche il clima è stato benevole perché c'era il sole ma non caldo. 

A volte tutto si predispone per una esperienza perfetta di benessere e performance, uno ce la mette tutta per prepararsi dal punto di vista fisico, mentale e nutrizionale, poi bisogna essere positivi, bisogna essere consapevoli che tutto può accadere in gara ma sapendo di essersi impegnato, di avere una grande passione e questi diventano gli ingredienti del successo. 
Avevi abbigliamento e integrazione idonei, ti è mancato qualcosa che non avevi considerato?Forse la possibilità di fare lo sprint nel mio arrivo a meta... mi sono caduta quindi ho perso questa possibilità. Ma sono contenta lo stesso!”.

È mancata la ciliegina, ma va bene così, sempre positivi con il sorriso e resilienti fino alla meta. 
Pensieri, sensazioni, emozioni, prima, durante, dopo la gara?Prima della gara ho fatto molta conversazione con me stessa. Mi dicevo che avevo fatto tutto quello che potevo e l'unica cosa che restava da fare era godere la gara al massimo. Possibilmente per questo durante la gara ero concentrata al massimo, non mi sono preoccupata in nessun momento della posizione del tempo... va bene, solo un po' perché ero avanzata nei miei parziali di corsa; quindi, potevo sentirmi stanca in qualsiasi momento. Dopo la gara molta felicità e incredulità. Non avrei mai pensato che potessi fare il record della gara. 

Gare di ultratrail hanno qualcosa di diverso rispetto all’atletica considerata pura di distanze precise e pianeggianti dove si corre con ritmi costanti e ci si arriva testati al secondo, sai quanto vali, sai come partire, sai come chiudere la gara.  
Nelle gare di ultratrail ti presenti all’arrivo in pace con te stesso, devi fare i conti con te stesso, avviene una sorta di dialogo, ti chiedi cosa vuoi da questa gara, ti chiedi cosa hai fatto per ottenere quello che vuoi e poi diventi consapevole delle tue capacità e dei tuoi limiti e quando parti entrano in gioco i due emisferi cerebrali.
Quello sinistro calcolatore e razionale che ti dice che non devi esagerare, che ti devi integrare, che ti frena, e l’emisfero sinistro che è più creativo, immaginativo, impulsivo e intuitivo, ti dice che un po’ puoi osare, che non ti devi preoccupare se il ritmo di corsa è troppo veloce, che oggi potresti osare, potrebbe essere il tuo giorno.
Questa è la bellezza delle gare di endurance, alla continua scoperta di stessi, nel sorprendersi, nell'avvicinarsi ai propri limiti con attenzione, nel godere di quello che c’è. 
Hai scoperto ancora qualcosa di nuovo in te stessa, nelle altre atlete?Che probabilmente ancora non mi conosco bene. E che è molto importante continuare avanti con lo sforzo sempre, magari la situazione non sia favorabile. 

Vero, si scopre che si può diventare resilienti, andare avanti nonostante i frutti siano pochi, avere un approccio di attesa e di speranza fiduciosa nelle proprie possibilità e potenzialità. 
Organizzata bene la gara, percorso, ristori, premiazioni?Perfettissimamente, sono stati veramente bravi. 
Tifo, sostegno, famiglia, amici, com'era?Molto sostegno lungo la gara perché io sono di Castellon, quindi avevo molti conoscenti nel percorso. Ma il sostegno più importante è stato mio marito, anche assistenza in corsa, e il mio allenatore. 

Ecco scoperto il segreto del successo, tre ingredienti fondamentali, giocare in casa, il marito e accompagnatore e la presenza dell’allenatore. Se giochi in casa, le energie aumentano, la mente si organizza per raccogliere le energie da tutto l’organismo anche le più nascoste e impensate, la presenza del marito favorisce la serenità e contribuisce a uno stato id forma ottimale, si diventa una squadra di due persone uno che corre e l’altro che sostiene e che ti coccola, l’allenatore che in questo caso è lo stesso marito diventa un ancoraggio, una presenza importante non giudicante e non valutativa, ma sta a ricordarti che ce l’hai le capacità e le possibilità, ce la puoi fare, devi solo crederci avanzare e dare il meglio di te.  
Cambia qualcosa dopo questa prova?Veramente cambia poco... probabilmente che il desiderio di andare avanti diventa più forte ancora. 

La vittoria consolida l’autoefficacia, la passione, la voglia di andare avanti allenandosi duramente ma serenamente. 
Prossime gare, obiettivi a breve, medio, lungo termine?Come obiettivo a breve participerò nel Mondiale di Trail IAAF, in Badia Prataglia, Italia, come una dei rappresentanti della squadra spagnola. A medio termine ho in mente partecipare in una delle gare di UTMB 2017, la CCC di 100 km che parte da Courmayeur, va in Svizzera (Champex) e finisce in Francia, a Chamonix. A lungo temine ancora ci devo pensare, per il momento voglio vivere il presente. 

Importante focalizzarsi sul presente, godere di quello che c’è ora e poi organizzarsi per la direzione di mete e obiettivi a breve, medio e lungo termine.
Non ci resta che aspettare i mondiali in Italia e accogliere al meglio la squadra spagnola nelle nostre terre e coccolarli a dovere.
 

Dott. Matteo Simone 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Autore di libri di psicologia e sport 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

Nessun commento:

Translate