martedì 24 giugno 2014

Capoeira: arte marziale, danza e gioco con regole e tradizioni da rispettare

La Capoeira nacque in Brasile da schiavi provenienti dall’Angola che si esercitavano tra di loro a combattere mentre erano reclusi in celle molto basse.

La Capoeira è stata per un periodo vietata perché si temeva che gli schiavi si preparassero troppo bene a combattere e questo non era accettabile per le autorità locali, così quando i capoeiristi si accorgevano di essere visti simulavano di danzare.
Per questo motivo, la pratica della Capoeira rimase clandestina e da ogni capoerista era attribuito un soprannome, usanza ancora attuale.
La Capoeira è un arte marziale che può sembrare una danza, ma è anche uno stile di vita, una modalità di comunicazione, di aggregazione multiculturale con regole, tradizioni ed etica da rispettare.
Capoeira Angola
Il Mestre Pastinha cercò di preservare gli elementi di matrice africana e popolare dando grande rilievo all'aspetto ludico, al canto e alla batteria. La tradizione da lui portata avanti prese il nome di Capoeira Angola.

Come affrontare le Super Ultramaratone come la Nove Colli Running di 202km



Alcuni consigli su come preparare questo tipo di competizione dal punto di vista mentale, di come affrontare la gara e cosa ancora più importante il sano recupero a termine competizione.
Preparazione gara: raggiungere l'obiettivo, autoefficacia e risorse personali, visualizzazioni e sviluppo autoconsapevolezza.
Gara: attenzione, osservazione, respiro, allenatore interiore, come gestire eventuale crisi.
Post gara: resilienza, recupero.
Bisogna definire obiettivi seri ed importanti che prevedono investimento di tempo e di energie.
E’ importante curare aspetti che in genere vengono tralasciatii o poco considerati dagli atleti quali il respiro, l'attenzione, l'ascolto che vanno al di là dell'aspetto fisico o tecnico che è di competenza del preparatore atletico e dell'esperienza personale.
Lo dice anche la campionessa mondiale di apnea Ilaria Bonin in un’intervista su Idea Sport, Notiziario della CONFOSPORT ITALIA (1): “Ascolto il mio respiro, ascolto il mio cuore e decido io quanto andare avanti, riesco quasi a staccarmi dal corpo, rimanendo solo testa e parole positive che mi mandano avanti”.
E' importante e fondamentale percorrere tanti km ma soprattuto tanti km.
Inotre è fondamentale avvicinarsi alla gara dopo aver disputato gare di distanze e difficoltà intermedie quali la 50km, la 6 ore, la 100km, la 24 ore, in modo da sperimentare un elevato chilometraggio sulle gambe.

lunedì 16 giugno 2014

Autoefficacia e autoconsapevolezza per affrontare la maratona

Alcune ore prima della partenza di una maratona, una ragazza mi ha chiesto alcuni consigli per affrontare tale gara ritenuta difficile ed impegnativa anche perché per lei era la seconda volta che si cimentava in tale distanza.

Le ho fatto presente che potevo proporgli un breve lavoro sull’autoefficacia e sull’autoconsapevolezza.
Per quanto riguarda l’autoefficacia, ho introdotto la maglia virtuale dell’autoefficacia che ho chiamato anche maglia virtuale delle risorse. Trattasi di un lavoro esperienziale con alcune visualizzazioni, pertanto l’ho invitata a valutare le qualità, risorse, caratteristiche occorrenti per portare a termine tale prestazione ed ha individuato tre caratteristiche e cioè: forza, resistenza e tenacia.

Italia Spagna in bici per dire basta alle corride (bike for animals)


Giovedì 10 luglio ore 20 Cascina Roccafranca V.Rubino 45 Torino ci sarà la presentazione del “Basta Corrida Tour 2014 ”. Almeno tre ciclisti partiranno da Torino per recarsi in Spagna per dire un forte “NO” alla corrida, alla sagra dei tori, alla morte degli animali come spettacolo culturale.

Durante la serata, con un sano apericena vegano e ingresso a offerta libera, verrà proiettato il video che accompagnerà la manifestazione.

Si parlerà di un nuovo modo di portare il messaggio del rispetto per la vita, del nostro percorso e di quanto stiamo facendo per promuoverlo e finanziarlo, dei partner che credono in noi e ci sostengono e delle tante iniziative e manifestazioni cui parteciperemo durante il TOUR.

Si partirà l’11 agosto 2014 all’alba, alle ore 05.00 per raggiungere Caceres in Spagna il 26 agosto dopo aver percorso 2.500 km in 15 giorni.

venerdì 13 giugno 2014

L’utilità dell’attività fisica anche per il benessere del paese

Una modalità di fare attività fisica è partecipare alle giornate di pulizia organizzate nelle diverse località del mondo, in particolare nel periodo estivo qualcuno decide di organizzare una pulizia del mare, della spiaggia, della costa, della pineta.
Ad esempio sabato 14 giugno 2014 ore 08.30 è in programma “una costa da pulire” cioè la pulizia della costa nord della città di Manfredonia a cura dell’Associazione “L’isola che non c’è by Lucio Dalla”, e questa è un’occasione per muoversi, per fare una sorta di esercizio fisico, una possibilità di unirsi ad altre persone con un intento comune e cioè fare qualcosa per la natura ma soprattutto per se stessi e non solo per il paese.
Quindi ben vengano queste iniziative là dove non sono le istituzioni che provvedono e là dove i cittadini non fanno attenzione a lasciare i posti che frequentano più puliti di come li trovano.
L’attività fisica fa bene alle persone di ogni età: nei bambini promuove uno sviluppo fisico armonico e favorisce la socializzazione, mentre negli adulti diminuisce il rischio di malattie croniche e migliora la salute mentale. Non è mai troppo tardi per iniziare con l’attività fisica. Per gli anziani, i benefici riguardano l’autonomia funzionale, la diminuzione del rischio di cadute e di fratture e la protezione dalle malattie correlate all’invecchiamento.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda un minimo di 30 minuti di attività fisica moderata (che include ma non si limita allo sport) al giorno per gli adulti e di 60 minuti per i bambini.
Quindi, partecipa anche tu! Insieme renderemo la nostra costa più bella, portate anche i bambini per la pulizia della costa come sorta di educazione alla natura, all’esercizio fisico, allo stare in gruppo per un obiettivo comune.

mercoledì 11 giugno 2014

Passione per il calcio

L’uomo ha sempre cercato di recuperare, di trovare dei momenti, dei periodi di ozio, di riposo, di interesse che possano aiutare a ripristinare le energie spese nella vita lavorativa, nella vita a contatto con le altre persone fuori di casa.
Con il passare degli anni l’uomo ha scoperto che tirare calci a una palla poteva essere una valvola di scarico, un modo per scaricare le tensioni, un modo per giocare ma anche competere con gli altri, che permette di stancarsi, di fare sforzi con l’unico obiettivo di mettere una palla dentro la rete, di riuscire ad avanzare nonostante l’ostacolo dell’avversario.
L’uomo ha scoperto che se l’altro fa tutto questo al posto suo è ancora più riposante per lui, più rilassante, l’unico suo impegno fisico e mentale si riduce a parteggiare per una squadra, a tifare, a urlare ed evitare, quindi, anche di correre, di fare sforzi eccessivi.
Quindi comodamente l’uomo decide di godersi il gesto atletico di altri stando a casa, eventualmente con amici ed aspettando il termine del gioco che sancisce un vincitore, una squadra vincitrice da acclamare, da essere soddisfatti.

lunedì 26 maggio 2014

L’aria che si respira alla Super Ultramaratona Nove Colli Running di 202km

In seguito alla mia partecipazione ad una competizione sportiva impegnativa ed estenuante quale la Nove Colli Running, sono stato sollecitato da alcuni a scrivere qualcosa inerente gli aspetti mentali per l’approccio a questo tipo di imprese e a raccontare la mia esperienza personale.
Quello che ho riscontrato nel pregara è stata una sorta di rincontrarsi di persone che condividono una passione consistente nel cimentarsi in sfide sia personali che con altri sulle proprie forze in condizioni direi estreme. Trattasi di incontri amichevoli, nostalgici, di riconoscersi in persone al di là della normalità, mentre nella vita comune questa tipologia di sportivi è considerata al di fuori dal mondo normale, masochisti, gente che si vuole male; in questi ritrovi un po’ ci si diverte sulle proprie imprese pazze, estreme, in condizioni difficili, di sofferenza, di sperimentazione del limite della sopportazione dell’organismo.
Che dire, è anche questo un mondo interessante, di persone semplici, simpatiche, provenienti da ogni parte dell’Italia e del Mondo, ognuno con la propria cultura, con i propri sguardi, posture forse segnate dai tanti chilomentri percorsi su e giù per il mondo, ed è interessante ascoltare le loro esperienze, le loro credenze, le loro preoccupazioni, i loro traguardi, i loro consigli.
Quello che mi andrebbe di trasmettere sono alcuni consigli su come preparare questo tipo di competizione dal punto di vista mentale, di come affrontare la gara la cui durata massima è di 30 ore, e cosa ancora più importante il sano recupero a termine competizione.
Preparazione gara: raggiungere l'obiettivo, autoefficacia e risorse personali, visualizzazioni e sviluppo autoconsapevolezza.
Gara: attenzione, osservazione, respiro, allenatore interiore, come gestire eventuale crisi
Post gara: resilienza, recupero
Quindi parlerò della definizione di obiettivi seri ed importanti che prevedono investimento di tempo, di energie, di aspetti che vanno al di là dell’aspetto fisico o tecnico che è di competenza del preparatore atletico e dell’esperienza personale, di aspetti che in genere vengono tralasciatii o poco considerati dagli atleti quali il respiro, l’attenzione, l’ascolto.

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