“Se desiderate compiere qualcosa nella realtà, innanzitutto visualizzate
voi stessi mentre riuscite a compierla.” (Lazarus A., 1989)
Scrivendo di psicologia dello sport ed approfondendo
l’argomento degli ultrarunner e delle gare estreme mi sono imbattuto nel libro La montagna dentro di Hervé Barmasse che da eccellente
sciatore si trasforma a causa di un infortunio primo in maestro di sci e
successivamento in scalatore di nuove vie attraverso le alte montagne, passione
condivisa anche con il padre.
Leggendo il suo libro sono tanti gli spunti relativi
all ricerca del limite, al confine tra il rischio e l’avventurarsi mettendo da
parte la razionalità, gli infortuni, le morti per avventure
estreme.Interessante è un suo passaggio sull’autoefficacia che riporto di
seguito: “Avere fiducia in se stessi è una delle doti più
grandi che si possano avere. Come una pianta che viene curata, innaffiata,
potata, anche la fiducia deve essere alimentata se non vogliamo che si spenga e
ci abbandoni. Per questo motivo è importante porsi degli obiettivi e cercafre
di raggiungerli, inseguire i nostri sogni e i nostri ideali. Non per competere
o primeggiare, ma per continuare a credere nelle nostre capacità, nelle nostre
qualità. La vita è un alternarsi di momenti positivi e negativi, un andare e
venire come le onde del mare, e quando le cose funzionano a meraviglia, siamo
pervasi dalla fiducia, mentre quando viviamo un momento difficile, questa
scarseggia e per ritrovarla, a volte, non sempre basta guardare dentro di noi.
Abbiasmo bisogno di una parola e di un consiglio di un amico, di chi ci vuole
berne. Per questo i rapporti con le persone sono la ricchezza più grande di cui
possiamo disporre nella vita. Una vera e propria risorsa alla quale attingere
nei momenti difficili.”