“Se desiderate compiere qualcosa nella realtà, innanzitutto visualizzate
voi stessi mentre riuscite a compierla.” (Lazarus A., 1989)
Scrivendo di psicologia dello sport ed approfondendo
l’argomento degli ultrarunner e delle gare estreme mi sono imbattuto nel libro La montagna dentro di Hervé Barmasse che da eccellente
sciatore si trasforma a causa di un infortunio primo in maestro di sci e
successivamento in scalatore di nuove vie attraverso le alte montagne, passione
condivisa anche con il padre.
Leggendo il suo libro sono tanti gli spunti relativi
all ricerca del limite, al confine tra il rischio e l’avventurarsi mettendo da
parte la razionalità, gli infortuni, le morti per avventure
estreme.Interessante è un suo passaggio sull’autoefficacia che riporto di
seguito: “Avere fiducia in se stessi è una delle doti più
grandi che si possano avere. Come una pianta che viene curata, innaffiata,
potata, anche la fiducia deve essere alimentata se non vogliamo che si spenga e
ci abbandoni. Per questo motivo è importante porsi degli obiettivi e cercafre
di raggiungerli, inseguire i nostri sogni e i nostri ideali. Non per competere
o primeggiare, ma per continuare a credere nelle nostre capacità, nelle nostre
qualità. La vita è un alternarsi di momenti positivi e negativi, un andare e
venire come le onde del mare, e quando le cose funzionano a meraviglia, siamo
pervasi dalla fiducia, mentre quando viviamo un momento difficile, questa
scarseggia e per ritrovarla, a volte, non sempre basta guardare dentro di noi.
Abbiasmo bisogno di una parola e di un consiglio di un amico, di chi ci vuole
berne. Per questo i rapporti con le persone sono la ricchezza più grande di cui
possiamo disporre nella vita. Una vera e propria risorsa alla quale attingere
nei momenti difficili.”
Il lavoro sull’autoefficacia fa leva sugli obiettivi
da raggiungere, le capacità/risorse occorrenti a raggiungere tale obiettivo e
le quattro fonti di autoefficacia: 1. Precedenti esperienze di successo, 2. Le
sensazioni sperimentate nelle precedenti esperienze di successo, 3. Persuasione
verbale da parte di persone di riferimento, 4. Modelli di riferimento.
Con alcune persone è emerso che in certe situazioni
o momenti si sentivano forti/sane ed in altre situazioni o momenti si sentivano
deboli/fragili. Pertanto ho pensato per ognuno di costruire una maglia virtuale
delle risorse come una specie di divisa da indossare come fanno i supereroi.
Ognuno deve individuare il materiale speciale e cioè
quelle capacità che occorrono a se stesso per fare una prestazione eccellenti o
per affrontare una situazione difficile. Tale divisa dovrà avere 4 tasche
contenenti rispettivamente le quattro fonti di autoefficacia di cui sopra.
Vorrei introdurre prima un modello di
intervento che ho definito con l’acronimo O.R.A.: Obiettivi, Risorse ed
Autoefficacia.
Utilizzando
il modello O.R.A. si definisce chiaramente l’obiettivo temporale e le risorse
per raggiungerlo. Immaginarsi avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto: Come
te lo immagini? Come ti vedi avendo già raggiunto l’obiettivo? Dove? Con chi?
Come ti senti? Come è stato raggiungere l’obiettivo? Cosa hai fatto? Chi ti ha
aiutato? Quali sono state le tue risorse? Come hai iniziato? Da dove sei
partito? Quali difficoltà hai incontrato? Come le hai superate?
Alcune
ore prima della partenza di una maratona, una ragazza mi ha chiesto alcuni
consigli per affrontare tale gara ritenuta difficile ed impegnativa anche
perché per lei era la seconda volta che si cimentava in tale distanza. Le ho
fatto presente che potevo proporgli un breve lavoro sull’autoefficacia e
sull’autoconsapevolezza.
Per
quanto riguarda l’autoefficacia, le ho proposto la maglia virtuale
dell’autoefficacia, pertanto l’ho invitata a valutare qualità, risorse,
caratteristiche occorrenti per portare a termine tale prestazione e lei ha
individuato tre caratteristiche e cioè: forza, resistenza e tenacia.
L’ho invitata ad individuare nel passato degli
eventi, prestazioni dove ha dimostrato di possedere tale risorse, ed ha
individuato nel passato precedenti esperienze quali la precedente maratona
portata a termine dove ha sperimentato di possedere tali qualità. Tali
esperienze sono considerate da Bandura la prima fonte dell’autoefficacia, cioè
il ricordare precedenti esperienze di riuscita, di successo incrementa la
fiducia in se stessi.
Ho proposto di immaginare di indossare al momento
della gara una maglia virtuale il cui tessuto deve essere composto di forza,
resistenza e tenacia e, inoltre, tale maglia dive avere quattro tasche
virtuali, nella prima dovrà mettere le precedenti esperienze di successo
ricordate; inoltre le ho chiesto di ricordare le sensazioni sperimentate in
occasione di tali esperienze e lei ha riportato delle forti sensazioni di
gioia, di benessere, di forza.
Tali sensazioni rappresentano la seconda fonte di
autoefficacia e quindi è opportuno immaginare di depositarle in una seconda
tasca virtuale della maglia della gara; le ho chiesto da chi vorrebbe sentirsi
delle parole che l’aiuterebbero ad affrontare tale gara e cosa vorrebbe
sentirsi dirsi nel corso di tale gara soprattutto in eventuali momenti di crisi
o difficoltà.
Ha individuato una persona che è stata fondamentale
nella sua carriera sportiva. Le parole di questa persona corrispondono alla
terza fonte dell’autoefficacia e quindi vanno conservate in una terza tasca
virtuale della maglia della gara; l’ultima fonte di autoefficacia sono i
modelli di riferimento, l’atleta ha individuato in un primo momento una persona
che ha compiuto imprese molto difficili ed estreme ed in un secondo momento una
persona più alla sua portata, ed anche questo modello di riferimento è da
tenere custodito nella quarta tasca virtuale della maglia della gara.
Questa
ragazza era più serena e sicura di affrontare tale maratona dopo aver fatto
questo breve lavoro sulle risorse personali e sull’autoefficacia in quanto ha
riconsiderato le sue precedenti esperienze di successo, le sensazioni
sperimentate, le persone che credono in lei e che l’hanno aiutata.
Inoltre
l’ho invitata ad avere un approccio meditativo, cioè ad essere attenta al suo
respiro, alle sue sensazioni, a considerare che momenti di stanchezza, di
fatica, di sofferenza possono passare se ci si focalizza sul respiro e sul qui
ed ora. le ho proposto dei microrecuperi, cioè in momenti di crisi si può considerare
di rallentare, fare dei respiri più profondi, osservare ed aspettare che le
energie vengano ripristinate anche considerando i contenuti delle tasche
virtuali. A fine gara era soddisfatta, serena, stanca e portava un premio a
casa, una medaglia da mostrare a qualcuno.
“Impegnatevi per ottenere ciò di cui avete
bisogno, e quando non riuscite a ottenerlo, ebbene, sorridete e tentate ancora,
in un modo diverso.” (William Hart )
Per
approfondimenti è possibile consultare il libro O.R.A. Obiettivi,
risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella
vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013, EAN: 9788896378991.
2° nella classifica Bestseller di IBS Libri - Sport - Allenamenti sportivi - Psicologia dello sport.
https://www.ibs.it/obiettivi-risorse-autoefficacia-modello-di-libro-matteo-simone/e/9788896378991
Matteo SIMONE
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Matteo SIMONE
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