lunedì 6 luglio 2015

Affrontare un’ultramaratona: Un viaggio si ma lungo e che fa sognare

Nella vita si fanno delle scelte, molti preferiscono poltrire o restare in una zona di estremo confort per non rischiare un giudizio, una brutta figura, altri per sentirsi vivi devono sentire il proprio corpo, le proprie sensazioni corporee, il cuore che palpita, il respiro affannoso, il sudore colare da proprio corpo, il senso di fame, sete, freddo, caldo, c’è tanto bisogno di sentire.

Dalle risposte alla domanda “Cosa significa per te essere Ultramaratoneta?” una parte degli atleti ha evidenziato semplicemente il percorrere una distanza superiore alla maratona mentre un’altra parte ha evidenziato aspetti inerenti le capacità mentali di perseguire uno sforzo prolungato nel tempo oltre quello previsto per la percorrenza della distanza di una maratona e le conseguenze relative, tipo la capacità di saper soffrire, di saper autoregolare le proprie energie, lo sperimentare nuove emozioni, ecc..
Ma emerge anche l’importanza dello sperimentare, del far parte di una categoria privilegiata che sa che se vogliono possono fare tutto nello sport e nella vita.
Riporto di seguito le risposte alla domanda Cosa significa per te essere Ultramaratoneta?:
Vito Rubino: Fare gare che durano almeno un giorno intero (12-24h). Significa correre dall’alba al tramonto senza fermarmi; significa non dormire per correre tutta la notte, e scoprire un nuovo giorno mentre continuo a correre.
Vincenzo Luciani: Un motivo di orgoglio e di autostima; l’acquisizione di una mentalità da ultramaratoneta nel senso di capacità di autoregolazione delle proprie energie fisiche e di autocontrollo psichico sperimentato sulla lunga durata della prestazione sportiva; una capacità di saper soffrire, tener duro e saper resistere ad uno sforzo prolungato.”
Marco Dori: “Significa misurarmi con i miei limiti soprattutto mentali. Non ho una corporatura da maratoneta; sono alto 1,94 mt e peso intorno ai 95 kg e negli anni passati già la maratona per me era una misura limite. Poi ho scoperto le ultra e ciascuna di esse è stato un percorso dentro me fatto di sfida, difficoltà, solitudine, contatto con la natura, rispetto, voglia di mettermi alla prova. Quando parto so che vivrò un’esperienza irripetibile e unica.”
Giuseppe Meffe: “E’ una modalità importante per conoscersi dal punto di vista fisico e mentale.”
Mauro Fermani: “Vuol dire non accontentarsi, aver voglia di mettersi alla prova, soffrire e cercare di raggiungere altri obiettivi senza smettere di sognare.
Ciro Di Palma: “Ultramaratoneta per me significa andare avanti in modo lucido, con un obiettivo, passando attraverso sacrifici e difficoltà ma sempre però attraverso una pianificazione e con metodo.”
Claudio Leoncini: Non aver imbarazzo e paura di se stessi; nelle ultramaratone si passano ore e ore in compagnia solo dei propri pensieri.”
Paolo Zongolo: Avere appunto una filosofia differente dal semplice runner, cercare sempre di spingersi ad affrontare sfide diverse e sempre più dure, ma non per dimostrare qualcosa a qualcuno, al contrario, l’ultramaratoneta a mio parere cerca di sorprendere e migliorare se stesso per fortificare mente e corpo.
Ivan Cudin: Letteralmente un podista che pratica corse più lunghe della maratona. Secondo la mia accezione, significa aver trovato un attività sportiva che mi faccia star bene e mi regali sensazioni irripetibili, che mi faccia vivere emozioni molto forti e mi ha aiutato a trovare dentro di me la giusta forza di volontà e convinzione per superare i momenti di difficoltà.”
Daniele Baranzini: Significa perforare il mondo interiore ed esteriore.
Giuseppe Mangione: “Per me essere ultramaratoneta significa in primis aver trovato un ottimo equilibrio psicofisico.”
Francesca Canepa: “Significa semplicemente ritenere possibile correre QUALSIASI distanza. Senza limiti. Significa che il mio cervello non vede confini, il mio corpo neanche.”
Lisa Borzani: Nel senso stretto del termine significa percorrere distanze superiori ai classici 42 k in senso più ampio per me significa amare correre su strada o per sentieri per un periodo di tempo abbastanza lungo da far entrare in gioco variabili diverse oltre a quelle della classica ‘gara di corsa’ variabili che riguardano l’ambiente esterno ma anche il proprio intimo modo di vivere la lunga distanza.”
Paolo Chersogno: “Significa raggiungere una meta lontana ottimizzando le proprie risorse a disposizione.
Filippo Canetta: Cercare di fare qualcosa che al momento presente sembra impossibile, impegnarsi, farlo e poi accorgersi che non era impossibile.”
Pablo Barnes: Per me non è niente di speciale, mi accorgo di essere leggermente diverso solo quando mi trovo con gente che non fa queste cose, ma ultimamente anche i miei amici sono corridori come me.
Stefano Ruzza: “Cercare i propri limiti e provare a spostarli in là, fisicamente, ma soprattutto mentalmente.
Roldano Marzorati: Libertà di correre con meno tensioni interne ed esterne.”
Roberto D’Uffizi: “Significa avere la possibilità di effettuare un meraviglioso viaggio dentro noi stessi dove mente e fisico, in sinergia, cercano di portarti oltre lo stremo.
Marco Zanchi: “Intraprendere dei viaggi tra la natura e con solo le tue energie a disposizione.”
Valentina Spano: “Far parte di un gruppo di privilegiati. Sono una persona che ama correre alla follia, l'ultramaratona è solo il mezzo per raggiungere la felicità. L'ultramaratoneta secondo me dimentica l'orologio, non pensa più i km uno ad uno. L'ultramaratona È un modo per prolungare la gioia della corsa.
Gianluca Di Meo: Ultramaratoneta non significa per me oltre i 42 km, ultramaratoneta è uno stato mentale aldilà dei km. È un avventuriero del limite.”
Silvio Cabras: “Per me essere ultramaratoneta significa riuscire a fare qualcosa che per molti sembra impossibile!”
Dante Sanson: “Avere disciplina di vita forza di volontà e Benessere mentale e fisico.”
Monica Testa: “Per me essere ultramaratoneta significa percorrere tantissimi km, e perdere una notte di sonno.
Armando Quadrani: “Spostare i limiti fisici e mentali oltre uno schema predefinito. In trigonometria esprimerei il mio pensiero dicendo che è il limite che tende all'infinito. Non ci sono ostacoli, barriere, punti di arrivo che possono interrompere una avanzata. Una continua ricerca del mio io, che forse non riuscirò mai a scoprire fino a dove è stato collocato. Un viaggio continuo con me stesso, dentro me stesso. Quasi un peregrinare senza meta ,un navigare a vista. Una retta infinita che non ha un punto di origine ne di arrivo.
Vito Todisco: “Essere ultramaratoneta per me significa essere uno di quelli che vive la corsa come un sogno da assaporare per un tempo prolungato.”
Gian Paolo Sobrino: “Portare a termine con estrema disinvoltura gare (o meglio esperienze) molto più lunghe di una semplice maratona; approcciare una maratona da 42 Km con la consapevolezza che per me è un corto e non ho problemi a chiuderla.”
Matteo Pigoni: “Il concetto di ultramaratoneta mi porta la mente alla strada, mentre ultra trailer mi fa viaggiare nella libertà delle montagne.”
Marco: “Significa non solo coprire lunghe distanze ma uno stile di vita.”
Giorgio Piras: “Semplicemente uno cui piace correre per tante ore, confrontarsi con distanze ben oltre la 42 km. e godersi soprattutto la corsa.
Luca Pirosu: “Sfiorare la sofferenza con una delle cose che ti piace di più, sembrerà arrogante, ma ti senti invincibile!
Susanna Forchino: “Essere una persona che ha la possibilità di vedere il mondo sotto occhi diversi.”
Alina Losurdo: Essere Ultramaratoneta non la ritengo solo una questione di km oltre il numero 42, ma testa, spostare quel limite e cercare dentro di me nuovi stimoli soprattutto quando dopo tante ore che sei a spasso senti dentro quella vocina diabolica che ti chiede di fermarti. Un viaggio si ma lungo e che fa sognare, fa nascere e morire un milione di volte ma ti porta al traguardo".
Andrea Accorsi: Ecco, il punto focale è questo. La mia personale interpretazione dell’essere ‘ultramaratoneta’ spazia oltre alla canonica catalogazione numerica di una distanza. Certamente non si può prescindere da quella, ma credo che ultramaratoneta sia anche uno stile di vita una visuale del ‘resto’ più profonda. Restare a lungo con se stessi, con i propri pensieri, con la fatica attaccata alla pelle crea una membrana visiva nuova, un punto di vista differente. Questo è l’aspetto che mi ha sempre affascinato e che mi ha indirizzato naturalmente a percorrere distanze sempre maggiori.”
Marco Gurioli: Per me significa correre distanze che superano i 42 Km , ma soprattutto che impegnino la testa e il fisico per un tempo tale per cui se senta di aver superato degli scogli.
Julien Chorier: “Il s’agit tout simplement d’être capable d’aborder un ultramarathon. Savoir se préparer à gérer son allure, son alimentation et son hydratation sur plusieurs heures de course. (Si tratta semplicemente di essere in grado di affrontare una ultramaratona. Sapersi preparare a gestire il ritmo, il cibo e l'idratazione in diverse ore di gara.)",
Roberto Beretta: “Per me significa stare in giro ore per montagne, vivere me stesso con le mie difficoltà, fare turismo e conoscere un nuovo modo di vedere il mondo.
Marco Albertini: “Per me essere un ultramaratoneta significa avere un’opportunità unica nel suo genere, data la mia “condizione fisica” ahahahah.”
Matteo Colombo: “Correre con lo spirito del piacere e della libertà, con un pizzico di sano agonismo e di competizione con me stesso e con gli altri atleti, gare con distanze sopra la maratona e con dislivelli importanti e notevoli.”

Tutto è relativo, tutto è soggettivo, tutto è personale, è quello che succede per tanti ultramaratoneti, o ultrarunner, o ultratrailer che vedono il mondo in modo diverso dai normali runner o dalle persone comuni che praticano una qualsiasi attività sportiva o che seguono lo sport in TV o sui mass media.
E’ quello che emerge da interviste ad ultramaratoneti per la redazione di un testo rivolto a loro ma anche a coloro che non conoscono questo mondo particolare per capire le loro motivazioni, passioni, stranezze, conoscere aneddoti, modalità di superare crisi, difficoltà, aspetti psicologici che utilizzano per raggiungere i loro obiettivi.

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