Matteo Simone
A volte su invito di amici, parenti o medici ci dedichiamo ad attività per noi sconosciute o che non abbiamo mai avuto modo o occasione di praticare o di interessarci e come per magia gradualmente ci accorgiamo di diventare quasi dipendenti.
Ci accorgiamo che
tali attività, tali interessi per qualche motivo ci procurano benessere, ci
fanno sperimentare situazioni piacevoli.
Le potenzialità
dell’essere umano sono inimmaginabili, si scopre per caso di essere portati per
qualcosa per la quale siamo disposti ad investire in tempo, fatica o danaro.
Ecco le risposte ricevute alla domanda: “Qual è stato il tuo
percorso per diventare ultramaratoneta?”:
Stefano La Cara: “Ho iniziato a corricchiare una mezzamaratona con un amico per
scommessa a 32 anni. Da lì non mi sono più fermato.”
Angelo Fiorini: “Ho iniziato oltre 15
anni fa, spronato da un amico, a corricchiare nel parco per passare il tempo
mentre i nostri figli si allenavano alla scuola calcio. La corsa non mi diceva
gran che, ma giorno dopo giorno, km dopo km, la cosa cominciava ad intrigarmi
soprattutto perché le gambe rispondevano bene alla fatica e il fiato c’era!
La
svolta ci è stata quando ho cambiato società sportiva, iscrivendomi alla
Società Villa de Sanctis, dove ho trovato un gruppo di veri ‘matti’ per la
corsa, tanto da convincermi a fare la prima ultramaratona da 50 Km, la Pistoia
Abetone, poi la 100km degli Etruschi poi la ventiquattrore, dove ho percorso
185 km, poi le Tre Cime di Lavaredo sulle Dolomiti da 50 km circa e la Nove
colli di oltre 202 km tra i colli dell’Emilia Romagna! Nel giro di tre anni
abbiamo partecipato a tante ultramaratone tanto da vincere per tre anni di
seguito il campionato Iuta che è la formula uno degli ultramaratoneti tra
società di tutta Italia”.
Mauro Fermani: “Nel maggio 2003 ho corso
la prima maratona, a novembre ne ho corso due ravvicinate con buoni risultati
acquistando consapevolezza e nel 2004 ho deciso di mettermi alla prova e ho
corso il mio primo Passatore, da lì è scoppiato l’amore per le ultra anche se
devo dire che era latente. Prima di correre andavo in bici e i miei sogni erano
i passi dolomitici, non le passeggiate in campagna.”
Monica Casiraghi: “Ho iniziato a correre da bambina, prima gare veloci poi mezze maratone
e maratone cercando sempre di migliorare poi sono passata alle ultra, perché
sentivo che quella era la mia strada; alla fine di ogni maratona potevo continuare
ancora per km e perché il mondo del ultramaratona è affascinante! La mia prima
ultra è stato un mondiale di 100km, una sfida con me stessa!”
Laura Ravani: “Dopo un breve periodo di
atletica durante la prima adolescenza, dovetti smettere a causa di infortunio,
ma rimase sempre dentro di me la voglia di correre. Quando più tardi cominciai
a fare snowboard e a trovarmi più volte a percorrere la strada che porta
all'Abetone, stavo tutto il tempo appiccicata al finestrino, affascinata dal
pensiero che tanti la percorrevano a corsa...mi è sempre sembrato più ‘etico’ raggiungere i luoghi a
piedi anzi che in auto. 4 anni fa, ripresi a correre con l'obbiettivo di fare la Pistoia
Abetone...poi in realtà è stato tutto veloce e naturale. All'arrivo della mia
prima maratona, Firenze 2011, la sensazione fu: ‘già finita?’ Quindi il passo
fu corto verso la Pistoia Abetone, poi le 6 h, infine le 24 h, le 100 km ecc.”
Ivan Cudin: “Ho iniziato per caso, quando un
settantenne di disse che avrebbe partecipato ad una 100km, io non avevo fatto
alcuna gara ufficiale fino allora, ma dissi tra me e me: - se la termina lui
perché non posso farlo io.”
Daniele Baranzini: “Un percorso casuale…mi
allenavo per altre discipline sportive e …poi la distanza mi ha chiamato…”
Lisa borzani: “Sono partita dalle gare su strada e
dalla maratona corse per le prime volte per seguire le ‘orme’ di mio padre,
anche lui maratoneta. Poi con il tempo mi è venuta voglia di provare una 50km e
poi il mitico Passatore di 100km. Infine, grazie al mio compagno Paolo amante
della montagna, ho scoperto l’ultratrail.”
Giuseppe Mangione: “Vengo dalle gare di
mezzofondo fatte in gioventù poi c’è stato uno stop di 10 anni ripresa con una
bella maratona preparata con tutti i criteri 2h.48 per la cronaca poi hanno incominciato
ad incuriosirmi ed affascinarmi queste distanze.”
Federico Borlenghi: “Diciamo che mi sono
avvicinato quasi subito all'ultra questo mondo l'ho scoperto grazie ad un amico
che mi raccontava di queste fantastiche gare….. ho fatto una follia prima
della maratona ho corso la Pistoia abetone.”
Francesca Canepa: “Nel 2010 dopo una gran fondo con gli sci ho capito di non faticare su distanze da molti ritenute
già ‘lunghe’, lì erano 45 km. Così qualche settimana dopo ho provato un trail
di 26 km e la settimana seguente ho provato una maratona vera, chiusa in 3.29
senza essere stanca.”
Paolo Barnes: “Ho iniziato a correre
nel 2004, prima di quello ero sportivo ma non facevo gare, poi quasi per caso
mi sono trovato a fare una 10km e poi subito la maratona di Bangkok, tornati in
Italia e guardando un calendario di gare ho visto una 24 ore e ho detto perché
no? Non
e andata molto bene ma almeno e stato un inizio.”
Stefano
Ruzza: “Dopo aver iniziato con corse
su strada (fino alla maratona) e corse brevi in montagna, cercavo nuove
motivazioni. Dopo il primo trail di 60 km ho pensato ‘mai più’ dopo essere
arrivato strisciando. Invece ho riprovato con altri 60 km un mese dopo, e ho
visto come mi ero già adattato bene a livello psicofisico.”
Roldano Marzorati: “Dal mezzo fondo in età giovanile alla maratona da adulto per poi
praticare, intorno ai 40 anni, duathlon, triathlon lungo e MTB lunghe distanze,
poi ritorno al trailrunning e ultramaratone e 6 giorni di corsa non stop.”
Marco
Zanchi: “Corro da oramai 15 anni, tutto
cominciato per dimagrire, dopo pochi anni ho intrapreso la strada delle gare,
un vizio che avevo già quando correvo in moto di trasformare la passione in
competizione. Ho cominciato a correre anche in montagna skyrace e skymarathon,
poi con il passare degli anni ho aumentato le distanze quando nel 2010 ho
affrontato la mia prima Ultratrail la Lavaredo di 90km dove ho concluso al 2°
posto e da allora ho intrapreso questa strada delle ultra distanze che in
Italia non avevano ancora successo.”
Marinella
Satta: “Per puro caso. Ho cominciato a
praticare sport a 12 anni, nel lontano 1969.
Ho giocato per 15 anni a basket in Serie C/B. Il 25 aprile del 1978,
invitata da un amico, ho partecipato alla mia prima gara podistica, in
provincia di Torino, di circa 15 km. Correndo abbastanza bene, stanca ma
soddisfatta. La mia prima maratona la ricordo molto bene, fu il 12 ottobre
1980, 1° Campionato Italiano di maratona femminile a Rieti. Arrivai 6- in h
3,25. Per me fu come se avessi vinto la maratona, in quanto partecipai invitata
da Elena Dugongo, grande maratoneta italiana.”
Valentina Spano: “Dopo due maratone andate malino e molto sofferte (4,05 a Firenze e
3,52 a Roma), mi sono iscritta alla Pistoia Abetone. Senza prepararla, senza
essere mai stata sull'Abetone: ho portato a casa un 5ore e 41; ho conosciuto un
uomo straordinario che è diventato un grande amico ; ho capito che sopra i 40km
si apre un mondo nuovo, dove do il meglio di me.”
Gianluca di Meo: “Io sono nato ultramaratoneta. 30 anni fa appena
comprata la bici mi sparai 200km in una volta sola, iniziai a correre nel
gennaio 2004 e a maggio corsi la '100km del 'Passatore'.
Vito Rubino: “Ho cominciato facendo trekking, da piccolo, con mio padre e con mia
moglie dopo. La mia ispirazione era vedere posti nuovi, essere nella natura
incontaminata e vedere sempre di più.”
Silvio Cabras: “Ho iniziato a correre una decina d'anni fa per
perdere peso, in quanto ero sovrappeso, dopo un po' di tempo ho cominciato a
vedere dei risultati, allora siccome da ragazzo avevo partecipato a qualche
garetta ho pensato di iscrivermi ad una società per poter partecipare a qualche
gara, da allora piano piano sono entrato nel mondo del podismo e gradatamente
ho aumentato il kilometraggio...dalle gare di 6 km. 10 km. e via via fino ad arrivare
all'ultramaratona!”
Dante Sanson: “Un lungo percorso
quasi continuo, iniziato con le campestri scolastiche a 7 anni culminato con la
Prima 100Km a 40 anni.”
Ricardo
Borgialli: “Io arrivo dal calcio, dai 6
ai 21 anni ho vissuto 15 anni di calcio in cui ho raccolto anche delle belle
soddisfazioni, non ero scarso, anzi! Poi però finite le scuole superiori mi
sono trasferito a Pavia per frequentare l’università, tornando a casa tra le
montagne solo nel weekend, lì ho cominciato a staccarmi sempre più dal mondo
del calcio e complice un mio grande amico che da un annetto si era dato alla
corsa in montagna, ho deciso di provarci. Ho iniziato con una gara da 8km,
senza allenamento particolare, e sono andato molto bene. Un mese dopo
scalpitavo già per il mio primo mini-trail (17km in Valle Antigorio), era nata
la passione, meno di un mese dopo infatti ero già passato ad un gara da 20 km.
Dopodiché ho continuato, anno per anno, ad aumentare le distanze cercando di
trovare quella più adatta a me, da un anno mi trovo molto bene e ottengo buoni
risultati a correre le gare da 50-55km (con dislivelli in media di
3000-4000m).”
Andrea Boni Sforza: “Dopo anni dei attività sortiva, dopo aver corso un buon numero di maratone, dopo essermi costruito una buona esperienza e maturità, all'età di 38 anni, con una buona conoscenza di me stesso, con una struttura fisica e atletica ben definita, ho deciso di intraprendere una strada nuova, affascinante, e ai più inesplorata".
William Da Roit: “Ho corso buona parte delle maratone più
belle del mondo, NY, Boston, Londra, ad esempio, e in una di queste, Berlino,
sono arrivato al traguardo con ancora molte energie mentali e fisiche e mi sono
detto, perché non continuare a correre? E così ho fatto! “
Vito Todisco: “Il mio percorso è iniziato da una
6 ore...volevo semplicemente superare la distanza della maratona.”
Matteo Pigoni: “Io ho cominciato dalla pista, per
poi passare alla maratona, girando per il triathlon e duathlon per arrivare
alle ultramaratone off-road.”
Giorgio Piras: “Mah! Ho iniziato con il podismo nel 2000, dopo
aver fatto circa una diecina di maratone, nel 2003 ho iniziato con il mio primo
passatore e, pur se fatto e portato a termine da infortunato, ne sono rimasto
affascinato, poi son seguite altre ultra sempre su strada.”
Luca Pirosu: “A livello pratico il mio primo
allenamento sopra la maratona, i 60Km un mese fa dove ho capito quanto mi
piaccia questo mondo. A livello di preparazione, ho incominciato a correre 2
anni fa, fatto 4 Maratone l’ultima a Marzo 2015, da li è incominciata la
preparazione del Passatore.”
Susanna Forchino: “Ho iniziato una decina di anni fa
con gare non competitive da 5/10km, poi ho corso qualche mezza (ma questa é una
distanza che non mi piace) e quasi subito sono passata alla maratona. Da quel
momento ho sempre pensato di aumentare la distanza.”
Alina Losurdo: “Ho sorriso un po' a
leggere questa domanda a dire il vero, sono molto autoironica e se penso a
quanta strada ho fatto negli ultimi 4 anni ne sono molto fiera. In realtà il
mio fisico è più portato per stare su una bici in un velodromo e cercare
l’adrenalina che la velocità può dare
ma da una scommessa con me stessa ho
iniziato ad appassionarmi alle Ultra. Ho avuto un passato da giovane ciclista.
Io sono stata operata 2 volte al ginocchio dx di riallineamento rotuleo e
entrambe le volte ho avuto un lunghissimo periodo di riabilitazione (8/12 mesi), la seconda volta (2008) l’ortopedico mi aveva dato poche possibilità di
tornare a far sport ma solo camminare e star bene ma durante il periodo
riabilitativo ho messo tutto il mio impegno per rafforzare la zona del
quadricipite e tornare a far sport, ho iniziato con una stagione leggera di
triathlon senza pretendere lunghe distanze, a novembre 2009 senza nessuna
preparazione decido d’affrontare la prima maratona contro il parere dell’ortopedico e mi
porto a casa un tempo che adesso faccio da pacer delle volte 4h45. Ricordo ancora
l’emozione, poi un paio di maratone nel 2010 e dal 2011 ho iniziato
le Ultra anche qui con allenamenti fai da me e scarsi risultati e alla fine nel
2013 mi sono affidata a mani esperte e raccolgo i frutti del suo sapere e di
una buona intesa.”
Andrea Accorsi: “Dal punto di vista
atletico ho accelerato i tempi. Da ragazzino correvo con scarsi risultati i 100
e 200 mt. Dopo anni di totale inattività, a seguito di un piccolo aneurisma
cerebrale ho ripreso a ‘muovermi’ come terapia
riabilitativa. Da lì non mi sono più fermato e forse sono rinato, passando
dalla maratona ai 100 km nel giro di 1 anno. Avevo 33 anni e una deriva
psico-fisica preoccupante. Oggi, dopo 15 anni trovo ancora la voglia e
l’emozione di fare certe distanze come se fossero per me del tutto inesplorate.”
Emma Delfine: “Sono arrivata
immediatamente a correre la maratona poi ho osato con ultra sulla sabbia, 6 ore
è stato facile andare oltre.”
Marco
Gurioli: “Penso
quello di molti , prima corse da 10/15 km poi mezze, maratone 50 , 100 del
Passatore. Parallelamente ho fatto un percorso simile nel trail dove sono
arrivato fino ai 118 km della Lavaredo.”
Antonio Dedoni: “Una progressiva, ma abbastanza veloce, ricerca
del confine tra il ‘posso’ e ‘non posso’ un alzare sempre più l’asticella per mettermi alla prova.”
Mario Demuru: “Correre mi dava soddisfazione. Il mio
corpo rispondeva benissimo alla crescita dei km e stavo davvero bene quando lo
facevo. Inevitabilmente sono arrivate le prime gare. Mezze maratone e tante
altre gare veloci; maratone ed alla fine sono arrivate le ultra. Era
prevedibile, perché gareggiando fai nuove amicizie e tutti hanno sempre qualcosa
da proporre. La cerchia dei runners che frequento, vede solo quelle! Qualcuno
di loro sta riempiendosi la casa di piatti, ricevuti ogni cinque arrivi della
cento km del Passatore. Passatorini, si sono dati come nome e io ancora non ne
faccio parte ma credo che non tarderò.”
Julien Chorier: “Je suis venu au sport assez tard, à 20
ans. J’ai pratiqué le cyclisme comme amateur de 20 à 26 ans me suis tout de
suite mis à courir des ultratrails. Mon premier, la Saintélyon en 2006 (Ho
iniziato a fare sport relativamente tardi, all'età di 20 anni. Ho praticato il
ciclismo a livello amatoriale da 20 a 26 anni e subito dopo ho iniziato a
correre le ultratrails. Il mio primo, il Saintélyon nel 2006).”
Roberto Beretta: “In realtà non mi sento mai
arrivato, allungare i km da percorrere in gara è stata una forma di curiosità,
sia livello paesaggistico che interiore, per cui un vero percorso formativo non
c’è mai stato, anzi forse ho anche bruciato le tappe per arrivare a percorrere
certe distanze.”
Marco Albertini: “Ho iniziato a partecipare a delle
maratone facendomi spingere da un gruppo conosciuto tramite amici, nel giro di
3 anni, da questo si è creata un’importante associazione a Prato.
Successivamente, siccome io volevo partecipare a gare di diverso tipo rispetto
a quelle che organizzavano loro per le persone disabili, appunto le
ultramaratone, sono uscito dall’associazione è ho continuato per conto mio con
un amico che mi spinge.”
Matteo Colombo: “Ho iniziato con il
mezzofondo e il fondo su strada per poi appassionarmi e dedicarmi quasi ed
esclusivamente alla corsa in montagna su distanze ‘ultra’.”
Daniele Cesconetto: “Ho affrettato i tempi
fin dall'inizio. Dopo pochi mesi che correvo, nel lontano 1999, ho corso la
prima maratona. Dopo 15 giorni un'altra maratona … e poi un'altra ancora. In
pochi mesi ne corsi 5. La stagione successiva ero all'arrivo del Passatore … e il gioco era fatto.”
Cecilia
Poli: “Il mio approccio al trail è nato per puro caso. Tutto accadde un venerdì,
come il titolo di quel famoso film, beh per farla breve, mi trovavo in vacanza
con i miei in preda ad una mezza crisi dopo aver concluso un’intensa storia
d’amore quando un’amica, Maria Chiara Parigi, con la quale avevo condiviso qualche corsetta mattutina, mi
invita ad andare con lei al Trail dei Poeti; 23 km mi dice, che vuoi che siano.
Beh, per me che correvo da maggio e al massimo ne avevo fatti 15 in allenamento
e mai più di 10 in gara, mi sembravano un’enormità. Non so cosa però, ma una
vocina dentro di me mi fece dire sì…ed eccomi qua. Da allora non ho più
smesso.”
Domenico Martino: “Il mio percorso per diventare ultramaratoneta è stato nel fare più maratone allenando il mio corpo a lunghe distanze. Da sottolineare che mi spaventava tanto ma dentro di me ho detto: esiste questa gara? La fanno altri? E la farò anch'io, così ho fatto la mia prima 100km.”
Antonio Mammoli: “Devo dirti che ho iniziato a correre spinto da un grande amico che correva già da molti anni, ma che mai aveva corso la gara della Montagna di Falco, Pistoia Abetone, facendo insieme le prime uscite nelle quali tornavo a casa sempre distrutto, dopo circa 2 mesi gli dissi: il prossimo anno 1997, facciamo la gara che al tempo era km 52,300. E ancora non avevo pensato di correre una maratona!!! Dentro di me le lunghe distanze mi appassionavano, sentivo una cosa innata che mi dava piacere nel sapere di provarci.”
Sara
Paganucci: “Ho
iniziato quasi per scommessa contro me stessa, contro il mio
corpo non proprio sano, ho bruciato le tappe facendo una maratona
dopo pochi mesi che correvo, poi un’altra,
poi una 50km e così via".
Tom Owens: “Participating in skyraces which mean long
runs in the mountains - often for several hours. (Partecipare a skyraces che
significa lunghe corse in montagna - spesso per diverse ore).”
Vito Intini: “Sono stato sempre un ultra. In ogni ambito
sia lavorativo che del tempo libero vado oltre i limiti classici. Per cui era
ovvio che lo diventassi anche nella corsa. Già nel 1990 (avevo 21 anni)
desideravo fare una 100 km.”
Filippo Poponesi: “Ho iniziato dedicandomi alla corsa
per diletto, per non ingrassare, ed anche un po’ come mezzo di allenamento per
poter praticare altri sport. Poi un amico mi ha convinto ad iscrivermi ad una
Società sportiva, quella cui continuo ad appartenere e cioè l’Atletica Avis
Perugia, iniziando a partecipare a piccole gare da 5 e 10 km per poi passare
alle mezze maratone ed alle maratone. Poi, un giorno, ho deciso di partecipare
ad un ultramaratona che si corre qui in Umbria (io sono di Perugia) chiamata ‘Strasimeno’, cioè il giro del lago
omonimo (60 km), gara organizzata dalla mia Società insieme ad altre due
società umbre. Da quel momento ho continuato a spingermi sempre oltre e quindi
ho allungato le distanze correndo in sequenza il Passatore (100 km), la Nove
Colli Running (202 km), la Spartathlon (247 km) e, nel mezzo, gare a tempo da
6/8/12/24 ore, fino ad arrivare ad una 6 giorni in cui ho percorso 611 KM.”
Manuela
Vilaseca: “I
started out doing other sports, such as triathlons and mountain bike. Then I
went into adventure racing and I think that it was the sport that mostly
prepared me not only ultra running but life itself. It had thought me many
important lessons and I’m sure it helped me build an amazing mental strength.
(Ho iniziato facendo altri sport, come il triathlon e mountain bike. Poi passai
a gare più avventurose e credo che lo sport maggiormente mi ha formato nella
vita, non solo l’ultra running. Ho appreso tante importanti lezioni di vita e
sono sicura che mi ha aiutato a costruire una forza mentale incredibile.”
Alessandro Torchiana:
“La
passione per la natura e per la corsa mi ha portato a scoprire questo
fantastico mondo (ultratrail) che mi permette di unire le due passioni.”
Alexander Rabensteiner: “Ho iniziato con una maratona, volevo vedere se riuscivo a stare
sotto le 3 ore, poi sono passato per il triathlon e l’iron man, ho quindi
capito che le lunghe distanze sono la mia specialità.”
“La distanza mi ha chiamato” qualcuno dice, a
volte è una chiamata che ti porta nel fantastico mondo delle ultramaratone.
Qualcuno inizia per scommessa, per dimagrire, per caso e poi non si ferma più.
Marco Zanchi, per esempio, ha iniziato per dimagrire ed ora il 30 maggio
indosserà per la terza volta la maglia azzurra per partecipare ai mondiali
utratrail di Annecy. Altri vengono da altri sport, dal calcio, dal basket e si
trasformano con una forte passione in ultramartoneti determinati e convinti con
tanta sicurezza ed autoefficacia elevata.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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