sabato 9 aprile 2016

Intervenire con programmi di intervento su chi pone in essere la violenza

 Matteo Simone 

Questa è la volta buona per interrompere il ciclo della violenza, è importante intervenire quando si verificano comportamenti violenti, ma è ancora più importante prevenire, fare formazione, monitorare, fare aggiornamento agli operatori, informare ed educare comunità e famiglie. 

E’ preferibile strutturare interventi multidisciplinari e integrati che coinvolgono diverse figure di professionisti e le diverse istituzioni e associazioni locali, per comprendere il problema dai diversi punti di vista, comprendere cosa fa l’altro e come.

venerdì 8 aprile 2016

Vincenza Sicari, quasi paralizzata, corre nei pensieri degli ultrarunner





Fino a qualche anno fa Vincenza Sicari era sui giornali ed in televisione per le sue performance, per le sue vittorie, per rappresentare l’Italia in competizioni Internazionali indossando la maglia azzura, era un onore per l’Italia schierare nella sua squadra una donna del calibro di Vincenza Sicari capace di ben figurare alle varie competizionii europee, mondiali, olimpiche nelle varie specialità dell’atletica dal mezzofondo alle distanze più lunga la maratona che prevede impegno, sacrificio, dedizione.

A Vincenza piaceva impegnarsi per questo, piaceva allenarsi, gareggiare, dare il massimo, allenarsi duramente per ben figurare per se stessa ma anche per un ritorno di immagine della nazione Italia.


Stefano La Cara: Per una buona causa correrò la Maratona di Roma



Tante le cose in comune con Stefano, la passione per lo sport, gli spostamenti in bici casa lavoro, l’endurance, la maratona e l’ironman, la giusta casa e cioè correre la maratona di roma per sport senza Frontiere, permettere a bambini e d adolescenti di diventare più resilienti attraverso la pratica dello sport, attraverso la partecipazione delle attività sportive organizzate da sport Senza Frontiere attraverso il progetto For Good. Altra passione è lo scrivere, scrivere articoli, curare un blog, trasmettere esperienze personali e conoscenze teoriche, di seguito si racconta Stefano.

Ti puoi definire Ironmam?Sì, e ne vado moderatamente orgoglioso.

Eleonora Bazzoni: Ho realizzato il sogno di vestire la maglia della nazionale

Matteo SIMONE 

L’amica Eleonora da diversi anni ben figura e si distingue nelle gare romane, nel Lazio, ma anche in giro per l’Italia, ora è anche una brava allenatrice, di seguito si racconta.

Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? Si un giorno mi son sentita nel mio piccolo una campionessa, quando ho vinto il titolo italiano di mezza maratona categoria promessa nel 2009.”
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? Credo che lo sport abbia contribuito al mio benessere sia fisico che psichico, fisico perché dopo la fatica si ha sempre una sensazione di benessere e psichico perché mi aiuta a sfogarmi, un ottimo antistress, la corsa se in solitudine mi permette di riflettere sulle varie problematiche da affrontare. Penso che l’arma vincente delle performance sia tanta buona volontà, costanza e amore per ciò che si pratica.

giovedì 7 aprile 2016

“Sport Senza Frontiere” alla maratona di Roma 2016

Matteo SIMONE 

Domenica 10 aprile l’associazione onlus sport Senza Frontiere parteciperà con 31 runner alla Maratona di Roma moltissimi alla loro prima esperienza.

Giovedì 7 aprile alle ore 17,30 Giorgio Calcaterra incontra i bambini e i Runner di Sport Senza Frontiere.
Attraverso il Progetto “For Good”, l’associazione onlus Sport Senza Frontiere ha scelto di aderire al Charity Program della Maratona di Roma al fine di reperire su Roma i fondi necessari a garantire a 15 bambini svantaggiati un percorso sportivo di un anno integrato da uno screening e monitoraggio sanitario. Il Progetto For Good di Sport Senza Frontiere permette bambini e ragazzi in condizioni disagiate di fare sport ed essere monitorati dal punto di vista medico. Quindi si tratta non solo di una sfida sportiva per i maratoneti che partecipano, ma anche una sfida nel raccogliere fondi per permettere a minori di essere più resilienti attraverso lo sport.

mercoledì 6 aprile 2016

Questa è la volta buona per non fare errori in Maratona


 
A pochi giorni dalla partenza della maratona, l’atleta non può far altro che fare il punto delle sue condizioni in base ai test di allenamento e alle sue percezioni di benessere fisico/mentale.
Questa è la volta buona per non fare errori, per esempio:
- non partire troppo veloce rispetto alle proprie potenzialità di prestazione per evitare la solita crisi del dopo 30/35 km, in questo caso il suggerimento è di immaginare di percorrere una competizione di 37 km e 197 metri, considerando altri 5 iniziali di riscaldamento ad una andatura di una decina di secondi al km più lenti del ritmo gara in modo da evitare di correre i primi km ad una velocità troppo sostenuta rispetto al ritmo prefissato, perché il sentirsi freschi e l’adrenalina in circolo invitano a strafare. Si sa che la partenza ad una velocità superiore a quella prefissata brucia subito le riserve di zucchero e il grasso diventa il carburante ma non è altrettanto redditizio.
- Un altro errore frequente è rischiare la disidratazione, a causa della mancanza di sete durante la prima parte di gara e il non voler sforzarsi a bere per non perdere secondi ritenuti preziosi o per evitare di inciampare nei pressi dei tavolini del ristoro o nel non rischiare di perdere il gruppo di amici che hanno lo stesso ritmo di corsa. Un consiglio potrebbe essere nell’allearsi dall’inizio con un altro atleta che ha più o meno la stessa andatura di gara e decidere di alternarsi nel recuperare bevande ai ristori.
- Altro errore che in genere potrebbe incorrere il maratoneta è un ritmo non costante, può capitare che si viene superati e allora si cerca di seguire l’altro ad una velocità che anche se è leggermente superiore, alla lunga fa pagare le conseguenze.
- Altro errore è di partecipare alla competizione anche se non ci si sente preparati, e questo perché si e già organizzato il viaggio, si sono presi degli impegni, ecc., il rischio è di farsi del male, pertanto si fa sempre in tempo a rinunciare rimettendoci anche qualche soldo ma, in compenso, si preserva la propria salute nonché la propria forma fisica in modo da potersi preparare per una successiva competizione. Se non si è pronti si può anche valutare di optare per un test di distanza minore ma importante per una successiva maratona, tale distanza potrebbe essere tra i 21km 97 metri e i 25/35 km, in considerazione anche del fatto che ci sono poche gare di distanze intermedia tra mezza e maratona.

Donne e Violenza domestica


Le donne ed i bambini spesso corrono grandi pericoli proprio nel luogo in cui dovrebbero essere più al sicuro: nella loro famiglia. Per molte e molti di loro, la casa è dominata da un regime di terrore e violenza per mano di qualcuno che è loro molto vicino, qualcuno nel quale dovrebbero poter avere fiducia. Le vittime soffrono fisicamente e psicologicamente. Non sono in grado di prendere le decisioni che le riguardano, dar voce alle loro opinioni o proteggere loro stesse e i loro bambini per paura delle ulteriori ripercussioni. I loro diritti umani vengono calpestati, e le loro vite vengono loro annientate dalla costante minaccia della violenza. (Innocenti Digest N. 6 - Giugno 2000)
Il Gs Flames Gold nell'ambito delle iniziative di promozione sociale, organizza in data 07 aprile presso il “V Lounge”, Lungomare Amerigo Vespucci, 62, (Ostia Lido), con orario 15.30/17.30, il Convegno “Donne e Violenza domestica”.
Importante un lavoro di rete, confrontarsi, valutare il problema con diversi punti di vista e prevedere linee di intervento, di prevenzione e di formazione degli operatori, quindi non solo intervenire ma anche prevenire.
Il comportamento abusante è destinato a umiliare, ottenere controllo o potere nei confronti di un’altra persona. Importante intervenire sui diversi attori, sarebbe auspicabile un intervento con il maltrattante, la vittima e i figli che assistono alla violenza e al conflitto.
E’ fondamentale non solo intervenire ma anche fare prevenzione per cercare di interrompere la trasmissione di modelli di comportamenti aggressivi alle generazioni successive.
I bambini che hanno assistito a scene di violenza domestica o che ne sono stati vittima in prima persona, denotano problemi di salute e di comportamento, tra cui disturbi di peso, di alimentazione o del sonno. Possono avere difficoltà a scuola e non riuscire a sviluppare relazioni intime e positive. Possono cercare di fuggire o anche mostrare tendenze suicide. (Innocenti Digest N. 6 - Giugno 2000)
I bambini esposti a violenza domestica sono i più vulnerabili, possono sviluppare problemi emotivi (paure, ansia, disturbi del sonno, depressione), comportamenti aggressivi, difficoltà nello sviluppo, nel rendimento scolastico, a livello di socializzazione, consumo di sostanze. Pertanto a loro va rivolta l’attenzione maggiore.

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