Tante le cose in comune con Stefano, la passione per lo sport, gli spostamenti in bici casa lavoro, l’endurance, la maratona e l’ironman, la giusta casa e cioè correre la maratona di roma per sport senza Frontiere, permettere a bambini e d adolescenti di diventare più resilienti attraverso la pratica dello sport, attraverso la partecipazione delle attività sportive organizzate da sport Senza Frontiere attraverso il progetto For Good. Altra passione è lo scrivere, scrivere articoli, curare un blog, trasmettere esperienze personali e conoscenze teoriche, di seguito si racconta Stefano.
Ti puoi definire Ironmam? “Sì, e ne
vado moderatamente orgoglioso.”
Cosa significa per te essere
Ironman? “Mi piace nuotare, pedalare e correre. Farlo per distanze più lunghe
ne è solo una conseguenza.”
Qual è stato il tuo percorso per
diventare un Ironman? “Ho iniziato a corricchiare una mezzamaratona con
un amico per scommessa a 32 anni. Da lì non mi sono più fermato.”
E’ tipico degli sportivi che
praticano endurance che non riescano più a fermarsi per il piacere di
sperimentare le sensazioni protratte nel tempo attraverso la pratica sportiva.
Cosa ti motiva ad essere Ironman?
“Ogni singola sensazione che si respira.”
Le sensazioni
sono uniche soprattutto attraverso l’ironman,
tuffarsi in acqua, sperimentare l’acqua addosso, l’andare avanti mobilitando le
energie per raggiungere i tuoi obiettivi, continuare uscendo dall’acqua e
salendo in bici, un gioco di equilibrio con la forza delle gambe, saltare giù
dalla bici e non fermarsi ma continuare in stazione eretta correndo per lunghi
chilometri pensando all’obiettivo prossimo da raggiungere che hai
visualizzato tante volte nei tuoi allenamenti, questo è respirare sensazioni
uniche.
Hai mai pensato di smettere di
essere Ironman? “Sono ancora giovane, semmai penso a come fare di più e meglio.”
Di più e meglio, sempre un passo
alla volta per alzare gradualmente l’asticella, con più convinzione, con
autoefficacia sempre più alta e con più resilienza attraverso il superare ogni
volta situazioni provvisorie di attenzione.
Hai sperimentato l’esperienza del
limite nelle tue gare? “Sicuramente no, il corpo e la mente possono spingersi
assai oltre.”
Vero, non solo considerare il
fisico, il corpo, i muscoli ma altrettanto è importante l’aspetto mentale, il
crederci, il fidarsi nelle proprie capacità.
Quali meccanismi psicologici ti aiutano a partecipare a gare estreme? “Anche se banale e scontata,
la visualizzazione di elementi positivi, soprattutto da vivere al termine della
gara, aiuta tantissimo.”
La tua gara più
estrema o più difficile? “L’Ironman Frankfurt, quando dopo 10 ore di gara
arriva la crisi fisica, e soprattutto mentale, proseguire è dura.”
Proseguire è
dura ma non impossibile, senza fretta si può, attraverso il respiro,
il contattare le proprie sensazioni corporee, con elevata autoconsapevolezza si
supera tutto, le crisi come vengono così se ne vanno, tutto ciò si apprende con
l’esperienza.
Una gara estrema che ritieni
non poter mai riuscire a portare a termine? “Temo il freddo, quindi ogni
gara esposta a temperature rigide mi preoccupa (il che non significa che prima
o poi non la proverò).”
Cosa ti spinge a spostare sempre più
in avanti i limiti fisici? “Le sensazioni indescrivibili che comunque si
provano prima, durante e dopo. Quando non le avvertirò più, smetterò di ‘spostare
in avanti’ il limite.”
Cosa pensano familiari e amici della tua partecipazione a gare estreme? “Mia moglie ed i miei figli mi
seguono ovunque, si informano e partecipano alle mie emozioni. Senza di loro
non avrebbe senso tutto questo.”
Che significa per te partecipare a una gara estrema? “Continuo ad avere un approccio ‘leggero’. Sebbene mi piaccia
migliorarmi, adoro l’aspetto che coinvolge il partecipare con amici, la
goliardia di una ‘sfida’ con un amico e cenare a fine gara tutti insieme.”
Ti va di raccontare un aneddoto? “Ironman
Klagenfurt 2013, per una serie di casualità ci siamo ritrovati ad un chilometro
dalla fine io ed altri due compagni di squadra. Abbiamo finito la gara correndo
abbracciati. Qualcosa di inimmaginabile.”
Come è cambiata la tua vita
famigliare e lavorativa? “L’allenamento più duro è riuscire ad incastrare tutto
tra vita famigliare e lavoro. Per fortuna riesco a farlo piuttosto bene.”
Se potessi tornare indietro cosa
faresti o non faresti? “Probabilmente avrei cominciato a fare sport un po’
prima.”
Usi farmaci, integratori? Per quale
motivo? “Da circa un anno uso degli integratori proteici, ma quando posso e
ne ho modo preferisco ancora una bella frittata da 8 uova.”
Ai fini del certificato per idoneità attività
agonistica, fai indagini più accurate? “No, ma questo è un mio limite,
mi preoccupo delle cose solo quando si verificano.”
E’ successo che ti abbiano
consigliato di ridurre la tua attività sportiva? “Tranne mia madre, no.”
Ora
si appresta a correre la maratona di Roma per Sport Senza Frontiere, ecco la
motivazione: “Mi ero ripromesso di non correre la Maratona di Roma per un po',
ma quando si è aperta la possibilità di farlo per una buona causa non mi sono
tirato indietro. Correrò la Maratona di Roma con il sorriso, come sempre,
e come sempre più vi sentirò vicini alle mie iniziative, più andrò forte! Non
mi è mai successo di correre una Maratona senza l'idea di fare un Personal
Best. Anzi, ora che ci penso, mi sa che ogni Maratona che ho corso mi sono
migliorato rispetto alla precedente. Questa volta no, questa volta è capitata
quasi per caso, non programmata nell'ultimo mese, per una giusta causa. Ok, anche perché in
vista dell'Ironman è un modo per mettere in cascina qualche chilometro a piedi.
Comunque, non la farò con l'assillo del crono, se alla fine perderò qualche
secondo non sarà una tragedia. Attenzione, il che non
significa sottovalutare 42km, anche se fatti sottoritmo... Anche perché
correre Roma è sempre è devastante, sia per l'altimetria non proprio
piatta, sia per i 7km totali di sanpietrini lungo il percorso. E poi
ultimamente mi piace tantissimo andarmene a correre dentro Roma, e questa volta
potrò farlo senza dover fare slalom tra turisti e macchine. Oppure chi lo sa,
magari mi sveglio bene, parto a tutta e metto il personale.”
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380.4337230 - 21163@tiscali.it
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