Vincenza
abituata a superare i muri delle maratone del 30-35° km insiste e non molla,
ed ogni volta le tocca superare il muro dei medici, degli ospedali che
inizialmente l’accolgono ma poi non hanno risposte certe.
Racconta la sua situazione attuale rispondendo ad un’intervista
a cura di Francesca Monti del
Giornale Il Popolo Veneto “Sono
all’ospedale di Padova da 15 giorni e sono seguita dalla Dott.ssa Pegoraro e
dal Dottor Gianni Sorarù. Abbiamo parlato tanto, perché la mia situazione
peggiora giorno per giorno. La Dott.ssa Pegoraro è una persona
splendida, dolcissima e ha preso molto a cuore la mia situazione e mi ha detto
che anche attraverso le sue conoscenze farà il possibile per aiutarmi.
Dopodiché se non si riuscirà a trovare una soluzione, voglio andare all’estero,
perché in Italia le ho provate tutte. Ho fiducia nella Dott.ssa Pegoraro, lei è
molto brava e poi di qualcuno mi devo fidare, anche se io vorrei che tutti i
giorni facessero qualcosa. La Fidal ha già contattato un centro a
Houston, inoltre stanno facendo una raccolta fondi per pagare le spese di un
eventuale viaggio all’estero. Voglio potermi fidare dei medici anche se non
aspetterò tanto, a Pisa sono stata due mesi a letto senza fare nulla”.
Segnali di vicinanza da parte
dell’opinione pubblica ci sono, da parte della FIDAL anche, ed anche da parte di atleti di interesse pubblico
come la Levorato, ex Campionessa Italiana specialista nella velocità.
Soprattutto runner ed ultrarunner si
stanno mobilitando attraverso tante iniziative, raccogliendo fondi attraverso
la rete del dono come hanno fatto gli organizzatori della gara più lunga di
Europa la Milano San Remo di 280km dall'8 al 10 Aprile. Per poterla
aiutare, oltre ai pensieri positivi, oltre che a pregare per lei, oltre che ad
inviarle messaggi di solidarietà, è possibile fare una donazione http://bit.ly/1Uc4nWw
Il
fine è unico aiutare Vincenza che per il momento sta male, di un male che
appare raro, quasi inspiegabile dalla medicina e
richiede ulteriori accertamenti e cure adeguate possibilmente all’estero come
spesso avviene.
Vincenza ora
sta girando il mondo attraverso i social network e continua
a correre nel cuore e nella mente di tanti runner ed ultrarunner. Qualche
giorno Vincenza Sicari ha rilasciato un’intervista telefonica a Giovanna Barone
della redazione di SiciliaRunning:
“Io vado avanti grazie a loro. Mi chiamano tutti, atleti, amici, ho l’appoggio
e il sostegno della FIDAL, il Presidente Malagò, il Ministro Lorenzin mi verrà
presto a trovare. Tante persone, attraverso internet, mi stanno vicino, anche
gente che non conosco personalmente. Ho il supporto di tante persone, sono viva
grazie a loro. Quando mi sto per ‘spegnere’ mi arriva un messaggio, una
telefonata, mi vengono a trovare. Non ti nascondo che tante volte ho pensato di
tornare a casa, chiudere la porta e aspettare la fine, almeno per poter dire
‘muoio nel mio letto’. Poi ci sono loro, con i loro gesti, che mi ridanno la
voglia di vivere, reagire e continuare a lottare. Stanno raccogliendo anche dei
fondi per aiutarmi. È una grande famiglia.”
Vincenza è in una botte di ferro dal
punto di vista del sostegno e supporto da parte di tanti che sposano la sua
casa attraverso gesti solidali e segnali di presenza con diverse modalità.
Vincenza si
sta spegnendo ma è determinata a continuare a lottare con quelle poche forze che ancora
le rimangono ma che riescono a sensibilizzare l’opinione pubblica, ecco cosa
racconta a Sililiarunning: “Ho sempre donato a Telethon e alla ricerca,
mandando sms come tanti in Italia. Mai avrei pensato che un giorno sarei stata
io in quelle condizioni e necessità di aiuto.”
Gli organizzatori della
gara del 27 maggio 2016 presso Parco Dora a Turin, si sono
attivati per aiutarla, dove Vincenza Sicari ha fatto il suo personal best in
maratona che gli è valso come convocazione alle Olimpiadi di Pechino, e così è
scritto sul sito della gara: “Quest’anno il grande cuore di Torino si stringe attorno a VINCENZA SICARI. Runner e maratoneta di valore internazionale,
vincitrice della Turin Marathon
2008 (2h29m 50), ha rappresentato l’Italia alla Maratona olimpica di Pechino
2008, ma oggi si trova a affrontare l’avversario più difficile: una malattia
neuromuscolare degenerativa, la cui natura non è ancora stata identificata, che
ne limita la mobilità e la costringe a esami complessi e costosi. Noi ci siamo,
e devolveremo l’intero ricavato della manifestazione a Vincenza per aiutarla nella sua sfida.”
Che dire, posso solo auspicare che ci
sia più onestà, bontà, umiltà, disponibilità da parte della classe medica, ed
augurare a Vincenza di non mollare nella speranza che si trovi una strada più
risolutiva della sua problematica, ecco cosa racconta a Giovanna Barone: “Soprattutto
mi manca la vita. Da un anno e mezzo vivo dentro gli ospedali. Mi manca la
corsa, per la quale vivevo e non consideravo solo una professione; mi mancano
gli amici e allenarmi tutti i giorni al campo. Mi manca poter vivere una vita
normale.”
Insieme si
può, insieme è meglio, togheter is better.
Nessun commento:
Posta un commento