Villeneuve,
è un piccolo comune svizzero sul Lago Lemano nel cantone di Vaud. La 24 ore di
Villeneuve si è disputata lungo un anello di 1764 metri. La gara è stata vinta
dal ceko Petr Valek (km 201,127) davanti alla coppia di ultramaratoneti Roldano
Marzorati e Sonia Lutterotti (km 179,902 entrambi). Al 4° posto si classifica
lo svizzero Philippe Rosset (km 171,138) che precede il ceko Jan Hanousek (km
162,317). Al 6° ancora un Italiano Giuliano Pavan ha percorso 157,25.
Lo sport accomuna, unisce, crea legami, sono tante le coppie di sportivi
che portano avanti la loro passione per il benessere e la performance e ciò
serve da collante alla loro relazione, per saldare e rafforzare i loro
rapporti, in particolare per le ultramaratone ci vuole tanto supporto e tanto
accudimento l’un l’altro per i periodi di preparaizone a gare lunghissime ed
impegnative come possono essere quelle della durata di 24 ore, 36 ore fino ad
arrivare alle 6 giorni di corse.
Tra le tante coppie sono specialisti in questo Sonia Lutterotti e Roldano
Marzorati, loro sanno come organizzare la preparazione per le loro gare, come
gestire le gare, come leccarsi le ferite a fine gara, è un rispetto reciproco,
un accudirsi, un confrontarsi, un consigliarsi, a turno tifano l’uno per
l’altro e fanno le loro strategie, tutto ciò serenamente con competizione ma
con tanta passione.
In questo sport di lunga durata, lunghe distanze, bisogna essere
pazienti, avere un approccio meditativo e considerare che le crisi, come gli
infortuni, come arrivano così se ne vanno, quindi bisogna essere cauti e
sereni.
Lo
sport prolungato prevede delle strategie mentali che ti permettano di non
abbandonare la gara anzitempo, riesci a mettere in atto dei meccanismi mentali
che ti riportano al qui e ora e al momento presente a correre, a stare sveglio
o a distrarti per avanzare con i metri e i chilometri e a trascorrere tanto
tempo in piedi facendo sport osservando, facendo attenzione, alimentandoti ed
avendo comunque un approccio meditativo.
Partecipare
a una gara diventa un progetto, uno studio del territorio, delle difficoltà, delle risorse personali possedute che ti possano permettere di portare
a termine la gara.
Sonia
e Roldano hanno tanta esperienza ed hanno imparato ad addomesticare la fatica, a trattare la crisi, a
rimodulare gli obiettivi in caso di difficoltà, a trovare comunque le loro
motivazioni nel portare a termine le gare, nell’andare avanti con fiducia e
determinazione.
Sonia Lutterotti, della Nazionale Italiana Ultramaratone, ha fatto di questo sport una passione di vita. Ecco cosa ne pensa delle ultramaratone: “Correre una gara di ultramaratona è dare un senso alla corsa: la preparazione della gara (preparare il fisico, la mente, i materiali, la logistica), raggiungere l’obiettivo e goderne, oppure non raggiungere l’obiettivo e valutare le motivazioni dell’insuccesso. Partecipare ad un ultramaratona è anche grande condivisione e amicizia con altri atleti ed assistenti, specialmente nelle gare su circuito tipo 24h o 6 giorni.”
Sonia è riuscita a trovare la sua
dimensione, la sua libertà, ad assaporare il meglio che la vita quotidiana può
offrire con il sentire le proprie sensazioni corporee ed osservare quello che
ti circonda mentre corri, persone, natura, animali, albe e tramonti: “Essere ultramaratoneta per me significa dedicare la vita, il tempo
libero dal lavoro alla corsa, ma non alla corsa con il cronometro al polso ed
un tempo ristretto per allenarsi. Significa libertà di allenarsi anche a lungo,
assaporare l’aspetto della corsa lunga in ambienti naturali, direi che mi fa
sentire libera.”
Per Sonia non è importante solo la gara, solo il tempo trascorso in gara,
ma è importante la fase di preparazione, il tempo vissuto precedentemente la
gara, importante è anche la gara pura, quello che si sperimenta, le sensazioni
vissute, ed altrettanto importante è il post gara, una sorta di rilassamento e
non solo, i racconti e le condivisioni con gli amici, con il partner che ha la
stessa passione, un certo Roldano che allo stesso modo di Sonia ha scoperto
questa sorta di elisir di benessere: “Oltre ai risultati in gara mi piace la
lunga fase di preparazione alla gara, gli step per tentare di raggiungere
l’obiettivo ed anche il post gara quando, con il mio compagno e con altri
atleti/amici si chiacchera per una settimana ed oltre valutando tutti gli aspetti
della competizione a cui si è preso parte.”
Nell’ultramaratona avviene una sorta di scambio, si
fatica, si soffre, ma l’ultramaratona in cambio ti dà tanto in termini di
soddisfazioni, appagamento personale, condivisioni: “Ll’attività sportiva
riveste un ruolo rilevante nel mio quotidiano, le soddisfazioni, l’appagamento,
le amicizie, tanto arriva dall’ultramaratona.”
Bisogna porre tanta attenzione negli
sport di endurance, è importante trovare un giusto
e sano equilibrio tra cuore, mente e corpo, rispettare tutte e tre le
componenti senza strafare e senza farsi ingannare da alcune delle tre: “In
qualche occasione ho sperimentato il limite fisico, nonostante volessi
continuare nel perseguire l’obiettivo il mio corpo non me l’ha permesso.”
Sonia ha tanta esperienza ed ha imparato ad
addomesticare la fatica, a trattare la crisi, a
rimodulare gli obiettivi in caso di difficoltà, a trovare comunque le sue
motivazioni nel portare a termine le gare, nell’andare avanti con fiducia e
determinazione: “Partecipare ad una gara di ultramaratona quando sto bene e non
ho problemi per me non è difficile, sono molto motivata. Quando invece non sono
preparata non ho molte armi a disposizione. Naturalmente anche quando tutto va
bene arriva la crisi, il momento di grande stanchezza, per resistere alla
fatica cerco di ‘ingannare’ la mente; ad esempio invece di pensare al lontano
obiettivo finale mi pongo degli obiettivi intermedi, oppure cerco di
estraniarmi pensando a qualcosa di completamente diverso da quel che sto facendo.”
In questa modalità di fare sport, l’avversario a volte
non è l’altro atleta ma la gara stessa, a volte
non si affronta un altro avversario ma la gara stessa per portarla a termine,
per non farsi intimidire: “Spostare i propri limiti penso sia quasi fisiologico
per un’atleta di ultramaratona, raggiunto un obiettivo si crea un bisogno di
fare ancora meglio, di superare se stessi. In questo tipo di gara l’avversario
non è un altro atleta ma la gara stessa.” Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua partecipazione a gare
estreme? “Quando tutto va bene credo pensino che sono una persona determinata e
sono orgogliosi dei risultati, quando ho dei problemi qualcuno pensa che chiedo
troppo a me stessa.”
Sonia non è sola, oltre al compagno Rodano
che si occupa di lei, vie è tutto il Team, lo staff della Nazionale disposta a seguirla dal punto di vista medico
e non solo: “Ogni anno mi sottopongo ai normali test per il conseguimento del
certificato medico sportivo con test da sforzo, spirometria e test sulle urine.
Sono seguita dal team medico della squadra nazionale di ultramaratona.”
Ancora sogni per Sonia, molto umili, ma
è capace ancora di sorprendere se stessa e non solo: Sogni nel cassetto sempre tanti! Spero di avere
ancora qualche anno di buona salute per realizzarli e continuare a
sognare…finire una gara mai finita…finire una gara non ancora inventata…magari
organizzare una gara con e per amici.”
Con la pratica delle Ultramaratone e dell’Ultratrail
si sviluppa Resilienza ed autoefficacia, concetti importanti nella psicologia
dello sport, ma anche nella vita in generale, per non arrendersi mai e per
raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt
ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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