Matteo Simone
Si parla sempre dei campioni famosi ma ci sono tanti campioncini che fanno sport al di fuori della giornata lavorativa con passione, impegno, determinazione, ottenendo anche eccellenti risultati ma spesso restano sconosciuti ai tanti.
Uno
di questi è Gallone Antonio che corre per puro divertimento al di fuori
dell’attività giornaliera lavorativa ma ottiene eccellenti performance
nonostante sia entrato nei cinquant'anni.
Di seguito leggiamo come si racconta.
Sei andato fortissimo, 1° di categoria alla maratona Internazionale di Roma, la più partecipata in
Italia, sei uno degli M50 più forti d'Italia, che effetto ti fa? “Fa un bell'effetto arrivare primo di cat. M50 alla maratona di Roma, lo scorso anno
come M45, mi gratifica molto!”
Qual è il tuo segreto per essere ancora performante nonostante
l'avanzare dell'età?
“Non ci sono segreti, c’è tanta
passione e amore per la corsa, sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli ed
obiettivi. Vivo la corsa a 360°, curando tutte le componenti: alimentazione,
allenamento, motivazioni, senza troppe restrizioni e con gioia.”
Quali sono state le tue sensazioni, emozioni, preoccupazioni, prima, durante e dopo la gara? “Prima di una gara c’è sempre un po’
di emozione e di tensione, soprattutto se in ballo c’è un PB da fare o dei
rivali di cat. Da battere, ma cerco di smorzarle scherzando con gli amici,
durante la gara cerco di mantenere il ritmo prefissato cercando di correre
quanto più rilassato possibile e aumentare la velocità nel finale. Nel
dopo gara si fanno i bilanci della prestazione, al di la del risultato, cerco
di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, di non essere molto severo con me
stesso, consapevole di aver dato il massimo e di portare comunque a casa
l’ennesima bellissima esperienza che una gara, soprattutto una maratona può
regalare.”
Durante la gara ci sono stati momenti critici, dove hai pensato di rallentare,
fermarti? “Non mi è mai
capitato di fermarmi durante una gara, mi è capitato di rallentare soprattutto
nella maratona nel finale, ma ho sempre trovato le motivazioni per non fermarmi
e andare avanti, lo scorso anno per esempio nella maratona di Roma, pioggia e
vento rendevano impossibile realizzare un risultato cronometrico importante,
allora ho spostato l’attenzione sul piazzamento, ho fatto una gara un po’ sotto
ritmo e cercato di superare quanti più atleti possibile nel finale, giungendo
al 23° posto Assoluto e 1° M 45.
Quest’anno alla maratona di Roma sono arrivato
con meno lunghi e una velocità di soglia più bassa e complice le vacanze di
Pasqua in Puglia, 1 kg in più, consapevole di ciò volevo godermela, ma
purtroppo, quando metto il pettorale, non riesco a correre col freno a mano
tirato, quindi anche quest’anno ho dato il massimo e non mi sono risparmiato.”
Quali
sono ora i tuoi obiettivi? “Prossimi
obiettivi, vorrei dedicarmi per un po’ a gare corte: 5km-3km-1.5km, per dare
una svegliata alle gambe, poi in autunno ci sono i mondiali militari di
maratona a Torino…vediamo se c’è la possibilità di potervi Partecipare, sarebbe
un sogno.”
Antonio
è uno che sa il fatto suo, è determinato nel perseguire i suoi obiettivi, sa come fare, chiede ai
più esperti, si allena con i più forti.
Nella
tua disciplina quali difficoltà si incontrano? “Non trovo grosse difficoltà,
le uniche sono legate al tempo sottratto alla famiglia.”
Cosa pensano familiari e amici della tua attività
sportiva? “Mia moglie dice che sono
malato (ah ah ah) che penso solo alla corsa, gli amici con cui corro mi stimano
(almeno cosi dicono).”
Qual è una tua esperienza che ti possa dare la
convinzione che ce la puoi fare nello sport ? “Nel mio sport
(corsa) l’ultimo allenamento test pre-gara mi da un grosso indizio sul valore
della mia condizione.”
L’esperienza paga, Antonio si conosce bene, sa come può funzionare in
gara in base a quello che ha raccolto durante i suoi allenamenti e così si
testa prima della gara per capire quale può essere la sua andatura di crociera
soprattutto in gare lunghe come la maratona dove i ritmi devono essere il più
costante possibile per non svuotare i serbatoi di glicogeno.
Ritieni lo
psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi
dell’attività sportiva? “Penso che soprattutto i giovani agonisti o i campioni
abbiano bisogno di un ‘mental coach’ sia nella fase di preparazione, pre e
soprattutto post gara.”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi a questo sport di
fatica, impegno, sofferenze? “Direi ai giovani di intraprendere questo sport, fatto di
fatiche e poco remunerato, perché fortifica fisico e mente e li farà diventare
degli uomini migliori, abituandoli al duro lavoro per perseguire i loro sogni
in qualsiasi campo, studio, lavoro etc.”
Antonio
è menzionato nel libro "Sport, Benessere e Performance. Aspetti
psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”, edito da Prospettiva
Editrice.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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