L’anno 2015 ho partecipato alla mia prima gara di nuoto un 1.500, per molti una gara lunghissima, ma per me abituato alle utramaratone si trattava solamente di 60 vasche non avevo fretta, gli altri si e infatti quest’anno hanno eliminato questa gara lunghissima perchè ci ho impiegato 40’ mentre è stata vinta da Roberto Brunori in 18’ e lì che l’ho conosciuto ed ho scoperto che era un fenomeno di fama Mondiale. Leggiamo come si racconta.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono sentito un campione ogni volta che ho stabilito
un record Italiano, anche se di categoria, sensazione bellissima e
indispensabile per continuare ad allenarsi con voglia e metodo.”
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Figlio di un padre sportivo e amante del nuoto ho
iniziato a praticare sport fin da piccolissimo, sci , judo e nuoto, a circa 7
anni ho iniziato con le prime garette di nuoto e Judo mentre lo sci solo per
divertimento domenicale quando non ero impegnato. Non ho fatto passaggi particolari
dato che I 2 sport praticati agonisticamente li facevo contemporaneamente, poi
a 14 anni mi dedicai solo al nuoto.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di
lasciare uno sport a causa di studio o carriera lavorativa? “Lasciai lo judo scegliendo il nuoto poi a 16/17 anni
lasciai anche il nuoto per intraprendere la carriera militare in A.M.”
Che consiglio daresti a coloro
che devono fare scelte importanti nello sport? “Non mollare mai, non credere che lasciando uno sport si
riesca ad avere più risultati nello studio o nel lavoro, anzi, organizzandosi
bene lo sport aiuta moltissimo ad essere migliori anche sui banchi di scuola.”
Bello questo
slogan, è vero lo sport aiuta ad essere migliori nei banchi di scuola, ti da
una marcia in più, l’esperienza che spesso è carente a scuola.
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere? “Dallo sport ho avuto esclusivamente benefici fisici e mentali, non certo
economici praticando sport ‘poveri’. Il nuoto è una ottima attività motoria
preparatoria per qualsiasi altra attività ne traevo benefici anche nel judo.”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “La mia no! Quella di altri sì, dato
che lo vedo tutti I giorni da colleghi e amici non praticanti di sport.”
Quale alimentazione
segui prima, durante e dopo una gara?
Usi farmaci, integratori? “Non seguo nessuna dieta in particolare, sto attento
a non alzare la glicemia prima di qualche sessione importante di allenamento e
prima delle gare uso integratori salini per limitare crampi e pappa reale la
mattina una settimana al mese per la stanchezza.”
Chi ha contribuito al tuo benessere o performance nello sport? “Esclusivamente mio padre, con le sue conoscenze tecniche
e di allenamento.”
Qual è stata la gara della tua vita? “Della mia vita fino ad ora sicuramente il 200 stile
libero ai campionati italiani master di 2 anni fa dove vinsi e stabilii il
record italiano di categoria abbassandolo di 2”e la traversata del lago di Garda
da Torri del Benaco a Toscolano Maderno dello scorso anno, 7km in linea
d’aria...traversata vinta insieme ad altri 2 compagni di squadra ma spero di
viverne anche altre.”
Che dire Roberto
veloce e resistente record nei 200 metri e vincitore nuotata 7km.
Quale esperienza ti può dare
la convinzione che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “Allenarsi con la convinzione di arrivare e farcela non è
sempre utile, forse suona male, ma credo che essere convinti di farcela
amplifica le certe delusioni e fa splendere i successi inattesi.”
Cosa pensano familiari e amici della tua
attività sportiva? Com’è cambiata la tua vita familiare e lavorativa? “Lavorativamente non è cambiato nulla, anzi credo che
addirittura mi abbia penalizzato la carriera militare, in famiglia poco, cerco
di allenarmi senza togliere ulteriore tempo a loro. Mi gratifica sapere che a
volte I miei figli raccontano a scuola di qualche mio successo o attraversata.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel
diventare atleta? Nello sport quali meccanismi psicologici ti aiutano per il tuo benessere o performance? “Ho scoperto di essere tenace più di quanto pensassi e
dimostrassi, mi ha aiutato l’essere un po’ ‘somaro’ testa bassa e avanti sempre
e comunque saper esultare per un piccolo miglioramento e analizzare e far
tesoro di un peggioramento senza drammi, rielaborare e procedere, rielaborare e
procedere a scalini.”
Bello questo andare
in progressione elaborando e procedendo, volta per volta senza scoraggiarsi ed esultando
nelle migliori occasioni.
Quali capacità, risorse,
caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Dedizione, costanza spirito di sacrificio, rispettare
l’avversario ma ‘se lo può fare lui allora lo posso fare anche io’.”
Che significa per te partecipare a una gara
sportiva? Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Significa adrenalina pre-gara .significa ‘urlo’ in gara sorriso
fine gara sempre e comunque magari sforzato se non contento della performance, il
mio limite l‘ho scoperto l’ultimo km della traversata del lago di Garda nuotato
solo grazie all’aiuto psicologico dei miei compagni di squadra più titolati di
me, con crampi alle braccia e gambe.”
Quali sono i tuoi pensieri in gara? “Quando sono in acqua e devo andare forte, non penso a
molto se non alle sensazioni che il mio corpo mi da se sto nuotando bene in
assetto e mi esorto ripetutamente! Non penso ne dove fosse l’arrivo ne a quello
che ho fatto per essere lì anche perché sono lì in gara per darmi un motivo
nell’allenarmi è il contrario insomma gareggio per aver voglia di allenarmi e
quindi tenermi in forma.”
Certo è vero se ti
dai un obiettivo è giustificato qualsiasi allenamento.
Una gara che ritieni non poter mai riuscire a portare a
termine? “Credo che con una
adeguata e specifica preparazione non esistano gare impossibili da portare a
termine.”
Quali sono le varie difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nella tua disciplina? “Devo stare attento a
non esagerare con le sedute allenanti e non recuperare adeguatamente,
caricando troppo e cadendo nell’over-training, malattie stagionali (otiti, raffreddori,
sinusiti). Fino ad ora non mi sono mai ritirato pur avendo gareggiato sul lago
di Scanno per 3km con acqua a 19 gradi senza muta perché era un campionato Italiano
e quindi non permesso.”
Cosa ti fa continuare a fare sport? "Mi fa continuare la voglia di vivere in un corpo che sia
allenato e divertente da condurre, l’amicizia con persone che hanno i miei
stessi interessi e modi di vedere le cose della vita. A volte provo sconforto
nel vedere persone che come funghi compiono performance incredibili e poi
spariscono per poi ritornare dopo tempo e ripetersi, doping? Non lo so ma io
di certo non ci riuscirei!”
Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere
atleta? “No mai e spero che mai accada.”
Un messaggio rivolto ai
ragazzi per avvicinarli a uno sport di fatica e impegno? “Ragazzi
noi viviamo in uno scafo chiamato corpo, e ne vorremmo uscire il più tardi
possibile, quindi più lo teniamo in forma e più ci possiamo divertire, affermare
anche intellettualmente. Sofferenze in uno sport? Forse ma ripagate sempre con
gli interessi con risultati o con una fisicità fuori dall’ordinario.”
Bel messaggio
quello di Roberto, siamo ospiti del nostro corpo e cerchiamo di tenerlo integro
ed il più efficiente possibile, lo sport diventa un investimento per il nostro
benessere e per il nostro ottimo funzionamento nella vita quotidiana.
C’è stato il rischio di
incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “No mai! Come credo si sia capito il mio primo motivo è il
benessere, il doping porta solo danni fisici e mentali! Arrivo dopo ma non mi
dopo!”
Un messaggio per
sconsigliare l’uso del doping? “Già la vita ci
porta un sacco di problemi cercarsene altri è da stupidi veri. Guardarsi negli
occhi quando ci si parla a se stessi darsi del Lei se fai così difficile che
incappi nel doping! Questo direi ad un ragazzo invogliato a cercare risultati
dopandosi.”
E’ vero, è importante rispettare tanto se
stessi, il proprio corpo, il proprio organismo, non pretendere a tutti i costi,
non inquinarlo con sostanze tossiche, non può essere nostro schiavo senza
considerare le conseguenze più nefaste ed è importante il rispetto delle regole
e del valore proprio ed altrui.
Ritieni utile lo psicologo
dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva? “Sono assolutamente convinto che l’aspetto psicologico sia
fondamentale in un atleta più è evoluto e più è basilare. Sia per le sedute di
allenamento, per sopportare fatica e allontanamento dalla vita sociale esterna
(amicizie d’infanzia, di scuola, ecc.) sia per organizzarsi la vita; per saper perdere, ma soprattutto per saper vincere per dare
tutto e di più quando serve il turbo quando solo la testa lo può innescare.”
Ha le idee chiare
Roberto, ha tanta esperienza e sa che l’aspetto mentale fa tanto, se vuole la
testa si può andare ovunque, ma se la mente si ostina, si convince che non va,
ti pianti, ti cala la motivazione, non credi in te stesso, non ti va più di
faticare, diventa un problema lo sport ed allora è meglio mollare e passare a
fare altro per non rischiare eventuali strade alternative più facili.
Quali sogni hai realizzato e
quali sono da realizzare? “Ho
realizzato il sogno di vincere un campionato italiano con tanto di record, vorrei
vincere qualcosa a livello
internazionale!”
Un'intervista a Roberto è riportata nel mio libro “Sport,
benessere e performance”
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