Il keniano Amos
Kipruto in 2h08’12” e l’etiope Rahma Tusa in 2h28’49” si sono imposti nella XXII Acea Maratona di Roma, che
quest’anno si è corsa il 10 aprile, un’edizione particolare nell’anno del
Giubileo straordinario.
UOMINI La gara maschile si è sviluppata su passaggi da
20 km/h: 15’00 al 5° km, 30’05” al 10° e 1h03’40” ai 21,097 km, quando i primi
erano ancora in linea per attaccare il primato della corsa (2h07’17”). Dopo il
passaggio al 30° km in 1h30’43” e l’abbandono dell’ultima lepre al 32° km,
Kipruto ha sferrato l’attacco decisivo. Il parziale tra il 30° e il 35° è stato
di 14’49”. Il keniano ha staccato il 21enne etiope Birhanu Achamie, il quale come nella
precedente edizione si è dovuto accontentare del secondo posto, benché con il record personale di 2h09’27”. Al terzo
posto è giunto il 25enne keniano Dominic Ruto, che ha superato allo sprint l’altro etiope Beyu Megersa Tujuba (2h09’28” per entrambi). Il
campione mondiale di corsa in montagna, il 29enne cuneese Martin Dematteis è il
primo italiano, con un esordio da 2h18’20”. Il suo commento: «Dedico questa gara a mio figlio che nove
mesi fa è andato in cielo. Ora tornerò alla mia corsa in montagna, ma non
escludo, in futuro, di dedicarmi di più alla corsa su strada».
DONNE La Tusa
ha fatto una gara tutta d’attacco, passando a metà gara in 1h14’24”. Già al 25°
km è rimasta da sola ed è riuscita a chiudere in 2h28’49”, migliorando il suo
personale di quasi 5’, pur soffrendo nel finale. Seconda si è classificata la 23enne
connazionale Mulu Melka Duru
(2h29’59”). La sorpresa è giunta dal 3° posto dell’algerina Kenza Dahmani, che con il tempo di 2h33’53”
si è migliorata di quasi 6’. La prima italiana al traguardo è stata la 28enne
veneziana in forza alla Forestale, Giovanna Epis la quale, dopo un passaggio di 1h18’31”, è riuscita a migliorare
il suo primato con 2h38’20”.
GARA
HANDBIKES/WHEELCHAIRS Alex Zanardi, 49enne ex
pilota e ora atleta paralimpico bolognese, ha centrato il quinto successo a
Roma (2010, 2012, 2013, 2014 e 2016), polverizzando il precedente record che già gli apparteneva (1h11’46”,
2012). Secondo Mauro Cratassa (1h16’49”)
e terzo Vittorio Podestà (1h23’00”).
Il commento appena tagliato il traguardo di Zanardi:
«Sono
andato molto forte. Vincere qui ha un sapore differente. Una gara meravigliosa.
Sono molto felice della gara che ho fatto, un tempo eccezionale, ma su un
percorso straordinario come questo che conosco a memoria lo considero un
risultato che era alla mia portata. Sono arrivato in ottima forma, un tempo
così mi fa ben sperare per le Paralimpiadi. A Rio non avrò avversari? Beh,
correrà su un percorso che non conosco e contro tanti validi avversari. Certo
però dopo il risultato di oggi ho buone sensazioni».
Tra le donne, prima la traguardo Katarzyna
Zubowicz in 1h51’17”, 12a assoluta su 18 atleti al traguardo. I maratoneti hanno ricevuto il saluto
di papa Francesco, il quale al termine della recita del Regina Coeli in piazza San Pietro, si è rivolto agli atleti che erano
passati lì poco prima, intorno a metà gara: «Saluto tutti i partecipanti alla
Maratona».
Da segnalare la prova dell’atleta non
vedente Raffaele Panebianco, che ha chiuso il suo sforzo in 3h57’38” e 5˙293°
al traguardo.
La maratona romana è coincisa con la
domenica ecologica, un mix che ha
svuotato le strade di veicoli a due e quattro ruote. I vigili urbani hanno
scortato coppie che dovevano sposarsi e pure un organo per un trapianto. Ben 336
le multe per chi si è messo al volante nonostante il divieto. I soccorsi medici
ai partecipanti sono stati 210, con 9 persone trasportate in ospedale per
accertamenti, ma nessuna in grave condizioni. Otto invece gli incidenti
stradali registrati tra la mattina e il pomeriggio. Il percorso centrale simile
a quello della precedente edizione con l’intento di toccare i punti suggestivi
della Capitale, con i cittadini lungo le strade lambite dagli atleti che hanno
dovuto fare i conti con qualche indisciplinato, che nonostante il divieto
cercava di attraversare la strada percorsa dai podisti. Un po’ difficile il
passaggio nel traforo al 41° km ormai in prossimità del traguardo. 7,6 km di
sampietrini si sono fatti sentire sulle gambe altrimenti si sarebbero realizzati
crono migliori. Più sereno il passaggio nella zona dell’Acqua Acetosa, meno
trafficata e meno abitata. Le condizioni atmosferiche buone per una giornata di
primavera del mese di aprile in cui si sono corse altre importanti 42,195 km
come quella veloce di Rotterdam.
STATISTICHE In via dei Fori Imperiali erano oltre 14˙900 i corridori alla
partenza, provenienti da 115 nazioni, con 13˙884 gli arrivati, più i 18 handbikes/wheelchairs.
ROMA FUN RUN Oltre
50mila i partecipanti alla Roma Fun Run,
la non competitiva sui 4 km, vinta da Mattia Manna, 16 anni di Roma, e da Jocelyn
Farrugia, 54enne di origini francesi. La gara si è snodata lungo il percorso da
via dei Fori Imperiali fino al Circo Massimo.
LE ALTRE MARATONE DEL 10
APRILE
Lo stesso giorno si sono corse tre maratone internazionali europee a Rotterdam,
Vienna e Hannover, succoso antipasto della settimana dal 18 al 24 aprile, con
Boston e Londra in successione. A Rotterdam è emerso Marius Kimutai Kipserem, un keniano
28enne, che è stato terzo a Milano nel 2013 e primo a Brescia nel 2012, che si
è migliorato di oltre 3’, vincendo a sorpresa in 2h06’11”. Kipserem
ha preceduto il 22enne esordiente etiope Solomon Deksisa, noto per aver vinto la
mezza di San Diego in 1h00’12” nel 2014. I due hanno sovvertito i pronostici della
vigilia della classica olandese, che indicavano in Geoffrey Kirui (terzo in
2h07’22”) e negli etiopi Kebede (quinto in 2h10’54”) e Abshero (ottavo in
2h12’16”) i favoriti.
A
Vienna ha vinto invece Robert Kwemoi Chemosin in
2h09’48”, alla prima vittoria in tre esperienze sulla maratona e al primo
successo dopo l’importante affermazione nella Roma-Ostia Half Marathon 2015
in 59’37”.
STEFANO
SEVERONI
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