L'esordiente ventitreenne Amos Kipruto (Kenya) vince la 22^ Maratona di Roma in 2:08.12!!
Primi 10 6 keniani e 4 Etiopi primo arrivato 2.08.12
Amos Kipruto, primo Italiano Dematteis Martin 2.18.20 a seguire Guadi Giovanni
Fiamme Gialle 2.18.20 e Dario Santoro Atl. Potenza Picena, atleta di
Manfredonia. Ultimo uomo arrivato Lomuscio Eligio Barletta Sportiva 7.30.45.
Donne vince l’Etiope Tusa Rahma 2.28.49, seconda la
connnazionale Duru Mulu Melka 2.29.59, terza Algerina Dahmani Kenza 2.33.53,
quarta Epis Giovanna G.S. Forestale 2.38.20. Ultima donna arrivata Soli
Francesca UISP Reggio Emilia 7.30.20.
Lo sport che rende felice, fa ringraziare a te stesso,
a chi ti ha seguito nel lungo periodo di preparazione, a chi ti ha sostenuto in
gara, fa ringraziare a qualcuno di superiore. Se riesci nello sport riesci
anche nella vita ad aiutare te stesso e gli altri.
Ecco una
testimonianza di Dario Santoro: “E sono qui a raccontare la mia
terza esperienza su questa distanza, ogni maratona riserva un’avventura diversa
dall’altra, e ci lascia e ci insegna sempre qualcosa di positivo sia nel nostro
cammino nello sport che nella vita quotidiana, io oggi dentro di me ho un mix
di emozioni occupate in parte da quelle positive e in parte da quelle negative,
io scelgo di prendere la parte positiva perché è da lì che si parte per andare
avanti. La maratona è affascinante, poi correre a Roma ancora di più, onorato
di avere corso in una delle maratone più importanti e belle del mondo, e di
essere riuscito a strappare un buon piazzamento. Ringrazio i miei sponsor che
mi hanno supportato, ringrazio il mio allenatore Armando Martini, la mia
famiglia, mia moglie e mio figlio, e i miei genitori che mi supportano e
incoraggiano, perché con questo mix si ha la marcia in più in ogni momento, e
ringrazio tutti i miei sostenitori che in questi giorni mi hanno incoraggiato e
supportato e seguito come fanno sempre, grazie, grazie, grazie. La prossima
volta si cercherà di dare il massimo di si cercherà di fare sempre meglio
onorato del vostro sostegno."
La soddisfazione nel riuscire in qualcosa è
importantissima e ripaga degli sforzi intrapresi per dedicarsi ad uno sport che
comporta fatica e l‘affrontare condizioni climatiche avverse.
La
maratona oltre ad essere una prestazione sportiva agonistica è un’esperienza.
Percorrere una maratona non significa solamente cercare di vincere, cercare di
fare la prestazione della vita, cercare di fare il record personale.
La preparazione per la
maratona richiede un impegno notevole di tempo e di fatica fisica. Preparare
una maratona diventa un investimento di energie fisiche e di tempo finalizzati
alla miglior resa nel giorno della competizione.
Una volta fissato
l’obiettivo-maratona, è importante per l’atleta prestare attenzione ai suoi
allenamenti, alle sue sensazioni, è importante sapersi ascoltare, capire quando
e quanto fatica, come fatica, come è la sua respirazione, come sente le sue
gambe, è importante accorgersi di ogni minimo fastidio e capire a cosa possa
essere dovuto, in modo da poter intervenire in tempo e rimediare per evitare di
perdere importanti sedute di allenamento e compromettere la
prestazione-obiettivo. Conosciamo meglio Dario attraverso risposte ad una mia
precedente intervista.
Dario ha scoperto la passione della
corsa grazie al suo professore di educazione fisica della scuola superiore: “Abbiamo
iniziato a fare degli allenamenti extra scolastici 2 volte a settimana,
vincendo il titolo regionale scolastico e approdando alle nazionali”.
All’inizio c’è
bisogno di qualcuno che ti indirizza, che intravede delle qualità da coltivare
e poi il resto viene da solo con la passione e le emozioni che si sperimentano.
Per essere campioni c’è bisogno di essere supportati da
amici, famigliari, istituzioni, e continuare a credere in quel che si fa ed
andare avanti con impegno e determinazione: “I miei familiari sono i miei primi
tifosi e quindi ho la loro piena ammirazione in quello che faccio!”
Ritieni utile lo psicologo dello
sport, se si per quali aspetti ed in quali fasi dell’attività sportiva? “Penso
che abbia una grande importanza, su aspetti come la capacita di avere una forte
autostima e di guardare le cose che ci accadono con ottimismo, e durante le
fasi negative come infortuni oppure periodi dove le motivazioni vengono a
mancare!”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di prendere o lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Purtroppo sono disoccupato, ma se mi troverò avanti ad una scelta simile, sicuramente darei più importanza al lavoro; perché purtroppo lo sport non mi dà da vivere, ho la necessità di portare avanti la mia famiglia, un figlio ed una moglie. Questo non significa che lascerei lo sport, perché lo sport e vita e fa parte di me!”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di prendere o lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Purtroppo sono disoccupato, ma se mi troverò avanti ad una scelta simile, sicuramente darei più importanza al lavoro; perché purtroppo lo sport non mi dà da vivere, ho la necessità di portare avanti la mia famiglia, un figlio ed una moglie. Questo non significa che lascerei lo sport, perché lo sport e vita e fa parte di me!”
Crederci sempre ed andare avanti, la forza di volontà,
l’impegno, la passione, la costanza sono le chiavi del successo.
La maratona come metafora della vita, un passo alla
volta, aumentando autoefficacia e sviluppando resilienza, attivando risorse
interne ma avendo pronta anche una mano tesa a chi ti vuol aiutare. Le crisi
come vengono così se ne vanno. Daje non molliamo!
Un’intervista a Dario è riportata nel mio libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380.4337230 - 21163@tiscali.it
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