domenica 16 settembre 2018

Giorgio Calcaterra 7° ai mondiali 100km 2018: Rappresentare l'Italia è un grande onore

Ho imparato da Nikolina che si può vincere essendo semplici e sorridenti


Si è disputato l’8 settembre 2018 a Sveti Martin na Muri in Croazia, il Campionato Mondiale 100 km di corsa su strada vinto dal giapponese Hideaki Yamauchi con 6h28’05” che ha preceduto il connazionale Takehiko Gyoba 6h32’51” e il sudafricano Bongmusa Mthembu 6h33’47”. 

Il titolo a squadra maschile va al Giappone che ha preceduto Sudafrica, Germania, Stati Uniti, Spagna, Italia.
Il titolo mondiale femminile va alla croata Nikolina Sustic 7h20’34” che precede la tedesca Nele Alder-Baerens 7h22’41” e la giapponese Mai Fujisawa 7h39’07”. Anche tra le squadre femminili vince il Giappone che ha preceduto Sudafrica e Croazia.

Francesco Lupo, mondiale 100k 2018: Ho dato tutto quello che avevo, ogni briciolo di energia

Mi sono difeso, cercando di onorare al massimo la maglia azzurra
Matteo SIMONE 

L’8 settembre 2018 a Sveti Martin na Muri, in Croazia, si è disputata la trentesima edizione dei Campionati Mondiali della 100 km su strada. 

A Sveti Martin na Muri, in Croazia, il primo europeo è Giorgio Calcaterra che ripete la settima posizione individuale di due anni fa.
Il titolo a squadra maschile va al Giappone che totalizza 19h37’01”, precedendo il Sudafrica 20h33’49”, Germania 21h02’12”, Stati Uniti 21h05’41”, Spagna 21h06’49”, Italia è 21h31’51”. Anche tra le squadre femminili vince il Giappone 23h03’50” che precede Sudafrica 23h56’44” e Croazia 24h13’57”.

venerdì 14 settembre 2018

La consapevolezza della nutrizione per il benessere e la performance

Matteo SIMONE 

E’ sempre più chiaro che per sperimentare benessere e per una elevata performance occorre sviluppare autoconsapevolezza, cioè la consapevolezza di come si sta, cosa si vuole, dove si vuole arrivare, con quali mezzi e modalità, da dove si parte, come far meglio.

Aspetti che incidono sul benessere e la performance nello sport non sono solamente l’allenamento fisico e la nutrizione (energia) ma anche l’allenamento mentale volto a gestire sia gli allenamenti duri e faticosi e le gare che comportano ansia e stress ma anche allenamento mentale per invogliare le persone sia a stili di vita più adeguati, consoni, salutari sia all’importanza della nutrizione nello sport non solo per sperimentare benessere ma anche per raggiungere elevate performance, per prevenire eventuali problemi.

giovedì 13 settembre 2018

Ana Proença: Direi che sono nata per correre

Dizem que nasci para correr
Matteo Simone 

Nella vita si incontrano non solo luoghi e persone ma anche tante consapevolezze.

Si arriva a sviluppare la consapevolezza delle proprie capacità, del proprio corpo, dei propri bisogni e questo può spingere le persone ad assumersi delle responsabilità, per esempio a prendere in mano le redini della propria vita, per esempio cambiando stile di vita, per esempio nutrendosi in modo più salutare o iniziando a praticare attività fisica sperimentando inizialmente benessere e fatica nel cambiamento e poi può capitare che sempre più oltre al benessere si sperimenta la voglia di far parte di un gruppo di atleti, di condividere obiettivi, allenamenti, incontri gare. 

Alessandro Eleuteri, runner: L'aspetto emotivo per vari motivi mi toglieva energie

Matteo SIMONE 21163@tiscali.it

Le esperienze sportive lasciano sensazioni ed emozioni indelebili, soprattutto quando si sperimenta performance, quando si riesce ad ottenere risultati di prestigio ed è importante la presenza di persone che fa il tifo, che supporta,  applaude. 

Di seguito Alessandro racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?Allora, ne ricordo più di una. La prima sicuramente come emozione è stata la corsa campestre che vinsi con la scuola media (tra l'altro mio padre era lì a vedermi senza che io lo sapessi, e sono stato felice e sorpreso quando ho sentito la sua voce che mi incitava verso la fine della gara). 

mercoledì 12 settembre 2018

Franco Collè vince il Tor des Geants in 74h03’00” Km 339 D+ 30908

I sogni nel cassetto per il momento si sono tutti avverati
Matteo Simone

Franco già nel 2014 vinse il Tor des Geants in 71h49’ e quindi con la vittoria del 2018 è il primo atleta a fare doppietta. 

Il record della manifestazione è di 67h52’15” ottenuto dallo spagnolo Javi Dominguez, che ha vinto il Tor nel 2017.
Al secondo posto si classifica il canadese Galen Reynolds 74h40’36” che precede l'altoatesino Peter Kienzl 77h31’11" e quarto il bergamasco Oliviero Bosatelli 80h49'26".
Il record della manifestazione è di 67h52’15” ottenuto dallo spagnolo Javi Dominguez, che ha vinto il Tor nel 2017.
Tra le donne vince la spagnola Silvia Ainhoa Trigueros Garrote in 87h50'31" che ha preceduto Scilla Tonetti e Jamie Aarons che arrivano insieme in 95h54’35”.

Il mondo dello sport fornisce sempre occasioni di incontro e confronto

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta 

A volte lo sport diventa una terapia, aiuta a passare momenti brutti, aiuta a stare da soli ma anche ad uscire dalla solitudine, aiuta a far parte di un gruppo, di una categoria di atleti, aiuta a prendersi cura di se stessi sia fisicamente che mentalmente, aiuta a scaricare rabbia e tensione.

Lo sport diventa allenamento alla vita, alle intemperie interiori soprattutto se si affronta insieme ad altri con le risorse a disposizione da parte di ognuno. 
Insieme è molto meglio, più fattibile, più affrontabile. E’ importante aiutarsi reciprocamente, aiutare ad aiutarsi, fidarsi e affidarsi per diventare autonomi e più forti dentro. Insieme è molto meglio nella condivisione dell'esperienza di fatica e poi anche di riuscita, gioia, entusiasmo, soddisfazione. 

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